Tra via Scialoja e via Bovio
Brutto episodio in zona piazza Beccaria, tra via Scialoja e via Bovio, dove oggi sono state imbrattate alcune pietre d'inciampo, collocate due anni fa da Palazzo Vecchio, ed è stata vergata sul marciapiede una scritta SS. Sono state vandalizzate le targhe dedicate a Lucia Levi e quelle dei coniugi Giorgio Levi delle Trezze e Xenia Poliakoff, cittadini di Firenze uccisi nei lager dai nazifascisti.
Nel pomeriggio le scritte sulle pietre sono state rimosse dal Global Service.
"Confido nelle telecamere e soprattutto nella giustizia divina. E' stato un gesto stupido e codardo e spero davvero che gli autori vengano identificati. " ha commentato duramente su Facebook il presidente del Q2 Michele Pierguidi.
"Dove le vittime della shoah furono arrestate abbiamo installato le pietre d'inciampo per mantenere viva la memoria. A chi le ha coperte con simboli nazisti dico: la vostra ignoranza non vincerà mai. Voi le coprite, noi le puliamo. E con le telecamere cercheremo il responsabile" ha condannato su Twitter il sindaco Dario Nardella.
"Imbrattare le pietre d’inciampo è indegno e costituisce un gesto che non può, in alcun modo, trovare spazio nella nostra città, oltreché in una società civile e democratica. Gli autori di questo vile gesto offendono le vittime della tragedia dell’Olocausto, e spero che siano al più presto assicurati alla giustizia" gli ha fatto eco il consigliere del gruppo Centro Antonio Montelatici.
"E' difficile - spiega Aned Empolese Valdelsa - anche trovare le parole di fronte al vergognoso episodio accaduto la scorsa notte. La sezione empolese dell'Aned esprime la propria ferma condanna per questo fatto che offende il senso civico del nostro paese ed il valore intoccabile della memoria. Purtroppo c'è ancora tanta strada da fare per far sì che la memoria diventi un valore condiviso e che certi episodi non accadano più in futuro. Da parte nostra, pur con le difficoltà nel superare lo sdegno che provocano questi episodi, ci impegneremo ancora di più in ogni luogo per far sì che nessuno, in futuro, possa più permettersi di compiere simili gesti".
Durissima anche l'assessora alla Cultura della Memoria Maria Federica Giuliani. "Un gesto da condannare senza se e senza ma. Si tratta di un episodio grave perché questi blocchetti incastonati del marciapiede sono la testimonianza di una tragedia della storia. Ogni pietra riporta il nome di una persona che ha perso la vita a causa della violenza e delle deportazioni nazi-fasciste avvenute anche a Firenze. Perciò imbrattare questo segno della memoria rappresenta un oltraggio alle tante vittime dell'Olocausto davvero intollerabile".
"Firenze con orgoglio onora e ricorda queste persone - sottolinea Giuliani - grazie all'azione silenziosa di tanti cittadini che se prendono cura, come Sandro Nannucci ed Angelo Malcontenti che ho avuto il piacere d'incontrare e che al contrario di questi vigliacchi, periodicamente mappa alla mano, fanno il giro della città per tenerle pulite e conservarle con amore".
Continueremo a batterci per mantenere viva e diffondere la Memoria, per contrastare con determinazione qualsiasi rigurgito di matrice nazifascista e ci auguriamo che siano presto individuati i responsabili. A maggior ragione in questi mesi, che ci avvicinano a un buio anniversario come quello della marcia su Roma, il nostro impegno sarà massimo. In Toscana, terra di Memoria, antifascismo e Resistenza, non ci sarà mai nessuno spazio per episodi che ci riportano al periodo più vergognoso della nostra storia".
Così l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini a proposito della vandalizzazione di alcune pietre di inciampo poste dal Comune di Firenze in ricordo di vittime della Shoah e di alcune scritte apparse sui muri nelle scorse ore.
“Esprimo solidarietà alla comunità ebraica – conclude Nardini - e ringrazio il Comune di Firenze, il sindaco Nardella e le assessore Funaro e Giuliani, che hanno prontamente condannato quanto avvenuto e dichiarato di voler procedere alla pulizia delle pietre”.
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