“Origini. Chi siamo e da dove veniamo” è la fortunata rassegna che inaugura gli approfondimenti scientifici promossi dal MMAB, con l’organizzazione a cura di Guido Sannino e il prestigioso patrocinio della Scuola di paleoantropologia dell’Università di Perugia.
I primi due appuntamenti hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico, con il tutto esaurito ed un’elevata partecipazione da parte di giovani e giovanissimi.
Giovedì 10 novembre alle ore 17.30 al MMAb si replica con un incontro dal titolo “Neanderthal e la nascita della paleoantropologia” a cura del dottor Tommaso Mori dell’Università degli studi di Firenze.
L’uomo di Neanderthal ha sempre stimolato la fantasia di tutti noi, sia da bambini che da adulti. Scopriremo un Neanderthal diverso, molto vicino a noi. Capiremo come si sia evoluto in Europa (da una specie ancestrale ) arrivando fino in Siberia, come si sia incrociato con altre specie ed infine come “qualcosa” di questo nostro “cugino” sia rimasto dentro di noi nel nostro DNA.
«La rassegna “Origini” è stata davvero una scommessa. Abbiamo sperimentato, voluto allargare l’orizzonte dei nostri interessi e grazie al prezioso contributo di Guido Sannino abbiamo proposto un ciclo di incontri che riescono ad attirare l’interesse di generazioni diverse, dall’adulto appassionato allo studente e nella scienza, nella scoperta delle nostre “origini”, trovano un terreno di confronto. Devo ringraziare anche Massimo Alderighi per aver sostenuto questo progetto e l’idea di tentare la strada della divulgazione scientifica. Dopo quello del 10 novembre ci rimane un solo incontro, ma stiamo già pensando a possibili altri temi da affrontare dall’inizio del 2023,
Gli appuntamenti di “Segreti di Fornace”, invece vogliono focalizzare l’attenzione sul tessuto locale, sulla produzione, sulle tradizioni per valorizzarle e avviare intorno ad esse una riflessione», afferma l’assessore alla cultura, Aglaia Viviani,
Venerdì 11 novembre si cambia decisamente argomento per focalizzare l’attenzione sulla storia locale con la presentazione del libro Tra Montelupo Fiorentino e Signa di Marta Pellistri.
Rispetto alla realtà di Montelupo l’autrice focalizza l’attenzione su tre nuclei tematici: le “mitiche fiascaie della Torre”; l’edificio nato come mulino ai primi del XIV secolo e noto ancora oggi come la torre de’ Frescobaldi, che ha dato il nome alla frazione dove erano concentrate le impagliatrici di fiaschi e le vetrerie che li producevano; la villa medicea dell’Ambrogiana.
Sono temi che, cronologicamente, spaziano dal primo documento attestante la costruzione di un mulino sull’Arno, datato 6 maggio 1317, fino agli anni ‘80 del secolo scorso quando cessò a La Torre il lavoro di impagliare i fiaschi.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa
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