Sta facendo il giro del web una foto che ritrae il momento in cui un cavallo che trainava una carrozza per turisti crolla a terra. È accaduto ieri, 3 luglio, a Firenze, tra via Calzaiuoli e via dei Lamberti. La foto ha fatto il giro sui social, scatendando la polemica per l'uso degli animali durante il forte caldo estivo. Nel post con la foto, ad esempio, si legge "mi vergogno di essere fiorentina".
Il cavallo, però, potrebbe essere scivolato e non si sarebbe sentito male per il caldo, come invece si leggeva sui social. A sostenerlo è lo stesso conduttore che rilasciando alcune dichiarazioni alla stampa locale avrebbe sostenuto questa tesi, specificando che il cavallo si è subito rialzato e ha proseguito.
L'episodio resta dubbio, ma ha comunque acceso il dibattito sulle condizioni dei cavalli in città, anche perché un caso simile è accaduto quasi in concomitanza a Matera, dove un cavallo si è sentito male questa volta proprio per il caldo.
Gruppo Centro): “Si pensa di rivedere il regolamento o di fare maggiori controlli?”
“Un cavallo, in via Calzaiuoli, si è sentito male e si è accasciato. Su quanto è accaduto il consigliere del gruppo centro e vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini ha presentato una domanda d’attualità, alla quale ha risposto l’assessore Federico Gianassi per capire come il comune intenda rispondere a quanto accaduto. “Conosciamo il regolamento che offre, all’amministrazione comunale, dei poteri per intervenire sugli orari. È necessario modificarlo? Oppure – proseguono Cocollini e Montelatici – i poteri che già esistono sono sufficienti per prendere provvedimenti e se non è necessario rafforzare i controlli delle guardie zoofile. L’assessore Gianassi ci ha risposto che i cavalli sono curati dai fiaccherai fiorentini che, da sempre, hanno a cuore la salute dei cavalli. Ci sono stati episodi di malessere. A Pisa, ad esempio, è stato deciso di non far circolare i cavalli nelle ore più calde. A Firenze c’è un regolamento sulla tutela degli animali che è usato dai fiaccherai fiorentini. Quando la temperatura è a 35° all’ombra i cavalli non possono circolare. Deve riposarsi tra una corsa e l’altra ed avere abbondante acqua. Siamo in presenza di forme di calura anomala e proprio perché la tutela degli animali è importante c’è la volontà di un confronto con i fiaccherai per trovare anche altre soluzioni. Negli scorsi giorni – continuano i consiglieri del gruppo Centro Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici – nel centro storico di Firenze si è superato più volte i 35 gradi. Il problema, al di là delle modifiche regolamentarie, è un altro: sono stati fatti i controlli? È stato applicato correttamente? Se il regolamento è sufficiente allora perché i cavalli continuano ad effettuare le corse? Mancano i controlli? A Firenze non si possono tollerare certe immagini che poi sono finite anche a livello internazionale”.
IHP: "Basta sfruttamento"
"Continuiamo ad assistere a scene di crudeltà nelle strade delle nostre città: cavalli morti per la fatica sotto il sole o che cadono a terra mentre trainano una carrozza per turisti. L'ultimo episodio nei giorni scorsi a Firenze, dove una cavalla è finita al suolo per trascinare un carretto in via Calzaiuoli. E' giunto il momento di fare una scelta: ignorare la sofferenza degli animali o evolverci diventando una società civile".
Lo afferma Sonny Richichi, presidente di Ihp, Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli. "Si tratta purtroppo di episodi non nuovi, ma tristemente ricorrenti: solo di recente sono morti un cavallo a Matera e uno in provincia di Oristano. Occorre dire basta a uno sfruttamento per motivi turistici e ludici, del tutto privo di rispetto verso gli animali. Un problema evidente, sotto gli occhi di tutti, accentuato dal calore di questi giorni estivi. Fermiamo gli abusi sugli animali". Ihp chiede una risposta al Comune di Firenze, dopo che un anno fa l'associazione aveva consegnato una petizione per abbandonare il sistema delle carrozze trainate da cavalli finalizzate al trasporto di turisti nel centro storico. "Una petizione - aggiunge Richichi - che aveva raccolto oltre 35 mila firme e che erano state consegnate al presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Milani, come previsto dal regolamento del Comune. Consapevoli che vanno trovate anche soluzioni per non creare danni economici a una categoria di lavoratori, ci attendiamo di ricevere delle risposte in tempi previsti dal Consiglio comunale. L'indifferenza non può essere la strada per una città come Firenze".Notizie correlate
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