A partire dal prossimo anno accademico, gli studenti dell’Università di Pisa residenti fuori regione e senza domicilio sanitario in Toscana avranno garantita, se vorranno, l’assistenza sanitaria primaria, grazie a un progetto che coinvolge l’Azienda USL Toscana Nord Ovest e i medici di medicina generale della zona pisana. L’accordo, che sarà attivato in via sperimentale con previsione di rinnovo, è stato presentato giovedì 14 luglio, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza, dal rettore Paolo Maria Mancarella, dal direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, Giacomo Corsini, e dal prorettore per gli Studenti e il DSU, Rossano Massai. Sono intervenuti l’assessora regionale all’Università e alla Ricerca, Alessandra Nardini, e l’assessora del Comune di Pisa con delega per il Diritto allo studio universitario, Sandra Munno. Erano inoltre presenti rappresentanti dell’Ordine dei Medici della Provincia di Pisa, della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale di Pisa, di Confcommercio e dell’Unione industriale di Pisa, di altri enti pubblici e privati interessati a collaborare al progetto.
“Questa convenzione è pensata per gli oltre 15.000 studenti del nostro Ateneo che arrivano a Pisa da fuori regione, molti dei quali non fanno richiesta di ‘domicilio sanitario, col risultato di essere privi, sul nostro territorio, di un medico che li possa assistere - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Da oggi, potranno contare su un servizio di assistenza sanitaria primaria appositamente dedicato a loro. Un'iniziativa che nasce dal profondo senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre studentesse e dei nostri studenti, ma anche dall'esigenza di evitare il ricorso, da parte loro, alla Guardia Medica e al Pronto Soccorso, a maggior ragione in un momento ancora delicato come quello attuale”.
Il progetto annovera già la disponibilità di una ventina di medici di medicina generale convenzionati nella zona pisana che hanno risposto positivamente al bando dell’USL Toscana Nord Ovest. Questi e gli altri eventuali che si aggiungeranno effettueranno le visite agli studenti, sia ambulatoriali che domiciliari, e rendiconteranno periodicamente all’USL le prestazioni effettuate per il calcolo dei compensi.
Da parte sua, l’Ateneo pisano divulgherà l’elenco dei medici disponibili tra gli iscritti residenti fuori regione e raccoglierà le loro adesioni, chiedendo una quota per il servizio di 15 euro. La gestione del servizio sarà completamente informatizzata grazie a un applicativo messo a punto dal Sistema Informatico di Ateneo. La somma raccolta servirà come primo fondo per il pagamento delle prestazioni mediche, mentre altri soggetti, sia pubblici che privati, potranno contribuire a incrementare lo stesso fondo. Per le visite gli studenti non dovranno pagare alcuna somma, limitandosi a convalidare l’effettiva effettuazione della prestazione.
“Dal censimento realizzato in vista dell’attivazione di questo servizio – ha concluso il professor Rossano Massai – è emerso un gradimento assai ampio e quasi generalizzato, con il 95% degli iscritti fuori sede interessato ad aderire, anche con il pagamento di una quota modesta, e con il 64% di chi oggi usufruisce della domiciliazione sanitaria interessato ad abbandonarla per passare alla nuova forma di assistenza. Sono studenti residenti in tutte le regioni italiane, con netta prevalenza per quelle del Sud, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Sardegna e alla Campania”.
“Un'iniziativa molto importante per garantire diritto alla salute e diritto allo studio”, ha commentato l’Assessora Alessandra Nardini, che ha rivolto “un ringraziamento sincero all'Università di Pisa, a partire dal Rettore Mancarella e dal Prorettore Massai, alla Direttrice dell'Azienda USL Toscana Nord Ovest, Casani, a tutte e tutti i medici che hanno manifestato la propria disponibilità, alle organizzazioni di rappresentanza ed enti locali del territorio che hanno deciso di sostenere questo progetto”.
“Siamo orgogliosi – ha proseguito - di una terra che, anche grazie alla sinergia tra istituzioni universitarie, istituzioni pubbliche e Azienda regionale per il Diritto allo Studio universitario, accoglie tante studentesse e tanti studenti non solo toscani ma anche provenienti da altre regioni del nostro Paese. Questo avviene sia per la qualità e l'eccellenza delle Università toscane, sia per la qualità dei servizi relativi al diritto allo studio che vengono garantiti nel nostro territorio. Oggi si aggiunge un altro tassello importante in questo senso: mai come in questi mesi abbiamo avuto conferma di quanto sia importante tenere insieme e garantire diritto alla salute, all'assistenza sanitaria, e diritto allo studio, scolastico e universitario, come in questo caso”.
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