Fauna in difficoltà con i torrenti prosciugati. Il Comune interviene con abbeveratoi, ma il sindaco avverte i cacciatori a non usarli come esca "per individuare facilmente la preda"
Scatta a Vaglia l’attività di "aiuto acqua" per la fauna selvatica. Infatti la mancanza di pioggia, che vede nel 2022 il 50% in meno di precipitazioni, sta procurando grossi problemi non solo ai campi, ma, asciugando i torrenti, anche ai selvatici.
È così scattata, come già accaduto in anni passati particolarmente siccitosi, l’attivazione dell'amministrazione comunale per supportare l'abbeveramento della fauna selvatica, monitorando la rete di ulteriori postazioni ad hoc predisposte dalle aziende faunistiche, dalle associazioni dei cacciatori e da singoli privati.
"Le aree più in sofferenza – dice il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi - sono a Poggio Conca Starniano, Poggio di Pinati e Poggio Cancelli, da cui in particolare caprioli e daini scendono verso valle per andare a trovare l'acqua nel torrente Carza, dove ancora ne è rimasta. Così facendo devono attraversare la statale Bolognese e spesso sono causa di incidenti stradali, pericolosi e qualche volta mortali per persone e animali".
Altro motivo di preoccupazione è la riapertura, che avverrà il 15 agosto, della caccia di selezione al capriolo maschio. Infatti, l’altra faccia della medaglia degli abbeveratoi che vengono sparsi e manutenuti sul territorio, è che potrebbero trasformarsi in facili esche. "Se tra i 400 cacciatori della zona, autorizzati al prelievo, ci fosse qualcuno che, cinicamente, ne approfittasse per individuare facilmente la preda, sarebbe un problema", conclude il sindaco Borchi.
Fonte: Comune di Vaglia
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