Dal cancro al burlesque, spettacolo a Fibbiana per l'Ottobre Rosa

“Il mio corpo è un’opera d’arte: dal cancro al burlesque” è lo spettacolo che il comune di Montelupo Fiorentino propone nell’ambito delle iniziative dell’Ottobre Rosa.

L’appuntamento è per sabato 22 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Aurora in piazza San Rocco a Fibbiana; ingresso gratuito.

Lo spettacolo nasce come progetto dell’associazione Arbus in collaborazione con Lilt (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori sezione di Firenze), Ce.Ri.On (Centro di Riabilitazione Oncologica di Firenze), ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica)e Associazione La Finestra.

Lo spettacolo “Il mio corpo è un’opera d’arte dal cancro al burlesque” fa parte del progetto teatrale “Women Life Love - la malattia come esperienza di vita” ed è andato in scena per la prima volta al Teatro Puccini di Firenze nel maggio del 2016.

Il progetto è nato con l’esigenza di vedere la malattia oncologica da diverse prospettive per chi la vive in prima persona e per i familiari, i medici e chi quotidianamente si deve relazionare con la persona malata; ha inoltre l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione alla prevenzione.

Per raggiungere questi obiettivi il teatro è uno strumento potente e diretto che dà modo allo spettatore di elaborare individualmente ciò che avviene in scena nella relazione che crea con l’attore; è un mezzo che parla anche per immagini e colpisce direttamente al cuore. In questo caso il teatro esprime la sua funzione primaria, quella catartica.

“Il mio corpo è un’opera d’arte” dal 2016 al 2019 è stato rappresentato in molti teatri e si è fermato con la pandemia. In scena ci sono donne che hanno vissuto l’esperienza della malattia oncologica ed essendo anche io una paziente oncologica, ho avuto l’opportunità di fare la regia conoscendo e sentendo ciò che sentono le attrici; abbiamo a disposizione un linguaggio comune che mi permette di approfondire le tematiche più complesse.

Tutto lo spettacolo parla della malattia e di tutto ciò che le ruota intorno: dalla comunicazione della diagnosi, alla chemioterapia, ai rapporti con familiari e amici, all’accettazione di un corpo diverso, alla sessualità, alla perdita. L’esperienza della malattia è costellata da momenti ed emozioni diverse e gli spettatori ridono e piangono, hanno la possibilità di vedere e sentire la complessità e le mille sfaccettature di un’esperienza come quella oncologica.

La Cooperativa delle soubrettes è un gruppo solidissimo ed estremamente affiatato composto da donne completamente diverse fra loro per età, estrazione sociale, istruzione e queste differenze hanno portato a tutte, la possibilità di scoprire ed entrare in contatto con mondi sconosciuti.

In scena: Doriana Masi, Claudia Marucelli, Luisa Libretti, Simona Capigatti, Laura Scarpitti, Carla Cerbai, Alessandra Sbolci, Maria Francesca Torselli, Graziella Carboni, Elisabetta Vannini, Giuliana Bongianni.

Luci Gabriele Termine - Fonica Filippo Rossi - Progetto audio Leonardo Granchi - Video Marco Ulivieri e Francesca Sanità - Costumi e scene Antonio Musa - Supervisione drammaturgica Chiara Guarducci - assistente Chiara Ciofini - Regia Francesca Sanità

"Un ringraziamento speciale alla generosità del Dottor Michele Di Grande che ha creduto forza del nostro progetto. Il gruppo è stato seguito dalla Dottoressa Alessandra Gori psicoterapeuta conduttrice del gruppo di Teatro terapia coordinato dalla Dottoressa Giovanna Franchi presso Villa delle Rose", afferema la regista Francesca Sanità.

Il commento dell’assessore alle politiche sociali, Stefania Fontanelli: "Ottobre Rosa è un’occasione importante di sensibilizzazione e informazione nei confronti del tumore al seno. La prevenzione rimane l’unica vera opportunità di guarigione duratura in quanto consente di intervenire in maniera tempestiva. Dobbiamo quindi ringraziare Astro per l’importante sforzo che ogni anno compie per mettere insieme un ricco calendario di iniziative. Come amministrazione comunale abbiamo scelto di proporre ai nostri cittadini uno spettacolo teatrale che parla della malattia in una chiave diversa, ne sovverte i cliché, grazie anche alla generosità delle donne che portano sul palco la loro storia".

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa

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