Proseguono le audizioni della commissione consiliare di Controllo, presieduta da Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), sulle società partecipate dalla Regione. Nelle ultime sedute, sono state sentite Firenze Fiera e l’azienda regionale per il Diritto allo studio (Dsu). Questa mattina, lunedì 4 luglio, audizione del presidente della Dsu toscana Marco Del Medico e del direttore Enrico Carpitelli sul quadro della situazione economico finanziaria dell’azienda e sugli emolumenti dei suoi organi di vertice. Le audizioni rientrano nell’ambito delle verifiche periodiche commissione su aziende ed enti partecipate dalla Regione.
L’azienda che garantisce mensa e alloggi agli studenti delle Università in Toscana si muove in un “quadro di sostanziale stabilità delle risorse disponibili per il diritto allo studio”. La quota d’intervento per assicurare i servizi erogati è stata mantenuta dalla Regione ai livelli pre-pandemia, ha ricordato il presidente Del Medico, attraverso l’integrazione con il Fondo sociale europeo. Emerge la questione della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’ingente patrimonio immobiliare pari a 300milioni di euro, dell’azienda che nel 2019 ha garantito 4milioni di pasti e 4mila 700 posti letto e sta tornando rapidamente a quelle cifre. C’è un “piano di razionalizzazione immobiliare per arrivare ad una ristrutturazione del nostro patrimonio – ha spiegato Carpitelli –: capire quali sono gli immobili disfunzionali agli obiettivi aziendali. Il 30 luglio sarà consegnato alla discussione nel CdA, che potrà procedere, se autorizzato dalla Regione, ad alienazioni e acquisizioni, senza ovviamente modificare il saldo dei posti letto disponibili”. La consigliera Elena Rosignoli (Pd) ha chiesto se sia già disponibile un piano di ristrutturazione degli immobili, “necessario per poter programmare e per prevedere le necessarie risorse finanziare”. Sul reperimento delle risorse, ha osservato il direttore Carpitelli, “in alcuni edifici si tratta di interventi piuttosto importanti. L’efficientamento degli immobili, con il miglioramento della sicurezza e del comfort abitativo”, porterà risparmio energetico, con conseguente riduzione dei costi. “Il nostro trasferimento ordinario si aggira su un milione e mezzo all’anno: per un patrimonio di questa entità sta diventando veramente insufficiente”. Il presidente Capecchi ha dato appuntamento alla “fine di settembre-inizio ottobre per esaminare insieme il piano del monitoraggio sugli immobili”.
Un capitolo specifico riguarda “la necessità di implementare i progetti per acquisire le certificazioni antincendio di molte residenze”, come esplicitamente richiesto dal presidente Capecchi. “Sin dal nostro insediamento – ha detto Del Medico – il nuovo CdA ha posto la questione delle messa in sicurezza di tutte le sedi e abbiamo dato mandato al direttore di sistemare la questione dei Certificati di prevenzione incendio”. C’è un crono-programma per l’ottenimento della certificazione, sono stati costituiti gruppi di lavoro.
Quanto agli emolumenti degli organi di vertice, “la questione non è risolta”, ha precisato Del Medico. “Con una decisione del precedente presidente della Regione, sono stati tolti gli emolumenti a presidente e Cda, ma non sono state tolte le responsabilità, che rimangono in capo al presidente, comprese quelle relative alla sicurezza degli immobili. Ricordo che Dsu ha 332 dipendenti e piano per assunzione altre 50 unità dopo blocco decennale, un patrimonio immobiliare di 300milioni. Questa discrasia deve essere superata”.
La situazione di Firenze Fiera è stata oggetto di audizione nella seduta del 27 giugno, quando la commissione ha sentito il presidente Lorenzo Becattini. Siamo di fronte a una lenta ripresa, il bilancio 2021 registra una perdita di circa 600mila euro (era di oltre 2milioni e mezzo nel 2020) e il 2022 sarà ancora un anno di transizione. Del resto tutto il settore fieristico, nazionale ed europeo, è in sofferenza e gli effetti della pandemia non si sono ancora esauriti. Sul fronte ricapitalizzazione si sta lavorando per “creare alleanze e verificare possibili capacità di interazione commerciale e strategica”. In particolare, le interlocuzioni con Fiera Milano si riferiscono a “scambi di dati economico-finanziari per eventuali partnership”.
La situazione, “seppure in miglioramento rispetto all’anno passato – ha dichiarato Capecchi – merita attenzione. Salvo emergenze, riascolteremo Becattini al termine dell’estate anche per capire se i contatti in corso con altri partner del settore congressuale si stanno concretizzando. Nel mentre speriamo non arrivino altre restrizioni, ovviamente dovute alla pandemia, che potrebbero compromettere la lenta ripresa dell’attività”, ha aggiunto il presidente.
Secondo Elisa Tozzi (Gruppo misto – Toscana Domani) occorre “mettere bene in chiaro ruolo e volontà di intervenire dei soci pubblici”, anche per “non contare solo su partner privati”.
Il presidente di Firenze Fiera ha informato i commissari del lavoro fatti “in questo difficile periodo”. Per attrarre operatori, impoveriti dalla pandemia, sono stati chiesti e ottenuti ristori in conto capitale da parte dello Stato e prestiti da Simest. “Abbiamo operato con forza per andare incontro alle richieste di partecipazione e siamo stati premiati. La Fiera Artigiana ha riscosso notevole successo, ancora di più Didacta sulla quale stiamo pensando di realizzare il primo spin-off in accordo con Regione Sicilia” ha detto ancora Becattini. Un’altra boccata di ossigeno arriverà anche dal recupero della terza struttura di Firenze Fiera: Palazzo degli Affari chiuso da gennaio 2019 per bonifica e risistemato anche sul fronte dell’efficientamento energetico ed ecosostenibile e con una ricapitalizzazione di 6milioni di euro. “Poter tornare ad utilizzare questo spazio sarà fondamentale per il rilancio della società perché significa reddito” ha spiegato il presidente, che ha informato sul nuovo Piano strategico 2020-2025, “orientato su due direttrici: aumento di capitale e formazione di alleanza”. Insomma Firenze Fiera deve diventare “motore ripersa cittadina e metropolitana”.
Nella seduta di questa mattina, la commissione Controllo ha sentito anche il Collegio dei Revisori dei conti, il cui mandato è in scadenza, in merito al Rendiconto generale della Regione per l’anno finanziario 2021, con l’attenzione posta sull’esame dei residui attivi e passivi, soprattutto sui sistemi di calcolo e ridefinizione di alcuni fondi, in particolare il fondo per il contenzioso legale e il fondo per le perdite societarie. Sono circa mille le cause che vedono protagonista la Regione Toscana.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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