"La proposta di legge popolare sui centri storici darebbe il potere a Firenze (se davvero avesse il coraggio di cambiare) di intervenire in una città agonizzante, che sta demolendo i suoi stessi monumenti e cacciando residenti e famiglie dal centro, dall'Oltrarno, da Santo Spirito, trasformando piazze e strade in una Disneyland dello sballo, con locali atti alla somministrazione e alla ristorazione di basso livello".
Così Camilla Speranza, Portavoce del Comitato dei Residenti di Santo Spirito.
"A Firenze, ridotta ormai a mangificio e distesa di tendoni e tavolini, va impedito il trasferimento delle licenze nelle aree del centro storico; occorre che non venga più aperta o ingrandita alcuna attività di somministrazione e ristorazione in ogni singola strada intorno a piazza Santo Spirito, così come negli altri luoghi di degrado; aree già duramente provate da una giungla di locali che hanno di fatto estromesso la residenza, cacciata con disprezzo delle regole di civile convivenza e umiliata, costringendola a vivere sotto tortura, privandola del sonno e della serenità, impedendo di studiare e di lavorare nelle proprie abitazioni, con portoni che affacciano su strade, facciate e Basilica annegate nella urina, bicchieri, cannucce e bottiglie.
Non vorremmo però che slides e articolato fossero altro specchietto per le allodole, o che si traducessero in un altro nulla di fatto. Ci risulta infatti che già la Delibera del Comune di Firenze del 4 maggio 2020 sia stata completamente disattesa: sono fiorite come funghi nuove attività di ristorazione persino durante e subito dopo la pandemia da Coronavirus, con aperture di nuove attività di ristorazione al posto di intagliatori, calzolai, negozi di abbigliamento - Borgo San Jacopo e Piazza Santo Spirito, tanto per fare alcuni esempi -.
Questa proposta di legge è un passo importante, ma dipende esclusivamente dalla volontà del Comune di invertire con fermezza la rotta, o condannare Firenze a diventare una città senza anima".
Fonte: Ufficio Stampa
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