Caro energia, chiude storico albergo del centro di Pisa. Confcommercio: "Inizio della valanga"

Federico Pieragnoli, direttore Confcommercio Provincia di Pisa

“È solo l'inizio di una valanga che rischia di travolgere tutti, negozi, locali, strutture ricettive, tutti gli imprenditori costretti a scelte dolorosissime ma necessarie per tenere in vita la propria attività”. Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta con amarezza l'annuncio di uno storico albergo del centro di Pisa di chiudere temporaneamente fino al 2023 per il caro energia. “Da mesi lanciamo appelli e raccogliamo testimonianze di titolari e gestori di attività preoccupatissimi per l'aumento delle bollette di luce e gas e adesso arrivano i primi scricchiolii di un sistema che rischia di rompersi”.

“Gli imprenditori sono arrivati alla resa dei conti. É profondamente avvilente, oltre che economicamente insostenibile, lavorare per pagare le bollette, insieme a spese per affitto e fornitori e agli stipendi, con la prospettiva non solo di non guadagnare, ma di perdere soldi. Per scongiurare una fine definitiva in molti metteranno in stand-by le attività, in attesa di tempi migliori, e la prospettiva di vedere le nostre città più povere, spente e vuote, prive dei servizi essenziali purtroppo è concreta”.

“Un'emergenza di cui non vediamo la fine” ribadisce Pieragnoli. “Le utenze di luce e gas saliranno anche per ottobre e novembre, e rispetto all'anno scorso le imprese più colpite come alberghi, ristoranti, bar, imprese di panificazione e pasticcerie stanno riscontrando un aumento medio che va oltre il 130%. La riduzione dell'orario o la chiusura temporanea dell'attività purtroppo non è una scelta, ma una necessità in questo contesto. Solo un intervento diretto dello Stato finalizzato al pagamento degli aumenti delle bollette da luglio fino alla fine dell'anno può salvare imprese e posti di lavoro e questa dovrà essere la priorità assoluta del nuovo governo. Sempre che nel frattempo in molti non abbiano già deciso di chiudere definitivamente”.

Fonte: Confcommercio Pisa

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