Figli esclusi dal tempo pieno, genitori in rivolta a Castelfiorentino

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Un gruppo di genitori del comune di Castelfiorentino chiedono all'Ufficio scolastico regionale della Toscana di aggiungere una classe in più per i propri figli, nati nel 2016, esclusi dall’ammissione alla primaria tempo pieno Roosevelt/Di Vittorio.

"Premesso che l’esclusione risulta basata su criteri per noi poco chiari e assolutamente discutibili, su una classifica degli “esclusi” e non su tutti i richiedenti, chiediamo a gran voce di essere ascoltati dall'ufficio scolastico regionale della Toscana per ottenere una classe in più a tempo pieno, al fine di garantire a tutti i facenti richiesta l’accesso al servizio scolastico articolato su 40 ore settimanali", così inizia la nota inviata alla stampa.

"Siamo fermamente convinti - spiegano - che il tempo pieno abbia una valenza didattica e formativa importante sui nostri figli e sia un arricchimento per la loro formazione; offre enormi opportunità di apprendimento nonché la socialità, la valorizzazione degli spazi esterni per educazione ambientale, alimentare, motoria. A questa si aggiungono, non secondariamente, le esigenze familiari e lavorative importanti, per cui l’esclusione comporta grandi problemi organizzativi ed economici".

I genitori spiegano che al momento hanno ottenuto solo una riunione con dirigente scolastico che avrebbe riconosciuto "le difficoltà legate ai criteri non equamente distribuiti nelle assegnazioni che risultano ormai da anni contestati per le enormi criticità presenti , in quanto comportano discriminazioni nelle assegnazioni dettate da “pertinenze”,”comuni di appartenenza”, “fratelli/sorelle maggiori già frequentanti” ( siano essi residenti oppure no)". Il dirigente avrebbe espresso la volontà da parte dell’istituto di metterli in discussione, ma solo a partire dal nuovo anno.

"Questo, però, ci sembra scorretto, - continua la rappresentanza dei genitori -  visti i disagi che questa decisione comporta attualmente, per l’anno scolastico 2022/23. Chiediamo quindi che vengano quanto prima rivisti e ridiscussi al fine di eliminare le discriminazioni presenti e irregolarità che si accavallano negli anni.

I genitori sono stati ricevuti anche dall’assessore del comune di Castelfiorentino, Francesca Giannì, la quale li ha informati della volontà anche del comune di risolvere questa situazione.

"Non riteniamo valutabile - continua la nota - l’opzione di essere spostati al tempo corto perché così facendo sarebbe una privazione del diritto del bambino di integrarsi in una dinamica di studio ben articolata, fatta di metodologia e continuità nella didattica. Come tutti, anche noi siamo reduci da due anni di pandemia, con tutte le difficoltà lavorative che ne conseguono, posti di lavoro persi definitivamente, o nuove occupazioni precarie che non ci permettono di contare su un supporto (baby sitter o doposcuola) in maniera costante e continuativa. Diverse mamme saranno costrette a licenziarsi o a richiedere orario ridotto, altre addirittura hanno richiesto la possibilità di ritardare di un anno l’ingresso alle elementari (come accennava il dirigente in riunione cosa non regolare, ma che dimostra la reale gravità della situazione che costringerebbe i genitori a valutare ogni tipo di opzione).

Nella nota viene rimandata al mittente ogni proposta alternativa ad una nuova classe. Il riferimento è alal proposta dell'assessore di creare un doposcuola a pagamento: "I genitori vogliono semplicemente poter svolgere la propria attività lavorativa (spesso fuori paese) con la certezza che i propri figli siano seguiti da insegnanti qualificati in grado di formarli e arricchire le loro giornate", chiosa la nota.

"Non ci sembra altresì corretto - concludano i genitori - che alcuni genitori, per vedere soddisfatte le proprie esigenze lavorative e familiari, siano costretti a ricorrere all’iscrizione a scuole private che graverebbero ulteriormente sul  loro bilancio familiare, dal momento che come contribuenti paghiamo debitamente le tasse, che dovrebbero coprire anche questo servizio".

 

 



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