Libri, a Firenze torna 'Intemporanea'

Dal 5 al 23 settembre, Intemporanea, la rassegna letteraria ideata e diretta da Pinangelo Marino, torna a Firenze, nell’ambito dell’Estate Fiorentina, con un importante programma composto da omaggi, eventi speciali e dalle anteprime delle principali uscite editoriali della rentrée autunnale. Tra le novità della quarta edizione: la tappa fiorentina del Premio Campiello 2022 con il vincitore della 60a edizione (il 3 settembre a Venezia); un elogio della letteratura, da Omero ai giorni nostri di Nicola Lagioia, un omaggio a Clarice Lispector e alla rivista Frigidaire. Gli incontri con alcune delle voci più originali della narrativa italiana attesi prossimamente in libreria con i loro nuovi romanzi: Edoardo Albinati, Costanza DiQuattro e Andrea Pomella.

Sette appuntamenti in sette luoghi diversi per un viaggio nella letteratura che attraversa la città: dal Museo Novecento al cinema La Compagnia, dalla Manifattura Tabacchi a Piazza delle Murate e alle Biblioteche di quartiere (ingresso gratuito con prenotazione su www.intemporanea.eu o tramite mail a info@intemporanea.eu).

Lunedì 5 settembre, alle ore 18, in Piazza delle Murate, la rassegna aprirà con un omaggio a Clarice Lispector (1920-1977) in occasione dell’uscita de Il lampadario (Adelphi) con gli interventi della scrittrice Lisa Ginzburg e della traduttrice Virginia Caporali. Nata in Ucraina con il nome di Chaya, in una famiglia di ebrei ucraini costretti a fuggire dai pogrom russi per emigrare in Brasile, Clarice Lispector è considerata una delle scrittrici brasiliane più importanti del XX secolo ma anche la più importante scrittrice ebrea dai tempi di Franz Kafka. In questo secondo romanzo, terminato a Napoli nel 1946, l’autrice ci narra con la sua lingua visionaria una struggente iniziazione alla vita.

Un altro omaggio sarà quello di martedì 6 settembre, alle ore 18.30, alla Manifattura Tabacchi (via delle Cascine, 35): sarà presentata la serie podcast “FRIGO!!!” (Chora Media), alla presenza degli autori Nicolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi. La serie racconta la storia della rivista-cult Frigidaire. Non una semplice rivista, ma un modo incendiario di vivere, forse l’ultima avanguardia del Novecento italiano: tutti i suoi protagonisti avevano attraversato i folli e turbolenti anni Settanta; con Frigidaire diventarono i massimi interpreti e profeti degli ancora misteriosi anni Ottanta. Il primo numero, dopo la presentazione a Lucca Comics, esce il 28 ottobre 1980. Il suo primo e unico direttore si chiama Vincenzo Sparagna, con lui ci sono cinque future glorie del fumetto italiano: Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli. I primi due moriranno giovanissimi per overdose, lasciando una serie di capolavori adorati da un’intera generazione di lettori. Oggi Sparagna, con lo sterminato archivio di Frigidaire, abita sulle pendici dei Monti Martani, in Umbria, in un luogo rinominato Frigolandia.

Venerdì 9 settembre, alle ore 18, sarà il Chiostro del Museo Novecento (piazza Santa Maria Novella, 10) ad ospitare l’incontro con il vincitore della 60ª edizione del Premio Campiello, che sarà proclamato sabato 3 settembre a Venezia sul palco del Teatro La Fenice. La cinquina dei romanzi finalisti è composta da: Storie di alberi, donne, uomini di Antonio Pascale (Einaudi), Nova di Fabio Bacà (Adelphi), Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri (Ponte alle Grazie), I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Sellerio) e Il Tuffatore di Elena Stancanelli (La nave di Teseo).

Scrittore fra i più apprezzati della scena italiana, premio Strega e direttore artistico del Salone del libro di Torino, Nicola Lagioia terrà una lectio dal titolo “Perché leggiamo certe storie. Un appassionato elogio della letteratura, da Omero ai giorni nostri”, lunedì 12 settembre, alle ore 18, al cinema La Compagnia (Via Cavour, 50R). Un prezioso appuntamento rivolto al grande pubblico di appassionati e lettori e a tutti coloro che hanno il desiderio di attraversare le storie della letteratura mondiale. Evento organizzato in collaborazione con il cinema La Compagnia.

La rassegna Intemporanea si sposta nelle biblioteche di quartiere e prosegue con altri tre eventi per offrire uno sguardo sulle novità editoriali più attese dando la voce ai suoi protagonisti.

Venerdì 16 settembre, alle ore 18, nella sala Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24) l’incontro è con il Premio Strega Edoardo Albinati in occasione del suo nuovo romanzo Uscire dal mondo (Rizzoli). Tre storie potentissime e umane che ci parlano di isolamento, in una narrazione che affonda nelle ossessioni del nostro tempo. In queste pagine Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online.

Martedì 20 settembre, alle ore 17, alla BiblioteCaNova Isolotto (Via Chiusi 4/3A) la giovane scrittrice di Ragusa Costanza DiQuattro, dopo Donnafugata e Giuditta e il monsù, candidato al premio Strega 2002, ci invita a sfogliare un nuovo album di famiglia con il suo nuovo libro, in uscita sempre per Baldini+Castoldi, Arrocco siciliano. Sullo sfondo del nostro mediterraneo sud, fra tradimenti e pozioni galeniche, si dipana una storia di fiducia e debolezza, paura e coraggio. È quella di Antonio Fusco, giovane farmacista napoletano, «con la spocchia dei vincenti, la sufficienza degli arroganti e la flemma dei risoluti», che si trasferisce a Ibla dopo la morte del vecchio speziale della cittadina barocca. Ben presto Antonio conquista la fiducia della comunità iblea, nonostante la sua debolezza nei confronti delle donne sposate e una sfacciata propensione al gioco d’azzardo.

Venerdì 23 settembre, alle ore 17, alla Biblioteca Mario Luzi (Via Ugo Schiff, 8) Il dio disarmato di Andrea Pomella, in uscita il 6 settembre per Einaudi, ci porta a sfogliare un altro album, quello di una storia italiana ancora incompresa: il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e il massacro dei cinque agenti della scorta. Ma questo non è un saggio. Lo scrittore manipola il tempo, il metodo è quello del realismo traumatico, lo stesso che usava Andy Warhol nelle sue immagini seriali: mettere in scena e replicare per sfiorare la verità. Non la verità storica, ma quella piú sfuggente della percezione individuale e collettiva. Ecco così alternarsi nella narrazione i testimoni oculari, i brigatisti, i politici, gli uomini della scorta, persino personaggi storici vissuti secoli prima. A intersecare i fatti pubblici è il racconto privato delle ultime otto ore di vita di Aldo Moro prima del sequestro. Un libro che indaga nel profondo le scelte individuali e i disegni del destino, il territorio e lo spazio urbano, la sostanza del tempo, il mormorio segreto della vita di un uomo tra i piú importanti della storia d’Italia.

La rassegna Intemporanea, ideata e diretta da Pinangelo Marino, è realizzata grazie al contributo di Estate Fiorentina, PON Metro, Comune di Firenze, Agenzia per la Coesione Territoriale ed è stata cofinanziata dall’Unione Europea - Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

 

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