Nessun licenziamento forzoso e per la prima volta tutele anche per i lavoratori somministrati. Si chiude positivamente la vicenda della Gilbarco di Firenze, la multinazionale leader di sistemi di distribuzione dei carburanti, automazione e pagamento per le stazioni di servizio, che nei mesi scorsi aveva annunciato un piano di razionalizzazione avviando una procedura di licenziamento collettivo per 31 dipendenti diretti e prevedendo il mancato rinnovo del contratto per 39 lavoratori in somministrazione.
Questo pomeriggio, vertici aziendali e rappresentanze sindacali hanno firmato l’intesa, nell’ambito del tavolo di crisi convocato da Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, con Arti, l’azienda assistita da Confindustria Firenze, organizzazioni sindacali e Rsu. Al tavolo con Fabiani anche l’assessora Benedetta Albanese per il Comune di Firenze e Alberto Cristianini per la Città metropolitana.
L’accordo prevede per i lavoratori diretti percorsi di uscita volontaria, incentivi, outplacement e la cosiddetta "dote alla ricollocazione", ovvero una somma che Gilbarco si impegna ad erogare a nuovi datori di lavoro che procederanno all’assunzione dei suoi ex dipendenti.
Per i lavoratori somministrati, al fine di favorire il processo di ricollocazione, l’azienda si farà carico di garantire un servizio in outplacement per 12 mesi o, in alternativa, un sostegno al reddito. Nell’intesa, anche l’impegno della società a un piano di stabilizzazione, nell’ambito del nuovo piano industriale, che sarà avviato da subito con le prime due assunzioni. Inoltre sempre per i lavoratori somministrati, l’accordo stabilisce un diritto di precedenza nel caso in cui Gilbarco intenda aumentare il proprio fabbisogno occupazionale.
L’azienda si impegna a rafforzare il sito implementando il proprio centro di eccellenza tecnologica.
"Oggi – dichiara Fabiani - è stato raggiunto un accordo innovativo e avanzato, che non solo scongiura licenziamenti forzosi ma per la prima volta include lavoratori, come i somministrati, storicamente privi di garanzie. Il tavolo regionale resta aperto per proseguire il confronto sul futuro industriale del sito fiorentino di Gilbarco". "Per noi questa intesa costituisce un precedente", aggiunge Fabiani, che sottolinea: "Da oggi in Toscana, il principio di responsabilità sociale di impresa lo misureremo anche dalla presa in carico da parte dell’azienda delle conseguenze che le proprie decisioni producono sui lavoratori più precari".
"La Toscana si conferma laboratorio per i diritti dei lavoratori. Ringrazio l’azienda, le organizzazioni sindacali e Rsu per aver saputo insieme gestire un vicenda complessa in modo saggio e inclusivo", dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
"Ogni giorno per settimane siamo stati al fianco di tutti i lavoratori della Gilbarco per arrivare ad una soluzione condivisa" ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. "È stata una crisi difficile perché coinvolge la vita e il futuro di tante famiglie ma oggi si raggiunge un accordo grazie alla collaborazione tra Rsu, sindacati ed azienda, che hanno saputo ascoltarsi e lavorare pancia a terra con le istituzioni per occuparsi di tutti i lavoratori, diretti e somministrati, e non lasciare indietro nessuno. Apprezziamo che l'azienda si sia impegnata ad implementare il sito fiorentino scrivendo nero su bianco nel piano industriale di voler fare qui un centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di software e applicazioni tecnologiche: un risultato importante per i lavoratori e per il nostro territorio. Adesso con l'assessora al lavoro Benedetta Albanese che ha seguito passo passo questa delicata vertenza, vigileremo insieme a sindacati e lavoratori sul rispetto dell'accordo".
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro