Ex Gkn, sospeso il tavolo sulla cassa integrazione: si torna al Mise

(foto di archivio)

Incontro oggi al Ministero del Lavoro per la ex Gkn, oggi Qf, di Campi Bisenzio. L'incontro tecnico sulla procedura di cassa integrazione è stato sospeso e programmato il tavolo al Mise per il prossimo 3 novemre.

"Anche oggi l'azienda ha avuto un atteggiamento poco costruttivo, a tratti provocatorio, ribadendo le stesse posizioni sul ruolo degli investitori e sull'agibilità dello stabilimento che da mesi vengono ribadite ai tavoli di confronto" affermano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil e Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze.

"La mancata presenza di Borgomeo all'incontro di ieri ha determinato sul tavolo tecnico di oggi l'assenza delle condizioni per poter discutere delle finalità dell'utilizzo dell'ammortizzatore sociale. Ragione per la quale - proseguono Marinelli e Angelini - abbiamo chiesto di sospendere il tavolo tecnico e al Mise di convocare un tavolo di confronto. Occorre mettere un punto sulla vicenda e ripartire, sapendo che provocazioni e minacce possono solo che aumentare la determinazione a trovare una soluzione concreta e solida di rilancio del sito e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Il tavolo al Mise si svolgerà il prossimo 3 novembre".

Da Qf Spa, la società di Francesco Borgomeo fa sapere tramite una nota di voler "dare attuazione al piano di reindustrializzazione in due fasi" per la fabbrica Gkn, accogliendo "l'invito a discuterne più approfonditamente in un incontro che si dovrebbe tenere il 3 novembre prossimo al Mise". Nell'incontro di oggi, afferma la società in una nota "si è aperto regolarmente l'esame congiunto per l'ottenimento della cassa integrazione guadagni straordinaria. Qf ha confermato la piena validità e gli impegni contenuti negli accordi del 19 e del 25 gennaio scorso". Nell'incontro inoltre Qf ha precisato che "la fase uno, quella per la quale si chiede l'ammortizzatore sociale, dovrà concludersi entro marzo 2023 perché non possiamo permetterci di non partire con il piano industriale".

Espressa preoccupazione per l'adeguato rilancio industriale dell'area da parte di Confindustria Firenze che in una nota sottolinea, "di non conoscere i progetti imprenditoriali di QF, sui quali non è mai stata coinvolta, né di avere mai avuto contatti con la nuova proprietà dell’azienda, che non supporta nel confronto con le organizzazioni sindacali, né ai tavoli ministeriali".

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