Una nuova mostra rende omaggio al grande pittore Masaccio (1401-1428) nella città che gli diede i natali, Castel San Giovanni, in dialogo con un altro protagonista del Rinascimento, Beato Angelico (1395 circa-1455). Da domani al 15 gennaio, si terrà l’esposizione Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura, allestita in due sedi: al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie. Un ideale proseguimento dell’esposizione inaugurata al Museo Masaccio d’Arte Sacra di Reggello - Masaccio e i Maestri d’Arte del Rinascimento a confronto per celebrare i 600 anni del Trittico di San Giovenale, fino al 23 ottobre –, all’interno di Terre degli Uffizi, progetto de Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. La mostra, promossa dal Comune di San Giovanni Valdarno, a cura di Michela Martini, Daniela Parenti, Carl Brandon Strehlke e Valentina Zucchi, presenta una selezione di opere che permettono di approfondire le novità che Masaccio e Angelico hanno offerto alla storia dell’arte, ponendole in relazione con altri artisti a loro prossimi e valorizzandone il legame con la città e con il territorio.
Al Museo delle Terre Nuove è esposta una selezione di opere centrate sulla figura di Masaccio, legati all’iconografia della Madonna col Bambino. Sono due capolavori provenienti dalle Gallerie degli Uffizi: la cosiddetta Madonna Casini, una piccola tavola dipinta da Masaccio per l’ecclesiastico senese Antonio Casini che raffigura Maria con il piccolo in fasce al quale teneramente fa il solletico, e la Madonna dell’Umiltà di Masolino, che mostra Maria intenta ad allattare il piccolo Gesù, in base all’iconografia della Madonna del latte. A confronto troviamo l’opera del fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni, detto Lo Scheggia, oltre alla Madonna con Bambino della Bottega di Lorenzo Ghiberti. A queste opere si accompagna un approfondimento sulle figure di Mariotto di Cristofano, cognato di Masaccio, e di Andrea di Giusto Manzini, suo collaboratore e al contempo sensibile al gusto dell’Angelico.
All’Angelico è dedicata la sezione espositiva presso il Museo della Basilica, dove trovano posto meravigliose opere dell’artista, di proprietà pubblica e privata, con un’attenzione speciale al tema dell’Annunciazione. Qui troviamo l’Annunciazione del Beato Angelico, capolavoro del museo, messa a confronto con il Tabernacolo di San Marco, un reliquiario proveniente da Santa Maria Novella e commissionato al pittore dal domenicano e sacrista Giovanni Masi, in prestito dal Museo di San Marco di Firenze. Con queste opere l’artista rivela ormai la piena adesione alle novità rinascimentali, raffigurando il mistero dell’incarnazione attraverso figure, indumenti e gesti fisici e reali. Del tutto umano l’incrocio di sguardi tra il messo divino e Maria, colta nel momento più terreno di accogliere nel suo grembo l’annuncio dell’angelo, proteggendolo maternamente con le sue mani.
Del frate pittore è anche il disegno preparatore proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi che mostra San Girolamo penitente, vestito da eremita, mentre batte il petto nudo con una pietra e rivolge lo sguardo commosso probabilmente verso il Crocifisso, non raffigurato. Il Santo era molto amato dall’Angelico, che ne apprezzava l’autenticità di vita e fede, la grande cultura classica, la passione filologica e l’ascetismo. Dialogo è quindi la parola chiave di questa preziosa esposizione, che offre l’occasione di ammirare raffinati capolavori, di osservarne le reciproche influenze e di riflettere sulle componenti più alte e profonde della rappresentazione artistica, in costante tensione verso la verità.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “"In questo 2022 è rifiorito l’interesse per il primo Rinascimento toscano, glorificato e studiato in tante iniziative, tra le quali il progetto Terre degli Uffizi. Sotto questa egida si apre la mostra di San Giovanni Valdarno, dal titolo 'Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura'. Il filo conduttore è il rapporto con il territorio e in particolare la comunità locale, che ha dato i natali a Masaccio. Il percorso dell'esposizione offre una selezione di opere di primo Quattrocento, legate al territorio valdarnese per la destinazione (Annunciazione del Beato Angelico, predella di Andrea di Giusto) o la provenienza degli autori (Masaccio, Mariotto di Cristofano, lo Scheggia, forse Masolino), ricostruendo un ideale panorama dell’arte fiorentina agli albori del Rinascimento. Dagli Uffizi arrivano capolavori assoluti: su tutti, si ricorda la commovente Madonna del solletico di Masaccio”
Il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori: “Ancora un confronto quanto mai stimolante e inedito tra due giganti del nostro primo Rinascimento e, contestualmente, una nuova occasione per valorizzare un territorio e i suoi tesori meno conosciuti al grande pubblico come è nello spirito del progetto. Questi appuntamenti non offrono infatti solo la conoscenza di opere di sfolgorante bellezza, ma sono l'occasione per entrare in contatto con ambienti, paesaggi, suggestioni che sono tra le nuove peculiarità del turismo post-covid. Ormai il viaggio esperienziale, come indicano gli operatori più qualificati, è il trend del momento e la Toscana è la regina incontrastata per questa tipologia di offerta. 'Terre degli Uffizi' intercetta perfettamente questa nuova tendenza che ha notevolmente incrementato le presenze nelle sedi interessate dal primo ciclo e sta avendo lo stesso effetto moltiplicatore nelle prime mostre della seconda edizione’’.
Il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vada: “Per il Comune di San Giovanni Valdarno è un onore ed un privilegio far parte di Terre degli Uffizi perché finalmente, dopo venti anni, riusciamo a riportare Masaccio nella sua terra natale (dopo l’ultima mostra a lui dedicata nel 2001, in occasione dei 600 anni dalla nascita, Masaccio e le origini del Rinascimento) in un'esposizione organizzata in collaborazione con Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, con il sostegno della Regione Toscana. E perché senz’altro la mostra “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”, come ci auguriamo, richiamerà visitatori e turisti costituendo uno strumento di valorizzazione e promozione importante per il nostro comune e per l’intero Valdarno, oltre che un’occasione per gli operatori economici del territorio. Sono convinta che il grande sforzo fatto dal Comune di San Giovanni Valdarno sarà ricompensato e servirà a far conoscere una città che è un piccolo gioiello nel cuore della Toscana e che ha l’ambizione di affiancarsi, con le sue caratteristiche e peculiarità, alle città più note e più grandi della Regione. Il legame tra San Giovanni Valdarno e le Gallerie degli Uffizi non si esaurirà con la mostra su Masaccio e Angelico ma proseguirà, già dalla prossima primavera, con un progetto di prestiti di opere a lungo termine che saranno ospitate nel Museo delle Terre Nuove”.
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