Dipendenze: in calo le persone ai Serd, ma a Firenze aumento consumo alcol e droga

Dal 1° gennaio al 31 agosto scorsi sono state 2.356 le persone prese in carico dai tre Serd Zona Firenze dell’azienda sanitaria, in aumento rispetto al 2021 quando nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre erano 2.596. La maggior parte dell’utenza è di genere maschile (82,1%), il 17,9% è di genere femminile e circa il 30% dei nuovi utenti ha meno di 30 anni.

È quanto emerge dai dati elaborati dall’area delle dipendenze della Ausl Toscana Centro, i quali mettono in evidenza che c’è stato un incremento importante dell’uso di cocaina e che giovani e giovanissimi utilizzano cocaina e crack quasi sempre associate a cannabinoide e abuso di alcolici.

Questi dati dimostrano anche che c’è una grave complessità delle situazioni familiari e dei quadri psicopatologici associati e che è presente un mercato variegato di sostanze, facilmente accessibile a basso costo. Un’analoga situazione critica viene fotografata e confermata anche dai dati relativi all’attività delle Unità di strada impegnate nel progetto promosso dal Comune Outsiders, che realizza interventi di bassa soglia in strada rivolti a coloro che consumano sostanze.

Anche i dati dell’attività del Centro Java, gestito dal Comune, presentano una fotografia da non sottovalutare: da gennaio al 10 ottobre scorso sono state 748 le persone che hanno frequentato Uan (lo spazio Chill out di relax nel Centro), di queste il 36,6% hanno tra 23 e 27 anni; il 24,8% tra 27 e 30 anni; il 17,5% tra 31 e 35 anni, l’11,2% tra 18 e 22 anni e il 5,8% tra 14 e 17. La maggior parte sono uomini (66,2%), mentre il 33,8% sono donne. Al Dea di Santa Maria Nuova, invece, sono state 296 le persone contattate dagli operatori di corridoio presenti nelle serate di venerdì e sabato nell’orario 00.00-08.00. Delle 296 persone il 53% hanno un’età compresa tra 18 e 24 anni, mentre il 13% sono minorenni; il 58% è arrivato al pronto soccorso per abuso di alcol e il 10% perché ha assunto altre sostanze. L’attività del Dea si basa su un lavoro di rete, condivisione e connessione fra i servizi del Pronto soccorso, i servizi per le dipendenze e le Unità di strada, di fatto le più vicine ai giovani che frequentano la movida.

“Soprattutto dopo i due anni di Covid, che sono stati particolarmente duri per i giovani - ha detto il sindaco Nardella -, a Firenze ci ritroviamo con problemi crescenti di disagio sociale che molto spesso sfocia in comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Esiste un problema di abuso di droghe e di alcol e dobbiamo agire sulla prevenzione e sul coinvolgimento del settore dei professionisti come nel progetto Java e negli altri progetti collegati”.

“È necessario tenere un dialogo aperto con il mondo della scuola e delle famiglie - ha spiegato il sindaco - perché questo disagio, che è presente in tutte le città italiane, è molto profondo e su di questo dobbiamo tenere aperti gli occhi fino in fondo per renderci conto che questa piaga sociale può essere estremamente critica per quelli che sono i cittadini del futuro”.

“Non possiamo considerare questo tema secondario - ha aggiunto il sindaco - per noi è una priorità e con l’assessore Funaro, la Ausl e la Società della salute siamo concentrati al massimo per farvi fronte. Stiamo mettendo in campo tutte le forze possibili e gli strumenti perché i ragazzi non siano lasciati soli. Serve agire sulla prevenzione perché quando si arriva alla repressione è già tardi ed è una sconfitta per la nostra società”.

“A Firenze c’è un quadro preoccupante con un aumento esponenziale dell’uso di sostanze e alcol - ha detto l’assessore a Welfare e presidente della Società della Salute di Firenze Sara Funaro - con una diminuzione dell’età che preoccupa, addirittura fin da 14 anni. Come amministrazione comunale stiamo rafforzando tutta una serie di iniziative in collaborazione con l’azienda sanitaria, la Società della salute e con tutti i servizi del territorio. Una novità, che fa parte del progetto Java, è l’operatore di corridoio a Santa Maria Nuova istituito per supportare i servizi sanitari e cercare di ‘agganciare’ i ragazzi e le famiglie”. “Il nostro obiettivo è cercare di informare i ragazzi, con i quali lavoriamo nelle scuole a livello di sensibilizzazione e prevenzione, e i genitori. Vogliamo prevenire il più possibile il danno causato dall’assunzione di sostanze e alcol”.

“È importante parlare di dipendenze per poter intervenire e aiutare i giovani e le loro famiglie - ha detto la consigliera speciale del sindaco sulle nuove povertà, sulla lotta alle dipendenze e ai corretti stili di vita Mimma Dardano -. A breve partirà una campagna di prevenzione primaria che sarà pubblicizzata a tappeto in città per dare informazioni ai ragazzi e ai loro genitori. È importante cambiare il paradigma e non parlare più di dipendenze, ma di corretti stili di vita. A Firenze abbiamo in ogni quartiere già da diversi anni vari Gruppi salute e benessere, realizzati in collaborazione con il Comune, la Ausl, la Società della salute e altri soggetti, che lavorano sugli stili di vita corretti. Parlare di essi non vuol dire non parlare di alcol e droghe, ma vuol dire affrontare alla radice il fenomeno dell’uso delle sostanze”.

PROGETTO JAVA. Il Centro Java attivo dal lunedì al venerdì in orario 15-19 nel periodo tra gennaio e il 10 ottobre 2022 ha contato 1.332 contatti: di questi il 41,2% ha tra 46 e 55 anni; il 29,4% tra 36 e 45 anni, mentre a pari merito (11,8%) ci sono le fasce d’età 31-35 e 27-30. Da gennaio 2022 ad oggi al Centro Java sono stati fatti 340 colloqui di consulenza psicologica con persone di età compresa tra 17-35 anni, soprattutto studenti. In quest’ultimo anno inoltre si è notata, ed è in aumento, la presenza di giovani con un rapporto molto problematico con le sostanze, che avrebbero bisogno di un accesso facilitato a tali servizi. L’operatore di corridoio è una delle particolarità del progetto Java. Questa figura professionale integra e valorizza le competenze maturate in questi anni dagli operatori di outreach nei contesti di divertimento, aggancia le persone che giungono al Pronto soccorso a causa di un’intossicazione da alcol o sostanze stupefacenti, attua un intervento di informazione e counselling nei confronti di questa utenza e/o degli amici o familiari, affianca e alleggerisce il lavoro degli operatori sanitari nei reparti di Pronto soccorso, effettua un collegamento\invio con i servizi del territorio (Serd, Unità di strada, consulenze psicologiche Centro Java). Le tipologie di intervento che si trovano a gestire gli operatori di corridoio possono essere le più svariate: dagli interventi di counseling rivolto a persone arrivate al Pronto soccorso per motivi legati al consumo di sostanze, agli interventi di informazione sulle sostanze, di supporto ai familiari e per sedare momenti di aggressività e violenza fino a quelli di consulenza telefonica ‘al bisogno’, su chiamata, da parte del personale di Pronto soccorso nelle giornate in cui il progetto non è attivo.

Lo spazio Uan è aperto il venerdì e il sabato dalle 1 alle 6 e ha sede all’interno del Centro Java; oltre a essere un punto di riferimento molto conosciuto dai giovani per le attività di prevenzione e di riduzione dei rischi in città, si trova nel quartiere di Santa Croce/Sant’Ambrogio, che rappresenta uno dei poli più importanti della vita notturna cittadina. Il Centro Java è un luogo specializzato per le informazioni e l’orientamento sulle problematiche connesse al consumo di alcol e droghe e rappresenta il punto di riferimento principale per le attività di prevenzione e riduzione dei rischi rivolti ai giovani; inoltre è collegato in modo continuativo con le unità mobili che intervengono negli ambienti della movida. Gli operatori gestiscono le serate accogliendo le persone, spiegando loro il senso del servizio e le offerte disponibili: ovvero la presenza di uno spazio Chill out di relax (dove poter sostare e riprendere controllo di sé per affrontare il ritorno a casa, con il conforto di bevande analcoliche, di the, tisane e una colazione rigenerante); uno spazio di consapevolezza (con la possibilità di accedere a informazioni sui rischi legati all’uso e soprattutto all’abuso di alcool e sostanze); uno spazio di approfondimento e di orientamento (attraverso il contatto con gli operatori si può ricevere un primo orientamento ai servizi del territorio e un accesso alle consulenze psicologiche che si realizzano presso il Centro Java); uno spazio di primo aiuto/soccorso (in situazioni di crisi legate all’abuso di alcool, come ad esempio, in situazioni di ansia o di forte disorientamento, si può ottenere un aiuto da operatori esperti durante il tempo utile per riprendere il controllo o, se necessario, in attesa dell’intervento dei servizi di medicina di urgenza (118); uno spazio di informazione sul circuito di qualità nel mondo notturno fiorentino e toscano, in collegamento ad altre agenzie che si occupano di organizzazione di eventi con attenzione agli aspetti di sicurezza.

PROGETTO OUTSIDERS. Questo progetto vede all’opera un’équipe professionale, della quale fanno parte tra gli altri operatori di strada e mediatori linguistico-culturali. L’équipe interviene con azioni di riduzione del danno rispetto alle condizioni di vita da strada, policonsumo, dipendenza ed esclusione sociale, fornendo informazioni sulla rete di servizi, momenti di ascolto e counseling finalizzati a promuovere il cambiamento e facilitando l’invio e l’accompagnamento verso i servizi socio-sanitari. L’équipe si sposta in città, nei luoghi più sensibili, con un furgone che rende visibile la presenza degli operatori. Le caratteristiche metodologiche del lavoro di strada sono 5: fase di mappatura; progressiva entrata in relazione con l’utenza, counseling di approfondimento sui comportamenti a rischio e sulla motivazione al cambiamento; attività di orientamento e invio e accompagnamento ai servizi territoriali. Le uscite sono effettuate da due operatori (o da un operatore e un mediatore) per un totale di 5 uscite settimanali (dal lunedì al venerdì) della durata di 4 ore ciascuna. L’équipe, nel periodo gennaio-giugno 2022, ha effettuato 1.007 contatti (il numero dei contatti si riferisce al numero di volte in cui gli operatori hanno interagito con l’utenza del progetto per le varie azioni previste). Le persone contattate sono state 288 (una stessa persona può essersi presentata più volte all’équipe); il numero delle persone contattate è rimasto sostanzialmente invariato, mentre è sensibilmente aumentato il numero dei contatti, per la presenza di luoghi d’aggregazione e scene di consumo emerse, soprattutto presso il Parco delle Cascine e la stazione Santa Maria Novella, luoghi in cui sono stati intensificati gli interventi, e dove gli operatori contattavano fino a 30 persone a uscita. Il maggior numero di persone contattate sono uomini (76%) e questo dato è in aumento rispetto allo scorso anno. Delle 288 persone contattate dall’équipe 129 sono al di sotto dei 36 anni, tra di loro anche giovani.

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