La performance visiva dell'artista della residenza di "Cantieri Montelupo": sul letto prosciugato, la Pesa è una "donna-fiume" che "si è ormai seccata dell'attesa"
"Mi sono seccata". Non è solo la scritta realizzata con l'argilla visibile dalla passerella di piazza VIII Marzo a Montelupo Fiorentino ma è il nome della performance visiva dell'artista Elena Bellantoni, protagonista della prima residenza nell'ambito del progetto "Cantieri Montelupo" del Museo della Ceramica a cura di Christian Caliandro.
Venerdì si è svolta con la cittadinanza una camminata collettiva nel letto della Pesa, insieme all'artista che ha svolto la performance. Bellantoni ha deciso, durante il suo soggiorno a Montelupo, di soffermarsi sulla Pesa. "I sassi bianchi addormentati sul letto raccontano la grande secca che si è formata nell'attesa di una pioggia che tarda ad arrivare, il fiume è sparito, si è ritirato, seccato" spiega l'artista. "Ho cercato di esplorare, attraverso una camminata performativa sulla Pesa, quello che resta del passaggio dell’acqua che ora non c’è più: un’azione a cielo aperto, un segno di land art". L'artista ha utilizzato l'argilla del luogo, fonte dell'arte principale e tradizionale di Montelupo che è la ceramica, "per imprimere la memoria del mondo fluviale utilizzando delle lastre che ricalcano il paesaggio".
Con "Mi sono seccata", "personifico linguisticamente la Pesa nella sua declinazione femminile, nella sua confizione fisica di uno stato psichico. La donna-fiume, la donna in piena - dice ancora Bellantoni - si è ormai seccata dell'attesa". Un evento aperto alla cittadinanza, immersa nel concetto di donna-fiume e in quella che è stata infine una sorta di danza della pioggia.
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