Consiglio comunale di Pisa, approvata la delibera sulla Multiutility

Il consiglio comunale di mercoledì 19 ottobre ha approvato il nuovo statuto della cosiddetta Multiutility con 29 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia, Lega, Partito Democratico, Civici Riformisti) e 3 contrari (Pistoia ecologista progressista).

 

Prima della presentazione del provvedimento da parte dell’assessore Margherita Semplici, il gruppo Pistoia ecologista progressista ha presentato una questione sospensiva per il rinvio della trattazione della delibera per poterla discutere in modo più approfondito e sviluppare il confronto con la cittadinanza, richiesta che il voto del consiglio ha respinto.

 

Dopodiché l’assessore alla gestione delle aziende partecipate Margherita Semplici ha spiegato il complesso e articolato provvedimento, discusso durante 5 commissioni consiliari alle quali hanno partecipato comitati, associazioni di categoria e sindacati.

 

La gestione attuale dei servizi pubblici. «Per cercare di comprendere in maniera più approfondita il livello su cui si articola la deliberazione di oggi (ieri ndr), è necessario fare un passo indietro e cercare di capire quali sono le attuali articolazioni nella gestione dei servizi pubblici. Il Comune di Pistoia, insieme agli altri Comuni dell’area metropolitana e altri Comuni toscani, partecipa a enti consortili di formazione obbligatoria che sono stati istituiti dalla legge regionale in base alla legge nazionale, che ha individuato il superamento della gestione localistica dei servizi pubblici anche visto il quadro normativo europeo. La legge considera insufficiente la dimensione locale-comunale (in Toscana sono presenti tre ambiti territoriali). Non poche sono state negli anni le perplessità e le disfunzioni che il Comune di Pistoia ha potuto evidenziare nel contesto della propria partecipazione ai soggetti regolatori – ha evidenziato Semplici -. Quindi i concedenti dei servizi funzionano in maniera non perfetta anche per una carenza strutturale che può essere avvertita nel contesto dell’Ato Toscana Centro».

 

I gestori dei servizi pubblici. «I gestori industriali e operativi nel nostro territorio – ha spiegato l’assessore – sono Alia spa per i rifiuti e Publiacqua per il servizio idrico integrato. Toscana energia si occupa invece del servizio della rete per la distribuzione del gas. Questi soggetti hanno rapporti essenzialmente con gli ambiti e a loro rispondono in base a quelle che sono le caratteristiche e clausole dei contratti di servizio che ogni Comune concorre a concordare in base al mercato regolato».

 

Multiutility. «Il progetto di fusione, definito Multiutility, si colloca ad un livello più alto rispetto a quello dei gestori operativi, cioè a livello delle holding con soggetti proprietari di quote insieme ai Comuni o a cui i Comuni partecipano, holding con una capacità economico-finanziaria più consistente rispetto all’attuale capacità operativa delle singole holding e dei singoli gestori, in grado di fare operazioni industriali importanti specialmente nel settore dei rifiuti, dove sono necessari interventi consistenti volti alla mitigazione dei costi di gestione del servizio».

 

Comune di Pistoia e Multiutility. «Questa è un’operazione che coinvolge il Comune di Pistoia – ha sottolineato Semplici - in quanto socio di Publiacqua per il 3,95% e di Publiservizi per circa il 26%. Publiservizi è la holding che detiene le partecipazioni (una minima partecipazione dello 0,43% in Publiacqua, una partecipazione piuttosto consistente in Acque spa che gestisce l’ambito Toscana 4 circa il 19%, per Alia detiene il 13,32% ed ha il 10,38% di Toscana energia). Quindi di fatto il Comune di Pistoia in qualità di socio di poco più del 26%, è necessariamente coinvolto dalla fusione per incorporazione di Publiservizi e delle altre holding nella cosiddetta Multiutility».

 

Il Comune di Pistoia non può ostacolare il processo della Multiutility. «Il Comune di Pistoia in qualità di socio di maggioranza relativa per quanto riguarda Publiservizi e di minoranza per quanto riguarda la propria partecipazione diretta in Publiacqua – ha detto Semplici - non è in grado numericamente di osteggiare questo processo. Questo è il dato di partenza che è stato preso in considerazione da parte del Comune di Pistoia, prima di fare qualsiasi considerazione in ordine alla bontà e agli aspetti critici di questa operazione. Il Comune di Pistoia è quindi dentro a questo processo, a meno che non si ritenga di adottare altre strade, come la possibilità di recesso con la monetizzazione delle immobilizzazioni che oggi la comunità pistoiese detiene in queste società. L’altra possibilità riguarda invece una posizione politicamente più appagante: un voto contrario alla Multiutility ma solo di facciata, conservando saldamente la propria posizione all’interno della holding di nuova costituzione».

 

Una holding a maggioranza pubblica almeno del 51%. «Con la nostra holding Publiservizi – ricorda Semplici - abbiamo partecipato al processo di costruzione del nostro percorso, cercando di far valere le ragioni del territorio pistoiese e di elaborare strategie per evitare una marginalizzazione della nostra area territoriale, ma anzi rafforzando la proprietà pubblica di questo soggetto, qualunque siano le scelte sul piano della eventuale quotazione. E lo abbiamo fatto presentando un progetto al tavolo tecnico con la previsione di una holding a maggioranza pubblica che dovrà conservare almeno il 51% anche all’indomani dell’eventuale quotazione in borsa. Fin da ultimo abbiamo lavorato per garantire il più ampio peso specifico di Pistoia, come Comune capoluogo, che alla fine deterrà il 5,48% della Multiutility».

 

Multiutility è una sfida. «Le attuali gestioni dei servizi e la durata delle concessioni non risentiranno dell’operazione - assicura l’assessore -. La Multiutility, per quanto riguarda i rifiuti, continuerà a muoversi nel bacino di Toscana centro con contratto di servizio di durata ventennale a decorrere dal 2017, Publiacqua continuerà con la propria concessione prossima alla scadenza ma che verrà rinnovata probabilmente fino al 2031 per riallinearla alle altre gestioni e verrà prorogata anche la concessione di Toscana energia fino a che il nostro Atem non si doterà degli strumenti per poter fare una gara delle sole reti del gas (in questo caso non c’entra niente la speculazione della vendita del gas).

 

Multiutility operazione con funzione anche difensiva. «A questa fusione è connaturata una funzione difensiva del nostro territorio – ha evidenziato Semplici - rispetto ad altre Multiutility di altri territori italiani interessati ad accaparrarsi i servizi del nostro territorio. Basti pensare che la discarica del Cassero è di proprietà di Hera. Questa strategia porta sfide sul piano della gestione dei servizi, cercando di avere un soggetto industriale forte per evitare il rischio di fare gare alle quali non solo partecipano altre Multiutility italiane ma anche soggetti stranieri».

 

Dopo l’intervento dell’assessore Semplici sono intervenuti numerosi consiglieri sia da parte della minoranza che della maggioranza.

 

Dopodiché si è passati alla presentazione degli emendamenti. Uno da parte della giunta che ha ottenuto il parere tecnico favorevole e quindi è stato accolto e dodici da parte del gruppo Pistoia ecologista progressista di cui due accolti dalla giunta, uno ritirato e gli altri votati e respinti.

 

Prima del voto finale delle delibera sono state portate all’attenzione dell’assemblea consiliare due raccomandazioni. Quella presentata da Pd e Civici Riformisti è stata approvata con 25 voti favorevoli e 6 astenuti, mentre quella presentata da Pistoia ecologista e progressista non è stata approvata (3 voti a favore e 29 astenuti).

 

Il consiglio comunale è terminato alle 20.38.

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa

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