Moda a Pitti, 70 anni festeggiati dal Polimoda

Abito Antonelli, Giardini di Boboli 07.1952

Si è tenuta oggi presso la sede di Polimoda in Via Curtatone, 1 la conferenza stampa per celebrare i 70 anni dal debutto della Moda Italiana sulla passerella della Sala Bianca di Palazzo Pitti. Promotore di giovani talenti e custode della storia della moda, Polimoda ha ricordato l’importante ricorrenza con una conferenza tenuta dal Presidente di Polimoda, Ferruccio Ferragamo, il Presidente della Palazzo Feroni Finanziaria, Giovanna Gentile Ferragamo, l’Amministratore Delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, e il Presidente dell’Archivio Giorgini, Neri Fadigati. 

“È un onore poter ospitare a Polimoda la celebrazione dei 70 anni dalla prima sfilata in Sala Bianca” spiega il Presidente di Polimoda Ferruccio Ferragamo. “Firenze è stata culla del Made in Italy grazie all’intuizione di Giovanni Battista Giorgini, qui è nata una nuova concezione della moda e quello stile italiano che ci invidiano nel mondo. Quale miglior luogo per accogliere questa ricorrenza di una fucina di talenti come questa scuola? In un continuum tra passato, presente e futuro, restano il talento emergente e la creatività a dare un nuovo impulso al nostro settore, oggi come allora. Ringrazio Pitti Immagine e l’Archivio Giorgini per averci dato questa opportunità”.

Il 22 luglio 1952 per la prima volta la Moda Italiana sfilava in Sala Bianca, un evento storico che recava la firma di Giovanni Battista Giorgini; il salone da musica e ballo più prestigioso della città da quel momento avrebbe ospitato le sfilate di moda per oltre trent’anni. In questo sofisticato e festoso contesto che univa ricerca e intrattenimento, Giorgini proponeva per la prima volta un approccio alla moda a 360 gradi. Dalla ricerca della location agli eventi post show, come il ballo di Gala nell’incantevole Giardino di Boboli: nel 1952 Giorgini definiva il moderno concetto di lifestyle. 

Sul Los Angeles Times, Fay Hammond, grande firma del giornalismo di moda americano scrisse: “La sede più raffinata del mondo per le sfilate è la magnifica residenza rinascimentale dei più grandi rivali degli Strozzi. Compratori e stampa, attraversando l’incantevole “Città dei Fiori” fino a Palazzo Pitti, dove la Moda passa in una parata quasi ininterrotta di collezioni, hanno la possibilità di vedere da vicino i modelli e di avere un travolgente esempio di ineguagliabile ospitalità italiana.” 

La presentazione, seguita da oltre 300 operatori provenienti da tutto il mondo, invitati a vestire abiti italiani per l’occasione, decretò il definitivo trionfo della Moda Made in Italy. Nel 1954 fu fondato il CFMI, Centro di Firenze per la Moda Italiana, presieduto da Mario Vannini Parenti e, da quello stesso anno, affreschi e specchi della Sala Bianca videro il debutto di Cesare Guidi, Irene Galitzine, De Barentzen, Sarli, De Luca, Lancetti, Ken Scott, Balestra, Krizia, Biki, Ferragamo, Valentino, Armani e molti altri. 

Giocosa e funzionale, la “nuova” Moda Italiana non si basava meramente sulla componente estetica, ma anche e soprattutto su un esteso bagaglio di valori, motivo per cui Giovanni Battista Giorgini era costantemente alla ricerca di nuovi designer che esprimessero, tramite i vestiti, gli ideali e i cambiamenti sociali. Una missione che ancora oggi trova la sua eredità nelle manifestazioni di Pitti che dedicano ampio spazio alla scoperta di talenti emergenti. Una filosofia condivisa da Polimoda, centro di alta formazione per il settore moda riconosciuto a livello mondiale, che accoglie studenti da oltre 70 Paesi, creando un punto d’incontro tra culture e ideali che delineano il futuro della moda. 

"Esistono tanti elementi che legano Pitti Immagine a quella prima sfilata in Sala Bianca", dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. "Il primo evidente legame è il nostro nome, che, a partire dalla fine degli anni Ottanta, tracciò una linea di continuità tra formati diversi eppure coerenti di promozione della moda italiana a livello internazionale. Quel nome sollevava anche un'implicita associazione tra luoghi storici della città (Palazzo Pitti, Fortezza da Basso) che, in epoche diverse, avevano offerto e offrivano il proprio straordinario segno architettonico e simbolico alle dimensioni estetiche, commerciali e di comunicazione della moda. E naturalmente c'è la scommessa, la fiducia, nelle nuove generazioni, nei nuovi talenti creativi, che accomuna le due esperienze e che il Polimoda ha generosamente messo in evidenza con questa iniziativa. Eppure per molti di noi, a Pitti Immagine, quel collegamento ha soprattutto un significato strategico, politico, che riguarda Firenze: la volontà di riaffermarne, in ogni epoca e globalmente, la centralità ideale come snodo del rapporto tra industria, cultura e diplomazia delle relazioni umane."

Inventore di un approccio lifestyle, sostenitore e ricercatore di nuovi nomi, creatore di una moda italiana contraddistinta da colori vibranti, stampe giocose, capi dalla sartorialità funzionale e riflesso dei valori culturali della società, Giorgini fu un vero visionario della moderna concezione del settore moda. Risulta perciò evidente il forte legame con Polimoda, scuola che per definizione unisce la storia e le nuove generazioni promuovendo lo sviluppo di giovani talenti, creando un ponte tra passato e futuro; tra ciò che è stato scritto, o meglio, disegnato e le nuove sensibilità artistiche. 

In occasione dell’anniversario l’Archivio Giovanni Battista Giorgini della Moda Italiana, organizzazione che gestisce i materiali depositati all’Archivio di Stato di Firenze, ha digitalizzato in alta definizione una selezione di circa 1.500 documenti, tra fotografie, lettere, inviti, programmi e materiali stampa. Si tratta della più ampia raccolta esistente sull’esportazione dell’artigianato artistico e la nascita della Moda Italiana dagli anni Venti ai Sessanta del ‘900. 

Partendo da questo immane lavoro compiuto da Giovanni Battista Giorgini, Polimoda e Gruppo Editoriale hanno unito le forze e lavorato insieme per realizzare un libro che verrà presentato il prossimo settembre. Il volume, unico nel suo genere, racconta per la prima volta la complessa e articolata figura di Giorgini: dagli esordi nel mondo dell’export nel 1922 fino al 1965, anno della sua uscita di scena dalle sfilate alla Sala Bianca, un’epoca dominata da uno spirito gioioso e dinamico spesa nella promozione e supporto del Made in Italy e dei giovani talenti creativi. Un impegno editoriale reso possibile grazie al primo studio completo di tutti i materiali che compongono l’Archivio Giorgini (che per l’occasione è stato reso accessibile in ogni parte dal suo Presidente, Neri Fadigati) condotto da autorevoli personalità del mondo accademico ed esperti di storia della moda.

“Ricordare a Polimoda i 70 anni della prima sfilata in Sala Bianca significa unire passato e futuro, uno dei punti di forza della visione di Giorgini e oggi uno dei nostri obiettivi” afferma Neri Fadigati, Presidente dell’Archivio Giorgini. “Per questo ringrazio il Presidente Ferruccio Ferragamo e il Direttore Massimiliano Giornetti che ha voluto visitare l’Archivio e vedere personalmente i nostri materiali. Nel 1961 Giorgini scrisse: Il nostro compito è quello di mettere in moto le cose, cercando di rinvigorirle con una dedizione senza riserve. Perché dobbiamo pensare ai giovani che, domani, dovranno giustificare questa nostra fatica e sentirsi spronati a migliorarla”.

Notizie correlate



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

torna a inizio pagina