Si è riunito oggi presso il Centro Giovani il Consiglio Territoriale UILM Livorno con la presenza del Coordinatore Regionale Vincenzo Renda, che ha avuto come tema centrale quello dell'ipotesi di destinare un Rigassificatore nel porto di Piombino, argomento che nelle ultime settimane ha scatenato continui dibattiti e registrato forti contrarietà nella cittadinanza di Piombino e nelle Istituzioni anche del Comprensorio della Val di Cornia, che si sono chiaramente espresse in modo contrario nel Consiglio Comunale dello scorso 1 luglio dove è stato redatto un documento condiviso all'unanimità.
Presente anche il Comune di Piombino che ringraziamo per il contributo portato alla discussione dagli Assessori Sabrina Nigro e Carla Bezzini.
All'ordine del giorno anche la situazione delle imprese locali, le vertenze in corso come quella di JSW Steel, Automotive, la Raffineria Eni, la situazione di politica nazionale e gli interventi che sarebbero necessari per affrontare il processo della Transizione Ecologica e l'emergenza climatica.
In questo Consiglio Territoriale la UILM Livorno ha ritenuto importante invitare anche due delle categorie maggiormente interessate dall'ipotesi del rigassificatore, la UILA settore Pesca Agricoltura e la Uil Trasporti, che hanno portato il proprio importante contributo ampliando le riflessioni su una vicenda complessa, che dovrà essere trattata anche come materia Confederale da Cgil-Cisl-Uil che correttamente hanno chiesto un incontro in Regione Toscana che si terrà Lunedì 11 Luglio e vedrà anche la nostra presenza come metalmeccanici Uil.
La UILM Livorno ha sempre agito con senso di responsabilità con l'obiettivo di tutelare i Lavoratori, le Famiglie ed il Lavoro sul nostro territorio. Questo ha spesso significato dover argomentare e discutere certe posizioni senza cedere ai più semplicistici slogan, rivendicando la necessità di entrare nel merito delle questioni. Questo è anche il modo con cui stiamo affrontato la questione del rigassificatore, non ponendo un NO a prescindere, ma sollevando molti dubbi e perplessità come ad esempio il metodo utilizzato dal Governo, la tempistica di tale eventuale posizionamento, oltre al fatto che una sua collocazione nel porto di Piombino sull'attuale banchina in concessione alla Pim, potrebbe inficiare sull'utilizzo della banchina pubblica (Darsena Nord) per i prossimi anni, limitando i traffici industriali dell'industria siderurgica e non solo, con altre pesanti ricadute occupazionali nel nostro Territorio.
Chiaramente il tema della sicurezza e della compatibilità ambientale sono una priorità per ogni soggetto e naturalmente lo sono per la Uilm, ma riteniamo che su questo debbano esprimersi gli Organismi di Controllo designati, che dovranno svolgere tali controlli in totale trasparenza ed in maniera certa ed approfondita.
Sul territorio di Piombino, segnato da anni di crisi e promesse disattese dai vari Esecutivi che si sono susseguiti, si è creata una forma di completa sfiducia nell'azione del Governo, motivata anche dall'assenza ai tavoli di crisi industriali da parte del Ministro e del Sottosegretario, lasciando la gestione delle vertenze in mano a dei funzionari e tecnici.
Il Territorio si sente giustamente chiamato in causa solo quando si parla di emergenze nazionali come il gas e le rotaie, ma intanto lo si è totalmente abbandonato dimenticandosi degli accordi di programma siglati nei palazzi ministeriali. La UILM Livorno vuole certamente guardare oltre ed in modo propositivo per il futuro, ma non possiamo prescindere la riflessione oggettiva che ha visto la mancata realizzazione dell'Accordo di Programma 2014 e del 2018, nonché la realizzazione delle bonifiche e in larga parte degli interventi infrastrutturali.
Riflessione che ci impone una grande cautela in questa vicenda, che vede sul tavolo tutta una serie di impegni già assunti e mai realizzati dal Governo nazionale ed oggi tornare alla ribalta ma soltanto in termini di richiesta di ulteriori impegni che per essere concretizzati ricordiamo devono ancora essere approvati e finanziati.
Riteniamo che le Istituzioni come la Regione Toscana debbano essere un presidio di Democrazia, che il Presidente Giani debba avere un ruolo di garante nella gestione dell'emergenza nazionale, che debba giustamente approfondire ed entrare nel merito delle criticità esposte, proporre tramite il Memorandum alcune priorità, ma che prima di fare sintesi si debba necessariamente riconfrontare tornando a Piombino e debba tener conto anche della volontà del territorio e di chi li rappresenta.
Rispetto all'ipotesi inizialmente dichiarata di una collocazione temporale di due - tre anni, anziché dei 25 anni richiesti successivamente nell'Istanza presentata da Snam, nutriamo una "legittima incredulità" legata anche ai costi e alla complessa progettualità dell'impianto e condividiamo la netta presa di posizione del Presidente e Commissario Eugenio Giani e del Presidente dell'Autorità Portuale Luciano Guerrieri che nel Consiglio Comunale hanno dichiarato di non voler prendere nemmeno in considerazione tale richiesta. Se questi sono i metodi e l'approccio del Governo e di Snam, è ovvio che la già flebile fiducia è destinata a trasformarsi in una nostra netta contrarietà al progetto del rigassificatore, visto che una tempistica del genere limiterebbe fortemente lo sviluppo futuro del porto e di tutta l'attività industriale.
Se è facilmente intuibile che la questione del gas sia destinata a diventare presto una vera emergenza nazionale, ci meraviglia e preoccupa che non sia emersa nessuna ipotesi di un piano alternativo rispetto al posizionamento del rigassificatore nel porto di Piombino, perchè questo ci fa dubitare della credibilità e affidabilità rispetto al pronunciamento dei 30 Enti chiamati ad analizzare questo progetto. Non sarebbe accettabile che ancora prima di esprimersi già si possa pensare di non poter dare un parere negativo neppure di fronte ad eventuali dati certi e incontrovertibili.
Sono ancora molte le domande e gli interrogativi, ma emerge con chiarezza che quando vi è l'interesse del Governo, tempi e autorizzazioni si scorciano in maniera determinante come se non fossimo nemmeno in Italia.
Il Consiglio Territoriale UILM Livorno sottolinea che il rilievo che Piombino ha avuto in questa discussione e il superamento di tutta la burocrazia che tiene ingessate le altre vertenze da anni, dovrebbe essere esercitato principalmente con lo sforzo comune di Istituzioni e Governo, per trovare la soluzione all'industria siderurgica e di conseguenza dare risposta e garanzie ai settori e alle famiglie di questo comprensorio.
Quando si vuole si è visto che si riesce ad interagire, anche in tempi molto ristretti, con i Ministri anche di altri schieramenti politici, quindi proponiamo a tutte le forze politiche di attivarsi unitariamente per provare ad organizzare un consiglio comunale aperto, invitando stavolta il Ministro Giorgietti, per provare ad uscire da questo stallo che si protrae da anni nella siderurgia.
Con la discussione sul rigassificatore è passato momentaneamente nel dimenticatoio l'impegno preso nell'ultimo incontro al Mise di riconvocare un nuovo incontro per discutere dell'Addendum propedeutico alla presentazione del piano industriale Jsw necessario per l'assegnazione della commessa di rotaie per Rfi.
In modo ufficioso ci risulta che a metà della prossima settimana ci sia un incontro tra Governo, Istituzioni e Azienda Jsw proprio sul tema dell'addendum.
Siamo fortemente preoccupati dalle notizie, per ora solo indiscrezioni,che indicano che la commessa di rotaie possa essere assegnata a Jsw anche senza la sigla dell'Addendum e quindi senza le garanzie che più volte come UILM abbiamo richiesto.
Occorre quanto prima una riunione per aggiornare le Organizzazioni Sindacali anche perché nel frattempo sono scadute le concessioni portuali ed a fine Settembre scadrà la cassa integrazione per i lavoratori della Piombino Logistics.
Gli effetti della guerra, l'aumento delle materie prime e un'inflazione a livelli record, cominciano a far circolare sempre più frequentemente la parola "recessione".
Tutto ciò sta producendo un clima generale di incertezza che sta rallentando gli ordinativi ed anche realtà come la Liberty Magona e la Tenaris Dalmine (dopo anni di volumi record) stanno lavorando in maniera altalenante, seppure c'è un cauto ottimismo per una ripresa dei volumi.
L'assenza della politica appare evidente anche nella vertenza Eni per la quale attendiamo la convocazione di un tavolo al Ministero che era stato promesso lo scorso Marzo. Al momento tutto tace e non si sente più parlare degli annunciati investimenti per la produzione di biocarburanti e della bioraffineria.
Preoccupante nel settore dell'Automotive la situazione della Magna che ha dovuto far ricorso alla cassa integrazione in deroga e nella quale abbiamo raggiunto un accordo per alcune uscite volontarie incentivate; ma anche altre realtà importanti come la Pierburg stanno valutando con attenzione gli effetti della Transizione Ecologica e ritardano gli eventuali investimenti.
In questi due giorni è in corso a Livorno una iniziativa promossa dalla Movet e dal Comune di Livorno, con la presenza dell'Assessore Gianfranco Simoncini su questo argomento della Transazione per l'Automotive, dove è stato annunciato che il prossimo 25 luglio il Presidente della Regione e il Sindaco di Livorno Salvetti,firmeranno un protocollo di intesa con la Pierburg.
Abbiamo davanti un autunno che si preannuncia molto incerto e non possono che preoccupare le notizie emerse in queste ore che in Italia sono a rischio fallimento circa 100.000 aziende con oltre 3 milioni di posti di lavoro in bilico.
Anche in questo difficile scenario di guerra, di pandemia e di transizione ecologica, abbiamo un'emergenza climatica che non può assolutamente essere sottovalutata.
La grave carenza idrica ed il surriscaldamento ambientale sono ormai una costante che continua a produrre ingenti danni e vittime innocenti e non possono più essere nemmeno considerati un'emergenza.
Come UILM Livorno riteniamo indispensabile una progettualità che non si esaurisca nel tentativo di sanare un'emergenza come quella attuale, ma occorre sviluppare attraverso le fonti rinnovabili una politica energetica in grado di rendere appetibile e sostenibile lo sviluppo industriale e di abbattere i costi energetici familiari che stanno diventando ogni giorno che passa sempre piu' insostenibili.
Fonte: Ufficio Stampa
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