Il Comitato No Tav: "A Firenze c’è chi vuol scavare, a Serravalle Pistoiese si abbattono 12 ville per la costruzione di un tunnel"

Nardella e Giani vogliono i tunnel TAV ad ogni costo, le Ferrovie balbettano che si ritarderà di un anno l’inizio dei lavori e non hanno il coraggio di dire che scavare sotto Firenze sarebbe un disastro.

Questa in breve dovrebbe essere la cronaca dell’incontro/scontro tra il Presidente regionale Eugenio Giani, il Sindaco di Firenze Dario Nardella e i dirigenti di RFI, la società, controllata da FSI, che dovrebbe realizzare il Passante ferroviario di Firenze, i cosiddetti tunnel TAV.

I toni che sia Giani che Nardella tengono sono alti, strillano che non è possibile non realizzare il progetto che per città e regione è “strategico”, che è “insopportabile” non terminare un’opera così importante. Il Comitato ha già scritto innumerevoli volte smentendo le teorie degli amministratori e ha sempre chiesto – senza ottenere mai risposta – di potenziare le linee di superficie, aggiungendo binari dove necessario, con una spesa infinitamente minore, con tempi rapidi, senza rischi per il patrimonio edilizio e monumentale. Una proposta di fattibilità fu realizzata già nel 2007 dal Comitato con il supporto di tecnici e dell’Università di Firenze, ma l’interesse era tutto per tunnel, l’alta velocità e i tanti soldi che sarebbero arrivati.

Con le loro reazioni, Giani e Nardella non vogliono capire che le ferrovie non hanno intenzione di realizzare i tunnel sotto la città perché si rendono conto dei rischi enormi che ci sarebbero, del contenzioso infinito che ne nascerebbe, del fatto che con molta probabilità i lavori sarebbero soggetti a fermate frequenti e pericolose (perché fermare una fresa in un terreno alluvionale potrebbe portare a cedimenti e frane disastrose). Altra cosa triste è che i dirigenti di RFI tirano la cosa per le lunghe e accampano giustificazioni parziali per i ritardi senza avere il coraggio di dire che il progetto di Passante è sbagliato, che non si può fare a meno di spropositati danni alla città.

Giani e Nardella da una parte e le ferrovie dall’altra tengono nascosti i problemi che un’opera utile come il raddoppio della Pistoia Lucca sta avendo: la galleria che si sta realizzando sotto la collina di Serravalle Pistoiese sta creando gravi problemi in superficie. I cedimenti prodotti dallo scavo, per ora interrotto, obbligano RFI ad acquistare un intero insediamento di 12 villette per demolirle e trasferirne gli abitanti altrove.

Una notizia del genere non può non avere echi su Firenze, invece è praticamente clandestina e ne dà notizia solo TVL Pistoia in un servizio che sarebbe bene visionassero Fiorentini, amministrazioni, media toscani.

Costruire gallerie, ci dicono gli ingegneri che collaborano con il Comitato, è l’ultima soluzione quando tutte le altre sono impossibili, perché le incognite, i cigni neri, sono sempre presenti e spesso imprevedibili. A Firenze addirittura già si sa che gli edifici sopra i tunnel subiranno stress.

Inoltre molti problemi tecnici e ambientali del Passante non si sono mai risolti perché comportano soluzioni complesse e molto lunghe senza certezze di riuscita.

Il Comitato, con i suoi tecnici, ha sempre dato disponibilità ad un serio confronto con le istituzioni, ma da queste è stato sempre rifiutato. A questo punto è auspicabile che i dirigenti di RFI prendano il coraggio a quattro mani e spieghino a Giani e Nardella che proseguire in questo progetto sarebbe una decisione diabolica.

Da parte sua il Comitato ribadisce la propria disponibilità a presentare le proposte di potenziamento delle linee di superficie elaborate in passato che potrebbero essere ancora oggi efficaci strumenti al servizio della mobilità nell’area fiorentina; soluzioni semplici, non esageratamente costose, efficaci, che darebbero risposte a pendolari e al traffico fiorentino.

Comitato No Tunnel TAV Firenze

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