La nuova vita di Roberto grazie al trapianto di cuore: "Grazie all’angelo che porto in petto"

Il messaggio di speranza e ringraziamento a dieci anni dall'operazione che gli ha salvato la vita


Era il 22 giugno 2012 quando Roberto Cioni è rinato e da quel giorno festeggia ben due compleanni. Dieci anni fa, infatti, Roberto è tornato alla vita con un cuore nuovo, donatogli dall'amore dei genitori di un ragazzo prematuramente scomparso.

Il racconto di Roberto

Lei non potrà e non dovrà più fare lavori pesanti, mi dispiace ma l’unico rimedio per questa malattia è il trapianto, questo mi è stato detto in ospedale - ricorda Roberto Cioni -. Sul momento restai come sconvolto, mi aggrappai all’idea che il dottore scherzasse per poi dirmi 'sa lei è sano come un pesce' oppure 'lei stava proprio per credere al mio scherzo il suo era un semplice malore passeggero', ma ahimè solo quando compresi che non si trattava di uno scherzo ma che era tutto quanto vero, che la diagnosi fu cardiomiopatia dilatativa pensavo che a me non sarebbe mai potuto capitare una cosa del genere, mi sentii crollare il mondo addosso.

I miei occhi si riempirono di lacrime, che a stento riuscivo a trattenere per mostrarmi forte e non sembrare un bambino, anche se non piansi in quel momento avrei voluto essere solo e lasciarmi andare in un pianto liberatorio. Intanto la mia salute andava peggiorando vistosamente di giorno in giorno, dopo innumerevoli ricoveri in ospedale fui inserito in lista di attesa per il trapianto. Ma non pensavo che ci sarei mai arrivato a quel traguardo, al solo pensiero che per sopravvivere io doveva perdere la vita qualcun altro, mi faceva sentire un verme.

Un giorno, che non potrò mai cancellare dalla mia mente, precisamente il 22 giugno 2012 arrivò la tanto attesa telefonata dall’ospedale, che mi diceva che c’era un cuore compatibile per me, mi vennero a prelevare in ambulanza e nel tardo pomeriggio fui trapiantato.

Da allora sono passati dieci anni che io vivo grazie all’angelo che porto in petto, e anche lui vive ancora dentro di me, fin dal primo giorno il mio sogno era di conoscere la famiglia che mi ha fatto questo immenso dono.

Per concludere questa mia breve lettera, voglio dire che anche qui sulla terra ci sono degli angeli, e sono tutti coloro che pur avendo subito qualche perdita straziante, riescono ad avere la forza di far rivivere qualcun altro con un grandissimo dono: la Vita!

Un grazie anche agli straordinari e bravissimi medici che rendono possibile tutto ciò, a tutti gli infermieri del reparto, alla fisioterapista che mi ha seguito e soprattutto alla mia famiglia grazie di cuore".

La gratitudine della moglie Anna

"Il mio cuore è perfetto perché dentro ci sei tu".

Inizia così il messaggio che ci ha inviato Anna, la moglie di Roberto.

"Oggi il nostro pensiero va a loro insieme a tutta la nostra gratitudine per quel gesto di infinito amore che ha permesso a Roberto di veder crescere i propri figli Andrea e Alberto a fianco di sua moglie Anna, impegnarsi attivamente nel volontariato e godere di una vita soddisfacente e attiva cercando di restituire al prossimo il dono. Un grandissimo ringraziamento va anche alla Dottoressa Bernazzali, al Professor Lisi, al Professor Maccherini e a tutta l'equipe di cardiochirurgia del Le Scotte di Siena.

Usando le parole di Madre Teresa di Calcutta, possiamo dire che chi, nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell'ora buia di qualcuno, non è vissuto invano".

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