“In due giorni - afferma Elena Meini, Consigliere regionale della Lega - l’Aula ha approvato due Leggi con le quali annichilisce le prerogative degli Enti locali e la partecipazione dei cittadini. Infatti, con una Legge sui patti o intese, il PD ha approvato una norma con la quale attribuisce sostanzialmente al Presidente della Regione il potere di scegliere chi vuole; al contempo, con la nuova normativa per la transizione ecologica, si chiarisce la strategia della Giunta, che in pratica trasforma i piani settoriali sui rifiuti, sulla qualità dell’acqua e dell’aria, in meri atti di principio, annullando la propria valenza territoriale. In questo modo, la partecipazione dei cittadini è ridimensionata sulla base della sensibilità e discrezionalità della Giunta; le amministrazioni comunali non avranno, dunque, modo di condividere un percorso finalizzato alla localizzazione impiantistica, ed infine, il Consiglio regionale viene rilegato a mero organo di ratifica di scelte fatte dall’Esecutivo.”
“La Lega - prosegue il Consigliere - non condividendo la proposta di Legge, così come elaborata dalla giunta Giani e dal Pd, ha cercato di limitare i danni presentando un emendamento, consapevole che, per una questione meramente tecnica, si potrebbe verificare il caso di perdere il grande lavoro fatto sull’individuazione delle aree idonee per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ci sta a cuore questo aspetto, perché l’obiettivo di tale strumento non è volto a rallentare il procedimento di autorizzazione unica, bensì ad offrire ai potenziali produttori un quadro di riferimento certo e chiaro per orientare le scelte localizzative degli impianti di produzione e specificano che l’individuazione delle aree e dei siti non idonei non deve dunque configurarsi come divieto preliminare, ma come atto di accelerazione e semplificazione dell’iter di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dei suddetti impianti, anche in termini di opportunità localizzative offerte dalle specifiche caratteristiche e vocazioni del territorio.”
“La domanda - conclude l’esponente leghista - quindi rimane aperta: se la Toscana si dota del nuovo piano di transizione ecologica che supera il PAER(ovvero il Piano ambientale ed energetico) senza che a livello nazionale siano stati definiti i criteri per la definizione delle aree idonee a cui dovrebbe conseguire il recepimento di tali criteri localizzativi da parte della Toscana, come s’intende tutelare gli investitori affinché abbiano un procedimento amministrativo certo e più snello?
Gruppo Lega
Ufficio stampa
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