Jova Beach Party nel mirino della Procura di Lucca, aperto un fascicolo

(foto Michele Maikid Lugaresi)

La procura di Lucca ha aperto un fascicolo sul Jova Beach Party, che si terrà a Viareggio il 2 e 3 settembre. L'evento sarà sulla spiaggia del Muraglione. Il reato ipotizzato dalla magistratura, scrive il Corriere Fiorentino, è quello di distruzione o deterioramento di habitat in un sito protetto. Vuoto, per ora, il registro degli indagati.

Un documento di un'associazione ambientalista ha fatto nascere il tutto. Come informa il giornale, si tratta dello studio del professor Baccaro dell'Università di Trieste sul "campionamento della vegetazione psammofila realizzato nell’area del Muraglione di Viareggio ad inizio agosto". Le piante sulla spiaggia sarebbero necessarie per contrastare l'erosione, in pratica.

"L’Arpat chiarisce che la spiaggia del Muraglione non è habitat naturale e le specie vegetali non sono specie protette. E con questa comunicazione possiamo considerare conclusa anche l’ennesima polemica estiva viareggina" è la risposta del sindaco viareggino Giorgio Del Ghingaro su Facebook. Secondo Arpat infatti la spiaggia non può essere messa in discussione dalla presenza dell'evento (e delle migliaia di persone presenti).

Il quotidiano informa anche che il Comune ha stanziato 275mila euro per il Jova Beach Party, concessi agli organizzatori di Prg senza una gara. Secondo Prg i soldi servirebbero per interventi di messa in sicurezza della spiaggia.

Torna nel mirino, dunque, il Jova Beach Party. Nei giorni scorsi Lorenzo Cherubini stesso ha definito 'econazisti' coloro che si sono detti contro la manifestazione canora, dopo tutte le polemiche sorte nel resto d'Italia. L'argomento è entrato anche in campagna elettorale e Matteo Salvini, leader della Lega, ha scritto: "Ma lasciate che gli artisti si esprimano e che i giovani si divertano, accidenti!".



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