Prevenire gli infortuni e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ l’impegno che Regione, sindacati e mondo della sanità pubblica si assumono. Come? Garantendo anzitutto adeguata formazione ai lavoratori sull’attività da svolgere e sulle norme da conoscere e rispettare e poi combattendo la mancanza di sicurezza e il lavoro in nero, che sono alla fine due facce della stessa medaglia. Con il protocollo d’intesa firmato oggi, mercoledì 5 ottobre, la Regione punta il faro sui cantieri edili degli appalti pubblici negli ospedali: quelli per nuove opere ma anche ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie e restauri. L’accordo, che ha già ricevuto il via libera dalla giunta regionale, è stato siglato da aziende Usl ed ospedaliere, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil (Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) e dalla Fondazione toscana Gabriele Monasterio.
La novità più grande è l’introduzione, nei cantieri di importo superiore al milione e mezzo di euro, di un procedura informatica di registrazione delle presenze e delle ore lavorate, che avverrà attraverso la tessera sanitaria elettronica ed una applicazione da smartphone messa a punto dagli uffici della Regione Toscana, concordata con il settore contratti e che sarà messa a disposizione gratuitamente delle aziende del sistema sanitario regionale. L’obiettivo è evitare l’accesso in cantiere a persone non autorizzate, prive di un regolare rapporto di lavoro e non assicurate, ma anche quello di verificare, attraverso la tessera sanitaria, i dati sulla formazione del lavoratore, le scadenze e gli aggiornamenti formativi necessari in possesso dell’impresa.
Fino ad oggi il responsabile dei lavori controllava la presenza degli addetti tramite il cosiddetto “giornale di cantiere”, ma non c’era una registrazione puntuale delle presenze e delle ore lavorate. Solo in alcuni appalti, ad esempio per la costruzione della tranvia a Firenze, era già stata sperimentata una registrazione elettronica delle presenze. Ora diventa la norma per gli interventi sull’edilizia sanitaria.
“Dobbiamo fare squadra per affermare la sicurezza sul lavoro come obiettivo e patrimonio condiviso. Serve una strategia comune e questo protocollo ne è un esempio” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "Vogliamo essere più efficaci ed efficienti - prosegue -, ma anche duri nel momento in cui si riscontrino irregolarità che possano favorire incidenti sul lavoro". “E’ evidente – aggiunge l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – che un lavoratore in nero, che già è una condizione da combattere e contrastare di per sè, è anche un lavoratore quasi sempre meno formato. Un lavoratore regolarmente assunto e assicurato ha invece l’obbligo di formarsi. Per ridurre gli infortuni è essenziale un addestramento specifico”. “Con la nuova procedura informatica messa a punto – aggiunge l’assessore Stefano Ciuoffo, che nella giunta regionale ha la delega sull'attività contrattuale – saremo nelle condizioni di monitorare in tempo reale le presenze sul cantiere”.
Ma tra le novità non c’è solo la tessera sanitaria e il telefonino utilizzati come badge e marca tempo. Ci sarà il coinvolgimento attivo dei servizi di prevenzione, igiene e sicurezza delle Asl nel proporre soluzioni per svolgere i lavori nel massimo della sicurezza: una pratica che viene sperimentata sul cantiere dell’ospedale di Cisanello ed ora estesa a tutti.
Le disposizioni riguardano anche i lavoratori autonomi. L’intesa ribadisce inoltre, naturalmente, la vigilanza sulle retribuzioni: nessun lavoratore può esser pagato meno di quanto previsto dalla contrattazione collettiva di settore.
Tutti soddisfatti i sindacati che hanno sottoscritto l’intesa. Per Alessia Gambassi, segretaria generale Fillea Cgil Toscana, sono tre le parole chiave: sicurezza (che si fa a partire dalla formazione), qualità del lavoro (ovvero ‘stesso lavoro stesso contratto’, da applicare agli operai diretti ed anche in appalto) e legalità, con il contrasto al nero e grigio. “Questo protocollo – commenta - può essere un modello nel metodo e nel merito, affinché le condizioni di lavoro e la qualità delle opere possano migliorare. Sarà comunque fondamentale abbinare a questa intesa anche un sistema di controlli, che sono l’altro momento fondamentale nelle attività per la sicurezza e la prevenzione”.
Di ‘buon risultato’ ed ancora di ‘modello’ parla il segretario generale della FenelUil Toscana, Daniele Battistini. “Apprezziamo – dice - la sensibilità che la Regione Toscana ha dimostrato su questo tema e ci auguriamo che questo protocollo faccia da modello per altri settori. Anche la campagna “Zero morti sul lavoro”, che la Uil sta portando avanti in tutta Italia, va in questa direzione, richiamando ognuno di noi ad una grande responsabilità”. “Riteniamo indispensabile - conclude - la collaborazione con gli enti e le strutture preposti, dai Cpt alle Scuole edili ai servizi di prevenzione e protezione delle strutture, con un coinvolgimento attivo degli Rls ed Rlst, figure competenti, preparate e disponibili ad offrire il loro contributo”.
“Un importante passo avanti per la sicurezza e prevenzione nei cantieri edili in sanità” è il giudizio di Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana e di Simona Riccio, segretaria generale Filca-Cisl Toscana, che sottolineano “il particolare carattere innovativo dell’intesa, che in aggiunta a quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale prevede ulteriori strumenti per combattere il lavoro irregolare, la garanzia della corretta applicazione contrattuale, la previsione di gare dove la prevalenza è l'offerta economicamente più vantaggiosa come criterio di aggiudicazione dell'appalto, programmi di formazione per la tutela della salute dei lavoratori, l'attestazione di congruità della manodopera, nonché un sistema di verifica degli accessi in cantiere ”. “Obiettivi – concludono – indispensabili per il comparto”.
Fonte: Regione Toscana
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