Il ruolo di comunità educante della scuola è oggi più che mai centrale per promuovere e consolidare la cultura del rispetto e della parità di genere”, afferma Giacomo Martelli, presidente regionale Acli Toscana. “I dati sui femminicidi e, più in generale sull’attuazione della parità di genere, impongono un cambiamento culturale che deve trovare nella scuola la sua prima alleata”, aggiunge Elena Lo Giacco, responsabile Acli Toscana politiche di genere.
Nei giorni scorsi Elena Lo Giacco ha incontrato Carla Mazzuca Poggiolini, che nel 1996 fu una delle parlamentari autrici della legge che determinò la svolta epocale nel reato di violenza sessuale e che è ancora oggi alla base del nostro ordinamento: infatti, con la legge n.66 del 15 Febbraio ‘96 il reato di violenza contro le donne venne inserito tra i delitti contro la persona e non più rubricato tra i delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume. “La donna finalmente soggetto di diritto - afferma Carla Mazzuca - e non più funzionale ad un perbenismo più o meno ipocrita. Oggi i femminicidi in Italia impongono di spostare l’attenzione nei confronti dell’educazione dei ragazzi, dei giovani. Perché i diritti non servono a niente, se poi si viene uccise.” Secondo le Acli Toscane per far fronte alle sempre più frequenti tendenze involutive è pertanto necessario contrapporre un’incessante e pervasiva opera di sensibilizzazione che non si limiti alle pagine di cronaca ma che trovi nella scuola il luogo privilegiato in cui promuovere il rispetto dei diritti ed il contrasto a qualsiasi forma di violenza e sopraffazione. Per questo motivo bisogna ripartire dalla cultura e dalla formazione dei giovani, pretendendo percorsi e progettualità di parità, di inclusione e di diritti già dalla tenera età per contrastare in maniera efficace i pregiudizi della società.Fonte: ACLI Toscana
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