Sono 301 i partecipanti al Camponato italiano della Bugia, con russi e ucraini

E’ la carica dei 301. Tanti sono infatti gli aspiranti bugiardi che partecipano alla 46esima edizione del Campionato italiano della Bugia. Che, neanche a dirlo, con una bugia comincia, visto che non si tratta di una gara nazionale, ma internazionale, dato che la maggior parte dei partecipanti, ben 164, arrivano da 36 Paesi di tutti e 5 i continenti per contendersi il Bugiardino d’oro che premierà il miglior disegnatore della sezione grafica internazionale.

Il più lontano è un australiano di Natural Bay, ma non scherzano neanche i brasiliani, i thailandesi o gli indiani di Brahmapur e Pune. E a Le Piastre, nella pacifica sfida a chi ha il maggior numero di partecipanti, l’Ucraina con 11 concorrenti vince sulla Russia, presente con 9 disegnatori.

In lizza per vincere quello della sezione grafica italiana sono arrivati 50 vignettisti, mentre sono 57 gli aspiranti scrittori bugiardi, il cui leader verrà scelto dallo scrittore Sandro Veronesi. Tra loro il più nordico arriva da Cervignano del Friuli, mentre il più a sud è di Aci Bonaccorsi (Catania). La palma del più ”centrale” spetta allo scrittore di Trevi, Perugia.

Sono 9 i partecipanti al concorso per la migliore bugia radiofonica raccontata ai microfoni di Radio Toscana, media partner del Campionato della Bugia. Infine domenica pomeriggio in piazza saranno 21 i concorrenti che presenteranno le loro Bugie raccontate, puntando all’ambito titolo di raccontatore più bugiardo d’Italia. Insomma in tutto gli aspiranti bugiardi delle 5 sezioni in gara sono in tutto ben 301.

“Diamo volentieri i numeri – scherza il magnifico rettore dell’Accademia della Bugia, Emanuele Begliomini – perché sono il segno più concreto della risonanza ormai planetaria che abbiamo raggiunto da questo paesino di 80 anìme, grazie ad un’idea vincente che abbiamo coltivato in lunghi anni e che continua ad emozionarci e a divertirci. Vi aspettiamo questo week end a Le Piastre”.

L’appuntamento è al fresco de Le Piastre, come sempre ad ingresso libero. Per tutto il resto c’è www.labugia.it

Fonte: Ufficio Stampa

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