Inaugura a Empoli lo sportello mobile per contrastare violenze e bullismo

(foto gonews.it)

Il ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti quest'oggi ha presenziato all'inaugurazione dello sportello itinerante contro il bullismo del progetto delle Pubbliche Assistenze 'Liber@mente Connessi', realizzato con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia.

Nella sede di via XX Settembre questa mattina è cominciata con l'inaugurazione di "Una stanza tutta per sé" del Club Soroptimist International Valdarno Inferiore. A seguire si è tenuto il convegno "I rischi nell'utilizzo delle tecnologie tra gli adolescenti".

Liber@mente Connessi da fuori appare un'ambulanza, ma in realtà è un centro mobile allestito anche per persone con disabilità. L'obiettivo è quello di fare tappa nei luoghi frequentati da giovani per offrire consulenze gratuite con il personale qualificato del centro antiviolenza.

I rischi per i giovani sono tanti, sia nel mondo virtuale che in quello reale. Parliamo di bullismo, cyberbullismo, sexting, revenge porn, violenza di genere. Lo sportello 'entrerà' anche in 21 classi delle scuole del territorio, un percorso già partito nelle classi prime dell'istituto 'Checchi' di Fucecchio e che ripartirà a settembre con il nuovo anno scolastico.

La sperimentazione del progetto prende ispirazione dagli 'operatori di strada' per avvicinare chi di suo proposito avrebbe difficoltà a rivolgersi alle associazioni o a uno sportello scolastico per paure, pregiudizi o per difficoltà nello spostamento.

Lo sportello Liber@mente Connessi amplia il calendario delle celebrazioni dei 20 anni del Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze. A sostegno anche 3 case rifugio a indirizzo segreto e altrettante case di seconda accoglienza per famiglie uscite dal corso di protezione in vista della ripresa dell'autonomia.

I commenti

"Contrastare la violenza di genere - spiega il ministro Elena Bonetti nel suo intervento - con le reti di comunità come nel caso di Empoli è il modo più efficace. Come governo vogliamo dotare il Paese di una strategia nazionale. Un piano strutturale e non  un'iniziativa pro tempore. L'investimento di fondi per i centri antiviolenza stabilizza queste azioni. Per quanto riguarda le violenze sui social, il testo a firma mia e delle ministre Lamorgese e Cartabia è alla discussione in prima lettura al Senato,  abbiamo l'urgenza di mettere a segno strumenti per rafforzare l'azione delle forze dell'ordine".

Iniziative come quelle di Empoli agiscono sul tema educativo: "Serve un'azione con le scuole per educare nuove generazioni di ragazzi con l'alfabetizzazione sui social. Pensiamo ai minori: il colpevole di violenze sui social è in un contesto educativo nel quale non comprende cosa succede".

L'appello però è uno: "Finché non rimuoveremo disparità di gwnere, non rimuoveremo violenza". Un altro tabù è quello della pedofilia e della pedopornografia: "C'è un pezzo di violenza di genere su cui rimuovere tabù di nascondimento".

Elia Billero

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