Nuova mostra a Palazzo Ghibellino con le foto di Riccardo Vezzosi

Nuova mostra al Circolo Arti Figurative nel Palazzo Ghibellino di Empoli in programma sabato 15 ottobre 2022 alle 17. Le opere di Riccardo Vezzosi saranno disponibili al pubblico fino al 23 ottobre, orario 15-19 escluso il lunedì,

Ecco come Silvano Salvadori presenta la mostra: l’opera fotografica di Riccardo Vezzosi prende avvio da stimoli lontani che hanno affascinato la sua fantasia in gioventù; in particolare alcuni miti greci che parlano di fanciulle in pericolo. Proprio la figura di Andromeda, legata alla roccia per essere sacrificata ad un mostro marino e salvata poi da Perseo, impressionò quel giovane che forse sognava proprio, per generosità, fanciulle da salvare ed amare e il caso volle che ne trovasse una che, imitando Perseo, sposò.

Conscio di questo fascino per ogni bellezza in pericolo minacciata sempre da qualcosa di misterioso, o meglio certamente da quel Male che sempre è in agguato nella nostra vita, Vezzosi cercava riscontro in altre letture a questo tema ossessivo (dall’Ofelia shakespeariana che annega per un disperato amore - mediata anche dalla lettura di Rimbaud -, alla Biancaneve vittima della strega cattiva); così le amiche di scuola immortalate nelle prime fotografie libere nei boschi si trasformarono presto, con la dura consapevolezza della vita, in fanciulle minacciate, spesso impedite alla ribellione dall’avere le mani legate: questo è divenuto il tema della sua ricerca. Uno squarcio di sogno che faceva da contrappeso al successo mondano della sua professione di agente di commercio? Chi sa!

Da anni ormai Riccardo ha fatto della fotografia tematica la sua ricerca ricevendo riconoscimenti a livello internazionale.

Ma dalle favole alla modernità il passo è breve; ecco allora gli incontri con artisti capaci di creare nuove mitologie impossibili. È il caso di quello ad Ancona con Gino De Dominicis (1947-1998) artista concettuale che dissacrò, mettendo un naso di pinocchio ad un teschio, quella morte a cui diceva pressappoco: ti farò esistere senza che tu elimini la vita, semplicemente tenendoti a debita distanza. Così anche il suo gigantesco scheletro di 24 metri disteso nella ex chiesa della SS. Trinità in Annunziata di Foligno con in mano una sottile asta dorata che mira al cielo, dal titolo Calamita cosmica, diventa per Vezzosi una provocatoria tematica da riproporre nella “fanciulla blu” accovacciata su di una sfera in fronte alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Ed ancora l’assurdo tentativo dell’artista di produrre onde quadrate gettando sassi nel lago, suggerisce a Vezzosi una serie di quattro scatti che vede una fanciulla liberarsi allorché il cerchio generato dalle onde la contiene.

Ecco, specialmente con la fotografia, l’arte consente questa messa in scena provocatoria, creando uno spazio teatrale in cui la minaccia incombe sulla bellezza, sviluppando al contempo quel tema della vanitas che tanti artisti fiamminghi ha ispirato.

Proprio perché inconoscibile nel tempo e nello spazio, questa minaccia trasforma il nudo femminile da oggetto erotico in soggetto tragico. Cos’è che lo minaccia?

Ora è una impotenza a conquistare la libertà che ci costringe a voltare le spalle ad una armonia (Donna al piano), ora la resistenza che ci da la forza di suonare nonostante le catene (Donna al violoncello), ma poi finalmente giunge la vittoria dell’incanto dell’arpa suonata su una roccia di fronte all’impennarsi del mare.

Notizie correlate



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina