Francesco Guccini presenta il suo libro a teatro a Pistoia

Giovedì 13 ottobre, ore 16.30, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia (Via del Presto), nell’ambito della 66a edizione del Premio Letterario Internazionale Ceppo, Francesco Guccini presenta il suo libro di racconti Tre cene (Giunti, 2021), un viaggio nel Novecento sull'onda dell'amicizia e del vino, con i suoi effetti comici e malinconici.

L’evento si svolge con la compartecipazione del Comune di Pistoia, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e il contributo di Giunti Editore.

L’incontro è introdotto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, presidente e direttore del Premio. Lo scrittore dialoga con Alberto Bertoni, giurato del Premio e professore all’Università di Bologna, uno dei maggiori critici dell’opera di Guccini. Le letture dal libro sono affidate a Filiberto Segatto.

Partecipano Alessandro Tomasi (sindaco di Pistoia) e Lorenzo Zogheri (presidente della Fondazione Caript).

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, apertura del teatro dalle ore 16.00

“Tre cene” (Giunti, 2021)
Tre storie, un coro di voci riunite in osteria per cogliere l'attimo fuggente di una serata tra amici. Dagli anni '30, con la loro fame e la loro energia, fino alla soglia disillusa del nuovo millennio, passando dalle speranze dei '70, tre compagnie di amici si avvicendano intorno a una tavola imbandita, scherzano, ricordano, litigano, s'innamorano, brindano. Una sorta di “Pàvana Social Club” il cui motore anziché il rum è il vino, con la sua malinconica allegria e con i mitici piatti che accompagna.
Attraverso i bizzarri, indimenticabili eroi della sua “epica del disincanto” ancora una volta Guccini ci racconta com'è cambiata l'Italia e come siamo cambiati noi, che cosa abbiamo guadagnato e cosa perduto per sempre.

Gli eventi del Premio Ceppo su Francesco Guccini
“Questa presentazione – racconta Paolo Fabrizio Iacuzzi - rientra nell’“Omaggio a Francesco Guccini” che il Premio Ceppo ha voluto dedicare negli anni alla lezione e al magistero che lo scrittore ha consegnato all’Italia attraverso le sue canzoni e i suoi racconti. Un omaggio iniziato più di 10 anni fa con l’assegnazione del Premio Ceppo Natura, quasi a sottolineare una essenziale vocazione “econarrativa” della sua scrittura, poi proseguito con la presentazione dell’antologia Canzoni (a cura di Gabriella Fenocchio) e di altri libri come Tralummescuro (2019) e Non so che viso avesse (2020), in vista di un convegno più ampio su “Francesco Guccini scrittore” che solo l’emergenza sanitaria per Covid 19 ha costretto a procrastinare. Guccini è lo scrittore della gente dell’Appennino, fra Toscana e Emilia, inteso come metafora di ogni ritiro non fine a sé stesso dal mondo ma per ascoltare e dar voce all’umanità più autentica e vera del mondo. Scrive da quella terra di frontiera – esistenziale e culturale, fra due cruciali isoglosse linguistiche – che è Pàvana, mito e roccaforte di una narrazione orale e contadina che Guccini ha portato di nuovo alla ribalta nella letteratura italiana grazie al suo talento, quello di un uomo che, pur di mettere a frutto e fino in fondo la propria vocazione di scrittore, ha preferito saggiamente ritirarsi dai palcoscenici e dai riflettori della canzone italiana, per scrivere da Maestro, da “gigante dell’Appennino” il suo nome e cognome a chiare lettere nella leggenda della nostra terra”.

Il Premio Letterario Internazionale Ceppo ha il patrocinio del MIBAC e la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana (Festa della Toscana) e del Comune di Pistoia-Biblioteca San Giorgio. È realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia, con il contributo di Chianti Banca, Amici di Leone Piccioni, Berni Pistoia Ceramica, Giorgio Tesi Group, Edizioni Via del Vento, Multideco.

Fonte: Premio Letterario Internazionale Ceppo

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