Cantine Leonardo Da Vinci, vendemmia anticipata: "Estate difficile, ma siamo ottimisti"

Paolo Bini, responsabile agronomico di Cantine Leonardo Da Vinci: "La siccità è stata dura, dobbiamo prepararci a fronteggiare i cambiamenti climatici"


Cantine Leonardo Da Vinci, vendemmia anticipata: "Estate difficile, ma siamo ottimisti"

Poteva andare peggio, a fare la differenza è stata la particolarità del nostro territorio. Ne è certo Paolo Bini, responsabile agronomico di Cantine Leonardo Da Vinci, la cantina cooperativa più importante della zona compresa tra la città del Genio, Cerreto Guidi ed Empoli

Bini guarda all’imminente vendemmia, che vedrà aprirsi i cancelli delle aziende lunedì 5 settembre, con cauto ottimismo, uno stato d’animo da cui gli agricoltori dell’Empolese erano ben lontani solo qualche settimana fa.

Gli ultimi tempi sono stati complicati – spiega Bini – e l’anno scorso la gelata di aprile ha distrutto tantissimi vigneti in tutta la Toscana. Nel 2022, invece, l’annata era partita bene e la fioritura sembrava perfetta; poi purtroppo l’ondata di calore ha fatto andare in stress i vitigni con il conseguente deperimento dell’uva, una crisi che ha travolto tutti, dal piccolo contadino all’azienda strutturata. Si preannunciava un disastro, visto che sarebbe servita una produzione importante per recuperare la pessima annata del 2021. Per nostra fortuna, ad agosto nella nostra zona si sono verificate piogge intense che hanno permesso alle piante di riprendersi e superare nella maggior parte delle situazioni di criticità e non generare così stress idrico. Potremmo definirla una pioggia benedetta, perché sono state precipitazioni la cui intensità non ha comunque danneggiato le viti. In zone vicine come San Casciano non è andata altrettanto bene, con piogge troppo forti se non addirittura grandinate”.

A fare la differenza, come anticipato, è stata anche la natura del territorio, caratterizzata da un terreno argilloso, che a parità di condizioni è in grado di trattenere maggiormente l’acqua, pregio determinante in situazioni di siccità come quelle verificatesi nel 2022.

Sembra assurdo – aggiunge l’agronomo – ma le viti in zone collinari più estreme, dove generalmente viene raggiunta una qualità migliore, hanno sofferto di più rispetto alle zone più basse, grazie appunto alla natura argillosa del terreno che ha trattenuto più acqua. Certo, i cambiamenti climatici stanno provocando un aumento della siccità e una diminuzione delle piogge, quindi dovranno al più presto essere progettati vigneti con impianti di irrigazione tali da sopperire alla carenza di acqua piovana. Negli ultimi anni le produzioni a ettaro sono diminuite sensibilmente e se l’azienda o l’agricoltore non produce a lungo andare non sarà capace di rientrare nelle spese”.

La vendemmia del 2022, dunque, si apre nel segno della speranza, benché all’orizzonte si stiano profilando nubi che destano qualche preoccupazione. Letteralmente. Le operazioni, infatti, sono state anticipate e non solo per gli eventi atmosferici dei mesi passati, ma anche per quelli futuri, dal momento che sono stati previsti a settembre molti temporali. Quindi, meglio cogliere i chicchi il prima possibile. D’altronde in Cantine Leonardo Da Vinci sono raggruppate oltre 200 realtà, dal singolo agricoltore all’azienda affermata, in primis la Fattoria Montalbano che detiene il 30% del fabbisogno delle Cantine e di cui Bini è a sua volta responsabile agronomico.

Chi conferisce da noi – conclude – deve pensare solo a produrre uva di qualità; al resto del processo produttivo ci pensa la Cantina. La qualità è fondamentale: il socio viene pagato anche in base alla qualità dell’uva che produce. Il Metodo Leonardo che guida la nostra cooperativa, infatti, non si basa tanto sulla tecnologia, ma soprattutto sul recupero della tradizione”.

Giovanni Gaeta

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