Psicologo di base, il Consiglio regionale approva a larga maggioranza

Il servizio sanitario regionale avrà una nuova figura a servizio della salute dei cittadini, quella dello psicologo di base. La proposta di legge che prevede la sua istituzione ha ricevuto la definitiva approvazione dal Consiglio regionale. A presentare la proposta inizialmente sono stati numerosi consiglieri del Pd (primo firmatario Andrea Vannucci), ai quali si sono poi aggiunte le firme di molti consiglieri regionali di ogni gruppo, anche di opposizione. L’atto è stato approvato dall’Aula a larghissima maggioranza, ma non all’unanimità: ha ottenuto 37 voti favorevoli, con l’astensione di Elisa Tozzi (Gruppo misto-Toscana Domani), mentre Silvia Noferi del M5S non ha partecipato al voto.

Il plauso dell'ordine degli psicologi

“La legge sullo Psicologo di base è una conquista per tutti i toscani e noi siamo orgogliosi di aver contribuito a questo risultato”.

Così Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, commenta l'approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della legge per l’istituzione della figura dello psicologo di base in Toscana. La norma è stata fortemente voluta e sostenuta dall'Ordine.

“La pandemia ha acuito e fatto emergere in maniera esponenziale i disagi, a tutte le età e a tutti i livelli sociali: tra marzo 2020 e febbraio 2022 le richieste da parte dei pazienti degli psicologi toscani libero professionisti sono aumentate del 69% rispetto all’era pre-Covid” ricorda Gulino. “Il servizio psicologico di prossimità è quindi fondamentale per il benessere dei cittadini, ormai è chiaro che prendersi cura della salute psicologica delle persone è importante quanto occuparsi di quella fisica, ed è giusto che si possa trovare il servizio di assistenza psicologica all'interno del sistema pubblico locale, per garantire a tutti un intervento territoriale adeguato e accessibile a tutti i cittadini. Auspichiamo che l'organizzazione del servizio diventi realtà il prima possibile”..

Il contenuto della legge

A illustrare il contenuto della legge e il lungo lavoro svolto prima del suo approdo in Aula è stato il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni (Pd). La nascita della figura dello psicologo di base ha l’obiettivo di allargare “l’offerta di servizi sanitari nell’ottica di una presa in carico globale della persona e della sua salute, compresi gli aspetti psicologici”.

Da tempo si è riscontrata anche in Toscana una crescente domanda di assistenza nell’ambito dei bisogni di carattere psicologico da parte della popolazione, incremento facilmente rintracciabile anche nell’aumento del consumo annuo di antidepressivi. La pandemia da Covid-19, poi, oltre ai ben noti danni fisici, sociali ed economici, ha comportato un peggioramento della condizione psicologica soprattutto in alcune fasce di età e categorie.

La legge dunque istituisce il servizio di psicologia di base caratterizzato da uno stretto legame con il territorio, con i medici e con i pediatri di base, per fornire adeguato sostegno psicologico per le persone a rischio come gli anziani, i bambini, il personale sanitario, attraverso la previsione di un primo livello di servizi di cure psicologiche accessibili a tutti indistintamente. Se nell’immediato si prevede un servizio di liberi professionisti in convenzione, la previsione è quella di strutturare il servizio superando le convenzioni e integrando gli psicologi nel servizio sanitario regionale.

Lo psicologo di base dovrà intercettare il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione che spesso rimangono inespressi e i bisogni di benessere psicologico, come in caso di lutti, separazioni, malattie croniche, perdita del lavoro, sintomi ansiosi-depressivi, problemi legati a fasi del ciclo di vita, eventi stressanti, problemi psicosomatici, supporto ai professionisti sanitari.

Nella stesura definitiva della proposta di legge, dopo l’esame in commissione Sanità, è stato ribadito il raccordo tra lo psicologo di base e i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e sono stati rafforzati il monitoraggio e la fase valutativa, prevedendo una relazione dopo due anni su cui si dovrà esprimere anche la commissione Sanità. “Abbiamo lavorato a lungo su questa legge – ha ricordato Sostegni – ascoltando tutti gli addetti ai lavori e introducendo alcune modifiche sulla base dei suggerimenti espressi da loro e da parte della Commissione regionale Pari Opportunità”.

“Con la figura dello psicologo di base si ottiene finalmente la presa in carico anche dal punto di vista psicologico nell’assistenza territoriale – ha proseguito il presidente della Commissione – e si afferma il principio che la salute è un complesso di benessere fisico e psichico. La necessità di effettuare questo passo certo deriva anche dagli effetti della pandemia, che ha moltiplicato i disagi psicologici soprattutto nei giovani, ma non solo”. Sostegni ha infine ricordato che la cifra stanziata per il 2023 è di 350mila euro, ma che le risorse dovranno essere aumentate dopo una fase di rodaggio della legge.

Il dibattito in aula

"Oggi è una giornata storica per la Toscana, perché si introduce una norma rivoluzionaria che finalmente definisce per legge un principio sacrosanto: la salute mentale è fondamentale come quella fisica e deve essere un diritto accessibile a tutti. Da oggi, infatti, i cittadini toscani potranno avere a disposizione il servizio di psicologia di base”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, commentando, a margine dei lavori dell’Aula, l’approvazione della proposta di legge, primo firmatario Andrea Vannucci, sull’introduzione dello psicologo di base.

Sottolineando l’importanza che la norma sia “stata approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale”, Mazzeo l’ha definita “una legge di civiltà, e la dimostrazione che la Toscana, quando si tratta di essere dalla parte dei cittadini, vuol essere sempre all'avanguardia”.

“I dati sulla salute mentale della popolazione parlano chiaro– ha aggiunto il presidente Mazzeo, – la pandemia, il lockdown, la scarsa socialità e la paura in questi due anni hanno inciso in maniera decisiva sulla psiche di tutti noi. Lo psicologo di base fornirà sostegno alle persone a rischio, lavorando a stretto contatto con medici e pediatri di base”. Per questo, ha concluso, “ringrazio tutti i coloro che hanno promosso questa legge e contribuito a migliorarla e, in particolare, ci tengo a sottolineare il grande lavoro svolto in questi mesi dalla commissione Sanità fianco a fianco con l'ordine degli psicologi”.

Il dibattito in aula

Il primo firmatario della legge, Andrea Vannucci (Pd) si è detto “un po’ emozionato” e ha ringraziato “anche le opposizioni che fino dall’inizio hanno dimostrato disponibilità a lavorare insieme su questo testo”. Vannucci ha sottolineato come l’obiettivo sia stato quello “di fare un servizio integrato con quello già esistente, non di creare bellissime isole. Vogliamo che lo psicologo di base lavori in sinergia con gli altri professionisti, e nella clausola valutativa abbiamo inserito la necessità di raccordo con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta”. “Oggi scriviamo una bella pagina della sanità toscana – ha proseguito il consigliere - in cui si fa cultura della salute. Il benessere psicologico è un diritto e come tale deve essere alla portata di tutti. La pandemia ha rotto un tabù sul bisogno di chiedere un aiuto psicologico, ha fatto come la neve che si scioglie facendo vedere quello che c’è sotto”.

“Confermo lo spirito collaborativo che c’è stato dall’inizio, questa legge è anche un po’ nostra” ha detto Andrea Ulmi (Lega). “Ci abbiamo creduto – ha aggiunto -. La cifra stanziata non è elevata, ma è giusta per iniziare perché si tratta di un provvedimento delicato che va studiato in itinere. Un viatico di questa legge sarà l’assunzione, perché inizialmente gli psicologi di base lavoreranno in convenzione ma se l’atto prenderà gambe ci sarà l’ingresso nel servizio sanitario regionale”.

Si è detto soddisfatto anche Stefano Scaramelli (Italia Viva). “E’ una legge che attua i principi affermati nell’ottobre 2019, quando definimmo il Piano sociale e sanitario di questa regione” ha spiegato. “E’ un provvedimento lungimirante – ha aggiunto – ed è un bene che la Toscana possa produrre elementi di innovazione nel quadro nazionale. Medici e pediatri sono quelli che entrano nelle famiglie e spesso segnalano patologie che altrimenti non emergerebbero”. “E’ importante però sottolineare – ha concluso – che stiamo fornendo un servizio sociale ma che l’ambito della salute mentale comprende di più, c’è l’ambito psichiatrico che è differente”.

Voto favorevole è stato annunciato da Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia) “anche perché un anno fa con una nostra mozione abbiamo portato all’attenzione dell’Aula i temi trattati dalla legge”. Fantozzi ha poi invitato alla prudenza: “Il prossimo passo sarà il regolamento e anche in questa fase saremo propositivi”.

Silvia Noferi (Movimento 5 stelle) ha osservato che “la legge è sullo stesso solco delle diverse mozioni presentate dal nostro gruppo” e si è detta soddisfatta. Ha però fatto presente come i soldi messi a disposizione siano pochi. “Con 350mil euro si copre forse il costo annuale di 14 psicologi – ha detto – ma le zone distretto sono 28, e questo rende chiaro come il servizio sarà insufficiente”. Ha inoltre sollevato una critica sulla presenza di una frase, nel preambolo della legge, che afferma che gli effetti della pandemia sono stati particolarmente pesanti sulle donne. “Si tratta di uno stereotipo che ritengo inaccettabile, la pandemia ha colpito molto categorie, giovani e bambini in primis, così sembra che le donne siano più fragili. La ritengo una frase poco elegante e maschilista” ha spiegato, chiedendo di modificarla prima del voto. I firmatari hanno però spiegato che la richiesta di inserirla proveniva dalla commissione Pari opportunità, e vista l’indisponibilità da parte di alcuni gruppi a introdurre modifiche dell’ultimo minuto, Noferi ha deciso di non partecipare al voto.

Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) ha definito il provvedimento “una bella iniziativa sia nel metodo che nel merito, perché si tratta di un’iniziativa consiliare e ridà al Consiglio il suo ruolo di legislatore”. “Abbiamo contribuito in ogni modo – ha aggiunto – e mi auguro un approccio altrettanto oggettivo sulle numerose proposte di legge dell’opposizione che giacciono in Commissione”. Secondo il consigliere “questa proposta di legge prova come i problemi della sanità non siano solo una questione di soldi. Certo, servono più risorse ma anche un’organizzazione differente, e l’atto va in questa direzione. Non si danno più soldi ai Pronto soccorso ma si creano servizi nuovi. L’organizzazione dei servizi sul territorio è la sfida più importante che la sanità toscana ha davanti: se le Case di comunità saranno capaci di offrire una vasta gamma di servizi, a partire dalla presenza dei medici di medicina generale, avremo vinto la sfida. Altrimenti non servirà a nulla”.

“Un passaggio importante e significativo con cui il Consiglio regionale ha approcciato un tema strategico, vista anche la complessità del periodo che stiamo attraversando, e mi auguro che il Governo nazionale incrementi il fondo sanitario” ha affermato Federica Fratoni (Pd). La parola d’ordine dovrà essere innovazione, ha proseguito la consigliera, creando un sistema sanitario “capace di fare un salto di qualità nella presa in carico di tutti i cittadini toscani”. Fratoni si è detta poi in disaccordo con Silvia Noferi sulla frase che afferma che gli effetti della pandemia hanno colpito in particolare le donne. “Non si tratta certo di uno stereotipo ma di una verità – ha detto la consigliera -. Oltre l’80% di coloro che hanno perso il lavoro sono donne, sono aumentati i casi di violenza in famiglia, il carico familiare si è riversato per lo più sulle donne”.

Irene Galletti (Movimento 5 stelle) ha ribadito che la legge va nella direzione delle richieste già poste dal suo gruppo, che già in sede di approvazione del Piano sociale e sanitario aveva sottolineato la scarsità di attenzione sul settore, anche prima della pandemia, e la crescita di disagio psicologico nei giovani e nei bambini. “Il risultato è che chi se lo può permettere si rivolge al privato – ha commentato – mentre si tratta di un servizio fondamentale”. Per quanto riguarda la frase sulle donne ha spiegato che “è evidente che gli effetti si sono fatti sentire soprattutto sulle donne, che in famiglia hanno il carico lavorativo e mentale maggiore e che, spesso, per il gap salariale, sono quelle che hanno dovuto rinunciare al lavoro. Ma così come è scritta fa solo apparire le donne come le più fragili”. Per questo ha chiesto la riscrittura e, una volta ricevuto il diniego, ha annunciato di votare a favore ma “di voler presentare al più presto una nuova proposta di legge che modifichi questo passaggio del preambolo”.

Marco Stella (Forza Italia) ha annunciato voto favorevole “in quanto sottoscrittore della legge”. “E’ una delle cose migliori che abbiamo fatto da inizio legislatura riguardo a un tema fondamentale – ha commentato – e costituisce anche un approccio importante dal punto di vista culturale. Sgombriamo il campo da ogni equivoco sul ruolo dello psicologo. Rivolgersi allo psicologo è normale e utilissimo in molte fasi della vita”.

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