Quanto deciso dal Comune di Montelupo rispetto all'appalto per l'affidamento del servizio di somministrazione della mensa nelle scuole primarie e dell'infanzia e di altri servizi, pubblicato nei giorni scorsi, trova la nostra netta contrarietà.
L'attuale situazione dei lavoratori e delle lavoratrici che operano nell'appalto è già di per sé complicato. Attualmente nell'appalto ci sono circa 30 lavoratori e lavoratrici, di cui 9 a tempo determinato. La cosa che preme sottolineare è che si tratta di contratti tutti Part Time in molti casi sotto le 20 ore settimanali.
Lavoro povero dunque che merita attenzione e rispetto.
Ci saremmo aspettati, anche a seguito degli incontri dei mesi precedenti, che il Comune di Montelupo inserisse nel capitolato, per calcolare il costo del lavoro, il CCNL leader del settore mense, ovvero il CCNL della ristorazione collettiva.
Troviamo grave che un'amministrazione pubblica invece abbia deciso di calcolare il costo sui contratti attualmente in essere dalle aziende uscenti.
Non può sfuggire che la tacita ragione di questa decisione sia da rintracciare nell'esigenza di ridurre i costi generali scaricandoli sui lavoratori. La nuova gara poteva e doveva essere invece l'occasione di ripristinare un elemento di corrette applicazioni contrattuali, calcolando appunto il costo sul CCNL della ristorazione collettiva, e di giustizia per dei lavoratori che con il loro impegno quotidiano portano avanti un servizio essenziale per la collettività.
Donatella Galgani, Filcams CGIL Firenze
Paolo Grasso, Funzione Pubblica CGIL Firenze
Gianluca Lacoppola, Coord. CGIL Empolese Valdelsa
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