Recentemente condannato in via definitiva dal Tribunale di Firenze - che lo ha ritenuto colpevole di un episodio risalente al 2019 per la ricettazione e l’indebito utilizzo di strumenti di pagamento - di fatto si era reso irreperibile su tutto il territorio del capoluogo toscano.
Così il protagonista della vicenda, un cittadino filippino di 32 anni - che a seguito di un cumulo di pene, tra le quali una vecchia condanna per un furto aggravato avvenuto sempre a Firenze - da aprile era finito nel mirino di tutti gli uffici investigativi della città gigliata specializzati in questo tipo di ricerche. Nei giorni scorsi un agente della Polizia di Stato, oggi in servizio alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato “San Giovanni”, era andato al Tribunale di Prato per deporre una testimonianza nell’ambito di un processo relativo ad una delle tante operazioni di polizia effettuate qualche anno fa (quando girava la Toscana a bordo delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine).
Uscito dal Palazzo di Giustizia, insieme ad un altro agente (oggi in servizio alla Questura di Crotone ma al tempo al RPC Toscana), i due poliziotti hanno riconosciuto in mezzo a tanti passanti proprio l’uomo ricercato. Appena quest’ultimo ha incrociato il suo sguardo con quello degli investigatori, si è subito reso conto che di lì a poco sarebbe finito in manette: avrebbe anche cercato invano di mantenere la calma, cambiando repentinamente direzione di marcia. Ma il cittadino filippino è stato immediatamente raggiunto e bloccato dai due agenti che hanno concluso la loro giornata accompagnandolo al carcere di Prato dove dovrà rimanere per oltre 3 anni.
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