Sabato 8 Ottobre 2022 è in programma la seconda edizione di Archivi.Doc, promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane sezione Toscana, con il patrocinio del Ministero della Cultura.
L’iniziativa, dal titolo “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”, è interamente gratuita e vanta la collaborazione con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e con l’Associazione Nazionale Case della Memoria. Finalizzata a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario, la giornata permetterà di visitare gli archivi delle famiglie toscane, abitualmente accessibili solo agli studiosi, e di ammirare da vicino esemplari rari e di pregio di libri, carte, filze, carteggi, manoscritti che consentono di ripercorrere le trame della storia cittadina, regionale e italiana. Il tema di quest’anno sarà la musica, che in qualche modo si lega con i personaggi e i luoghi che ospitano gli archivi.
Anche Santa Maria a Monte prenderà parte a questa iniziativa e lo farà con l’Archivio storico comunale preunitario che, conservato al secondo piano del Museo Casa Carducci, conserva registri e faldoni dalla metà del Trecento fino al 1861 e sarà visitabile gratuitamente dalle 15 alle 18. I presenti potranno partecipare ad una visita guidata che li condurrà alla scoperta della storia e delle vicende dell’antico castello, attraverso i documenti conservati: dai registri delle deliberazioni dei magistrati comunitativi, che recano il più antico stemma comunale datato 1424, rappresentato da una Madonna in trono con Bambino, alla testimonianza dell’attività caritativa di Diana Giuntini, beatificata “a furor di popolo” e divenuta Patrona della comunità. I documenti saranno i disvelatori poi di interessanti connessioni fra Santa Maria a Monte ed alcuni homini illustri: come Giosuè Carducci, la cui famiglia risiedette a Santa Maria a Monte dal 1856 al 1858, presenza testimoniata dal carteggio che intercorse fra Carlo Guerrazzi, Gonfaloniere del Comune, e Michele Carducci medico a Piancastagnaio che, apprendendo “della vacanza” della condotta medica, si voleva togliere “diacci del Monte Amiata”. O come il padre del celebre Galileo, Vincenzo Galilei, il quale nacque nel borgo a spirale nel 1520 e divenne uno dei più grandi teorici musicali del tardo rinascimento. Prendendo spunto dalla tematica musicale della giornata, sarà possibile osservare, oltre ai manoscritti da cui è stata determinata l’esatta collocazione della casa natale, tutta la produzione teorica in copia anastatica del Galilei, temporaneamente donata da un cultore locale.
Fonte: Comune di Santa Maria a Monte
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