Dopo gli anni difficili della pandemia, i gestori degli impianti sportivi stanno affrontando l’ennesima prova di resistenza, cercando di gestire al meglio gli impianti compatibilmente con le difficoltà legate anche al 'caro bollette' e a una ripresa delle attività sportive che sta avvenendo in modo molto graduale.
Una situazione complessa sulla quale l'attenzione del Comune, proprietario di varie strutture sportive tra cui dieci campi sportivi frazionali frequentati abitualmente da tesserati e iscritti di diverse associazioni sportive di calcio, è massima.
Proprio per sostenere i gestori di questi impianti così da scongiurare la chiusura delle strutture, l'amministrazione comunale ha deciso di provvedere a un adeguamento parziale delle tariffe. Tariffe che verranno incassate dai rispettivi gestori.
Una scelta quella di ritoccare le tariffe, fatta anche in seguito a un incontro tra Comune, gestori e società sportive utilizzatrici.
Le tariffe
Per partite di calcio relative a gare per campionati, coppe e tornei in diurna, la nuova tariffa oraria è di 70 euro, per allenamenti squadre categorie adulti iscritte ai campionati FIGC e UISP su appositi spazi laterali o metà campo in notturna (un'ora e mezzo) 50 euro, per partite di calcio in notturna con uso impianti di illuminazione alla massima potenza disponibile 160 euro. Restano invariate le restanti tariffe dei singoli impianti calcistici e, per gli utilizzi da parte delle scuole di competenza dell’ente comunale, viene mantenuta la gratuità.
«Si tratta di una decisione sofferta: quando si aumentano le tariffe non è mai una cosa piacevole né per chi le applica né per chi le paga - sottolinea l'assessore allo sport del Comune di Empoli, Fabrizio Biuzzi - È stata una necessità dovuta al grave e prolungato periodo di difficoltà con i quali si sono dovuti misurare i gestori degli impianti: dopo la pandemia, e dunque dopo la chiusura forzata di tutti i settori giovanili, si sono ritrovati anche a lottare con il 'caro bollette'.
Bollette che sono raddoppiate, triplicate o in qualche caso quadruplicate. Per non dover chiudere gli impianti è stato necessario decidere e attuare questo provvedimento che è derivato da una presa di coscienza condivisa da tutto il mondo del calcio amatoriale e giovanile che gravita intorno ai campi sportivi.
Si spera, in questo modo, di far sì che lo sport sia sostenibile per tutti anche per chi ha l'onere di tenere aperti i campi: sarebbe stato molto più grave ignorare il problema, far finta che non ci fosse e poi vedere i campi sportivi chiudere perché i gestori sono impossibilitati a gestire gli spazi a causa di tariffe non competitive rispetto ai costi di gestione attuali. Tariffe che rimangono comunque concorrenziali rispetto a quelle applicate nei territori circostanti».
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