L'impianto sportivo di Pian di San Bartolo rinasce con il “calcio camminato"

Un campo in cui praticare “calcio camminato” e una palestra per esercizi fisici per persone con malattie croniche o che hanno subito trapianti di organo. E' il progetto per il ritrovato impianto sportivo in Pian di San Bartolo: di proprietà del Comune di Fiesole, dopo 10 anni in disuso, è stato affidato tramite bando a un'associazione temporanea di imprese costituita da Co&So, attraverso la coop Il Girasole, e la Polisportiva Valle del Mugnone.

L'impianto, con la nuova gestione, è stato inaugurato e presentato ufficialmente ieri.

Il campo è già attivo e ospita, grazie al supporto della A.S.D. Nagc, attività di calcio camminato, un nuovo modo di interpretare il calcio, nato in Inghilterra nel 2011, che propone alcune regole studiate ad hoc per evitare infortuni e permettere di giocare a tutti anche chi, per ragioni di salute o di età ha più difficoltà a sostenere i ritmi di una partita a pallone.

La struttura comprende anche l'edificio chiamato "La Casina Gialla": qui le associazioni che hanno in gestione l'impianto vorrebbero creare una palestra attrezzata per far fare esercizio fisico strutturato a soggetti trapiantati d'organo e soggetti con malattie cronico-degenerative ad elevata fragilità, con la supervisione dell'’Università degli Studi di Firenze, la Medicina dello Sport di Firenze, referenti Specialisti dell’Esercizio Fisico, denominati Chinesiologi dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata.

“Siano contenti di poter ridare alla comunità questa struttura sportiva ben strutturata ma che era inutilizzata da un decennio: il nostro obiettivo è dare un servizio ai cittadini, organizzando attività anche per il benessere delle persone più anziane e fragili” commentano Co&So e la Polisportiva Valle del Mugnone.

“Lo scopo principale del progetto è quello di favorire il miglioramento e mantenimento della fitness fisica in presenza di una patologia multisistemica, come nel caso di soggetti trapiantati di organo solido, che presentano fattori di rischio cardiovascolari multipli potenzialmente aggravanti la prognosi ma potenzialmente modificabili attraverso l’esercizio fisico strutturato, regolare e individualizzato" spiegano la professoressa Laura Stefani, Università degli Studi di Firenze, Medicina dello Sport e dell’esercizio e la dottoressa Sabrina Mancini chinesiologo Ampa.

“Inoltre, il programma ha la funzione di agevolare, dopo la fase iniziale di riabilitazione funzionale (se necessario), la ripresa dell’attività fisica, intesa come attività motoria spontanea e programmata, dei pazienti dopo il trapianto. Il progetto parte da un obiettivo minimo che è il cambiamento dello stile di vita, da sedentario a attivo”.

Fonte: Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di Fiesole

<< Indietro

torna a inizio pagina