Crediti d'imposta gonfiati per 58 milioni, denuciate 12 persone

Partite Iva inattive e crediti di imposta inesistenti, l'operazione della guardia di finanza di Firenze e assieme all'Agenzia delle Entrate ha portato a individuare 58 milioni di crediti Iva e di ricerca e sviluppo ritenuti fittizi ed esposti nelle dichiarazione dei redditi da parte di 85 soggetti economici aventi sede sia in Toscana che in Lazio, Sicilia, Lombardia e Piemonte, pronti per essere ceduti o utilizzati in compensazione con debiti tributari.

Dodici persone sono state denunciate alla procura di Firenze ed è stato chiesto di cessare d'ufficio 85 partite Iva, trovando elementi positivi di reddito non dichiarati per 25 milioni di euro.

Delle 85 società, 32 avevano sede in provincia di Firenze, le altre in Lazio, Sicilia, Lombardia e Piemonte. Erano "apparentemente inattive in quanto prive di dipendenti e intestate a soggetti ritenuti prestanome, le quali tuttavia hanno dichiarato all'Amministrazione finanziaria di possedere crediti Iva e per attività svolte nel campo della ricerca e dello sviluppo, crediti solo in minima parte già utilizzati in compensazione".

Con la dichiarazione integrativa utilizzata in modo distorto, sono state rettificate le dichiarazioni fiscali degli anni 2017 e 2018, annualità precedenti all'introduzione dell'obbligo della fatturazione elettronica, esponendo maggiori crediti Iva o per attività di ricerca e sviluppo rispetto a quelli inizialmente dichiarati".

Riguardo alle 12 persone deferite alla procura di Firenze, il reato ipotizzato è indebita compensazione di crediti inesistenti: si tratta di soggetti che "avevano già utilizzato, seppur solo in parte, i crediti individuati".

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