Dal maltempo del novembre 2019, "ancora non si è visto un euro". Il racconto, tra rendicontazioni e solleciti, di un negozio alluvionato del Giro d'Empoli. La risposta dell'assessorato di Marras: "Fondi dallo stato trasferiti al 50%"
Era una domenica a cavallo tra autunno e inverno, dal cielo cadde tanta acqua, tanta da allagare molte zone della Toscana tra cui l'Empolese Valdelsa. I giorni successivi al 17 novembre 2019 cittadini e commercianti si ritrovarono a fare i conti con i danni provocati dal maltempo. Acqua alle caviglie, fango sul pavimento, merce da buttare. Oggi sono passati quasi tre anni e "non sono stati erogati i rimborsi previsti dalle ordinanze del 2021, e ironicamente denominati 'di immediato sostegno'".
A parlare è Niccolò Vegni che si è occupato, per conto del suocero Ugo Merendi titolare dell'omonima ditta individuale, di avanzare la richiesta dei contributi per l'attività in via del Giglio nel centro storico di Empoli, colpita come altre dall'alluvione del 2019. Le istanze per fronteggiare i danni subiti furono raccolte dal Comune di Empoli e approvate con le Ordinanze 120 e 121. Ai nuclei familiari fu riconosciuto un massimo di 5mila euro, alle attività economiche 20mila.
Il negozio del signor Merendi fu sommerso, "30 centimetri d'acqua, fu persa merce per un totale di 8mila euro". Questo quello che Vegni è riuscito a rendicontare, poiché oltre ai prodotti l'esercizio riportò anche danni all'arredamento, come parquet e scaffalature impregnate. Ma dalla prima ordinanza, la 121 per gli esercizi commerciali, fu stabilito il rimborso "solo per quello che poteva essere rendicontato con fattura". Resta dunque fuori l'arredamento, la prima nota dolente evidenziata da Vegni.
Nel 2020, colpito dalla pandemia, tutto tace. "A fine estate 2020 c'è stato un primo incontro in Comune - racconta Vegni - sul modulo di autocertificazione dei danni. Dal settembre 2021 - a distanza di un anno - con la presentazione dell'istanza sull'ordinanza 121 non abbiamo più sentito nulla". Sennonché il silenzio ha fatto insospettire il commerciante del centro storico, "il 14 dicembre mando una mail a Sviluppo Toscana che si occupa dei rimborsi. Scopro - afferma Vegni - che era stato smarrito il modulo C della mia ditta ed ero rimasto fuori". Un errore, su cui "il Comune avrebbe dovuto avvertire" e che avrebbe coinvolto anche altre aziende del centro. Si arriva così ad una nuova ordinanza, la 193, e ad una nuova scadenza per permettere di ripresentare l'istanza. "Da dicembre 2021 più niente - continua Vegni - fino a marzo 2022, quando è stato riconosciuto quanto rendicontato, un danno di quasi 8mila euro". Ma, come si suol dire, oltre il danno la beffa. "Per tagli a livello nazionale ci verrà erogato solo il 60% di ciò che ci è stato riconosciuto - afferma il portavoce del commerciante - su 8mila euro di merce, sulla quale non sono stati contati i danni strutturali, non si arriva neanche a 5mila euro. Siamo a luglio, e ancora non si è visto un euro". Nella stessa situazione, come si apprende, ci sarebbero anche altri commercianti. "Se devo essere io a spendermi con uffici e mail per fare il lavoro altrui e chiedere soldi a chi di dovere non ci siamo. Mi può andar bene che non dipenda dalla Regione - dice infine Vegni - ma che ancora dopo tre anni non si sia preteso che la gente venga rimborsata è inaccettabile, la Regione deve pensare agli interessi dei cittadini".
Vegni arriva a contattare anche il presidente della Regione Eugenio Giani e l'assessore alle attività produttive Leonardo Marras. E alle proteste dei commercianti, quest'ultima segreteria ha risposto. "Comprendiamo che un così notevole lasso di tempo trascorso dagli eventi alluvionali del 2019 per avere il ristoro a suo tempo previsto possa giustificare un giusto disappunto. Al riguardo preme tuttavia precisare che i fondi per dare attuazione alla misura di cui trattasi sono stati stanziati dallo stato solo nel maggio del 2021 - spiega la segreteria dell'assessore Marras - e per altro riconosciuti in quota parte rispetto al totale del fabbisogno stimato, per un importo complessivo pari a 1.335.441,37 euro, di cui ad oggi risulta trasferito un anticipo del 50%". Un importo, precisa la segreteria, da suddividere tra le procedure di assegnazione del contributo "che la Regione sta portando avanti nei confronti di soggetti privati, delle attività economiche e produttive del comparto agricolo ed extra agricolo". La nota prosegue, "di fatto il Dipartimento della Protezione Civile autorizza l'ulteriore trasferimento delle risorse finanziarie assegnate solo in seguito alla comprovata spesa dei fondi già erogati e per importi coerenti con le spese ulteriori da sostenere. Premesso quanto sopra la Regione, avendo speso il budget in acconto erogato dallo Stato, ha provveduto il 16 giugno scorso a richiedere il trasferimento del contributo a saldo dello stanziamento previsto (dalla Delibera del Consiglio dei Ministri di maggio 2021) al fine di poter concludere le operazioni di erogazione dei contributi di immediato sostegno. Ad oggi il soggetto responsabile per l'emergenza in oggetto è in contatto con i funzionari del Dipartimento al fine di monitorare e sollecitare un quanto più rapido possibile trasferimento delle suddette risorse" la cui disponibilità è stimata entro questo mese di luglio 2022. Le risorse non appena arriveranno, saranno "quanto più rapidamente possibile" erogate, conclude la risposta della Segreteria dell'assessore regionale.
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