Lega: "Debiti della sanità porteranno visite da San Miniato al Mugello"

Finalmente un “addetto ai lavori” ha avuto il coraggio di denunciare i problemi sanitari del comprensorio del cuoio che sono anche conseguenza della incomprensibile scelta fatta a suo tempo nel voler legare i comuni di San Miniato, Santa Croce, Montopoli e Castelfranco, alle strutture sanitarie fiorentine. Situazione che in queste ore ha dato luogo ad un accorato sfogo del responsabile del Sindacato dei medici di base. Uno sfogo che si sintetizza in “l’ASL pensa solo a Firenze”.

Quando alcuni anni fa qualcuno decise – senza alcun reale confronto con i cittadini e le forze politiche - che il nostro territorio sarebbe confluito nell’ASL Toscana centro a trazione fiorentina, abbandonando quindi la ipotesi di una adesione alla ASL della costa che ha come punto di riferimento le strutture ospedaliere di Pisa, alcuni sollevarono forti perplessità su tale decisione che non aveva giustificazioni né sul piano della qualità del servizio sanitario, né dal punto di vista logistico.

Era evidente che un conto era utilizzare strutture sanitarie pisane come Cisanello caratterizzate da una estrema vicinanza al nostro territorio e da una assoluta facilità di accesso, un altro utilizzare quelle della provincia di Firenze ubicate in località lontane, non conosciute e difficilmente raggiungibili. Fu facile ipotizzare che il comprensorio del cuoio nella ASL fiorentina avrebbe fatto la parte della Cenerentola. E così è stato.

Poi c’è il mancato potenziamento dei servizi territoriali, la mancata sostituzione dei medici che vanno in pensione, le liste di attesa, situazioni evidenti e gravi ma sempre sottaciute dai Sindaci, sempre impegnati a “sopire e troncare” di manzoniana memoria, in difesa della Regione e della propria parte politica e mai in difesa degli interessi dei cittadini.

Le cronache di questi giorni raccontano che la spesa sanitaria toscana ad oggi è già fuori di 400 milioni e che l’assessore alla sanità – pomposamente chiamato assessore al diritto alla salute – ha già previsto la “cura” per colmare il deficit. L’assessore ci ha fatto sapere che sta lavorando alla “appropriatezza” delle richieste di visite ed esami e della spesa farmaceutica, che in poche parole ci sembra voglia dire meno esami medici e meno farmaci.

E' quindi probabile che la visita specialistica a Borgo San Lorenzo di un cittadino ottantenne di San Miniato, che tanto ha indignato il rappresentante dei medici di base, in futuro possa diventare la normalità.

I nodi della politica sanitaria della Regione Toscana stanno venendo al pettine, ma non siamo fiduciosi che qualcosa possa cambiare in meglio perché dopo il coraggioso sfogo del responsabile dei medici di base si avvierà la consueta tattica del “sopire e troncare” magari introducendo nel dibattito pubblico altre più “importanti” questioni, come quello della candidatura a città della cultura nell’anno 2026.

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