No Keu replica al Pd: "Vogliamo risposte sui veleni sversati"

(foto gonews.it)

In questi giorni il Partito Democratico della provincia di Pisa, in un articolato comunicato, si è assunto la difesa d’ufficio di un modello che negli ultimi anni ha brillato per efficienza. Un sistema - quello del consorzio misto pubblico-privato applicato al settore conciario - che è stato definito «innovatore» e «virtuoso”. Ne sanno qualcosa le migliaia e migliaia di cittadini che vivono nelle vicinanze dei tredici siti toscani che la magistratura ha accertato essere stati utilizzati per lo stoccaggio illecito di rifiuti tossici. Migliaia e migliaia di cittadini che aspettano risposte da quelle istituzioni che sono state investite in pieno da questo uragano giudiziario, che per noi non può rimanere solo giudiziario.

Risposte che, ci duole dirlo agli estensori di questo comunicato, non arrivano certo dalle relazioni della Commissione regionale d’inchiesta sul Keu. Perché dopo un anno di lavoro, il risultato sono due documenti discordanti che non individuano uno straccio di responsabilità politica su una vicenda come questa.

Una vicenda che, forse è utile ricordare, vede implicati esponenti politici di spicco e amministratori locali a vari livelli, oltre che i vertici dell’Associazione Conciatori e del Consorzio Aquarno.

Rimaniamo allucinati da prese di posizione come queste perché negano di fatto ogni ricostruzione fatta finora non tanto da chi in questo ultimo anno ha lottato per veder riconosciuto il proprio diritto alla salute e alla vita, ma dagli organi inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Firenze.

E negando ciò che sta emergendo con sempre maggiore forza, offendono le comunità vittime proprio di quel sistema malato che non si stenta a definire virtuoso. Nel comunicato si dice che questo sistema "non ha mai avallato favoritismi, ma ha sempre anteposto esigenze di tutela ambientale e della salute dettando linee di indirizzo rigide che hanno comportato per il comparto ingenti investimenti negli ultimi decenni".

Ci chiediamo cosa debba succedere ancora affinché si prenda finalmente atto che la commistione tra interesse privato (quello che ha portato a ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti conciari a prezzo di inquinare mezza toscana) e amministrazioni pubbliche (quelle che, a voler essere buoni, non hanno vigilato e hanno cercato di ridurre il livello dei controlli) è dannosa?

Che è proprio sulla volontà di accrescere i profitti, avallata da chi avrebbe il compito di tutelare la collettività, che prospera la criminalità organizzata?

Siamo stanchi di chi continua a nascondere la testa sotto il tappeto e continueremo a batterci perché questo sistema, che è tutt’altro che innovativo e virtuoso, cambi.

Fonte: Assemblea permanente “No Keu”

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