Rider, Cisl: "Regione convochi tavolo per verificare l'accordo"

(foto di archivio)

Dopo la morte del giovane Sebastian Galassi, il sindacato chiede tutele e applicazione del contratto nazionale. Il 10 ottobre flash mob a Firenze


"La Regione riconvochi il tavolo sui rider per verificare con i firmatari gli avanzamenti dell’accordo sottoscritto solo pochi mesi fa ed eventualmente individuare i correttivi necessari, per arrivare davvero all’applicazione del contratto nazionale di riferimento (quello ‘Merci e logistica’) per tutti i rider, strada maestra per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e diritti".

A chiederlo sono la Cisl Firenze-Prato, assieme alle categorie dei trasporti e del commercio Fit e Fisascat, dopo la nuova tragedia sul lavoro che ha colpito il settore del delivery, con la morte a Firenze di Sebastian Galassi.

"Le comprensibili reazioni del momento, dalle mobilitazioni più o meno spontanee, gli scioperi e i presidi – affermano Cisl, Fit e Fisascat - lasciano il tempo che trovano, crediamo che questo triste fenomeno vada affrontato in maniera diversa, lavorando giorno dopo giorno alla ricerca di tutte quelle tutele e soluzioni possibile per mettere al riparo questi lavoratori".

"Diciamo sempre – continua la Cisl Firenze-Prato con le sue categorie - che il posto di lavoro deve essere il luogo più sicuro in assoluto perché è lì che ogni lavoratore ogni giorno trascorre molte delle sue ore, ma Sebastian ci riporta ad una realtà di cambiamento: i nuovi lavori esplosi con prepotenza negli ultimi anni, non si svolgono più dentro a delle mura circoscritte, con macchinari definiti e zone a rischio ben delineate; i nuovi lavori ci costringono tutti a ripensare le regole di questa complessa normativa della ‘salute e sicurezza’. Serve formazione fino dall’età scolare dei nostri ragazzi, formazione in itinere durante tutta la vita del lavoratore come investimento a prescindere dal fatto che si tratti di un lavoro a tempo indeterminato o un lavoretto per pagarsi gli studi universitari. La sicurezza non è occasionale anche se a volte lo è il lavoro. Devono aumentare i controlli; devono aumentare gli organici delle aziende ispettive; devono aumentare le sanzioni; dobbiamo aumentare la contrattazione con le imprese".

"La dignità del lavoro è una soltanto, senza distinzioni di tipologia lavorativa o di obiettivi personali e professionali. Il lavoro deve essere un lavoro possibile. Il profitto e la produttività non devono stare davanti a tutto. Dobbiamo dire no al modello produttivo di chi fa prima e chi costa meno. La tecnologia con le sue nuove forme di lavoro, deve essere al servizio dell’uomo e non deve essere un ostacolo".

"Per questo va superato il meccanismo perverso che affida il destino di questi lavoratori a un algoritmo. I rider – continuano le tre sigle - devono poter parlare con qualcuno di umano sul luogo di lavoro, devono potersi confrontare, devono poter condividere i rischi ed i pericoli del proprio mestiere: basta rimandare tutto a calcoli matematici. Da troppo tempo la Cisl denuncia l’emergenza sulla sicurezza e la mancanza di referenti aziendali con i quali i riders possano confrontarsi per migliorare la propria sicurezza".

"È necessario un nuovo patto sociale che porti la sicurezza al centro della contrattazione a tutti i suoi livelli. Le problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, hanno trovato centralità solo nelle emergenze, come avvenuto recentemente con quella pandemica".

Anche per questo il 10 ottobre 2022, a Firenze, dentro la settimana della sicurezza indetta da Cgil, Cisl e Uil nazionali, si terrà un flash mob, che è solo una delle tante iniziative del territorio, volte alla sensibilizzazione sul tema.


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Fonte: Cisl Toscana - Ufficio stampa

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