Jukka-Pekka Saraste sul podio della Sala Mehta, alla guida dell’Orchestra del Maggio, per il quinto appuntamento sinfonico nel corso del Festival del Maggio

Jukka Pekka Saraste

Venerdì 17 giugno alle ore 20 Jukka-Pekka Saraste sul podio della Sala Mehta alla guida dell’Orchestra del Maggio. Il maestro Saraste sostituisce il maestro Daniele Gatti, risultato positivo al Covid-19. Il programma in cartellone, che riprende in ogni suo passaggio il fil rouge conduttore del Festival soffermandosi in questo caso particolarmente sulla tematica dell’Amore, resta invariato: in apertura alla serata Roméo et Juliette op. 17, sinfonia drammatica di Hector Berlioz che il musicista compose nell’autunno del 1839 ispirato, oltre che dal capolavoro shakespeariano, dall’allestimento de I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Si prosegue con Pelléas et Mélisande, suite dalle musiche di scena op. 80 di Gabriel Fauré, composta nel 1898 come musica di scena per la rappresentazione del dramma omonimo di Maurice Maeterlinckal al ‘Prince of Wales Theatre’ di Piccadilly, ove lo stesso Fauré salì sul podio il 21 giugno 1898 per la première della versione inglese. In chiusura Daphnis et Chloé, suite per orchestra n. 2 di Maurice Ravel, tratta da Le avventure pastorali di Dafni e Cloe, il romanzo greco di Longo Sofista (II-III secolo), incentrato sull'amore bucolico e sensuale che sboccia tra il capraio Dafni e la pecoraia Cloe.

Il maestro Saraste torna al Teatro del Maggio dopo il suo ultimo concerto tenuto nel febbraio 2005, in quell’occasione accompagnato al pianoforte da Alexander Melnikov. Jukka-Pekka Saraste ha iniziato la sua carriera come violinista prima di formarsi come direttore d'orchestra con Jorma Panula presso l'Accademia Sibelius di Helsinki. Dotato di un repertorio ampio e versatile, è uno dei più apprezzati interpreti di Beethoven, Bruckner, Shostakovich, Stravinsky e Sibelius ed è celebre per le sue interpretazioni di Mahler.

Dal 2006 al 2013, Jukka-Pekka Saraste è stato direttore musicale e direttore principale dell'Orchestra Filarmonica di Oslo, dal 2010 al 2019 è stato direttore principale della WDR Symphony Orchestra di Colonia e nell'aprile 2022 è stato nominato direttore principale e direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica di Helsinki. Nel corso della sua carriera è stato alla guida di alcune delle maggiori orchestre del mondo, tra cui la London Philharmonic Orchestra, la Gewandhausorchester Leipzig, la Munich Philharmonic, la Staatskapelle Dresden, la Bavarian Radio Symphony, la Staatskapelle Berlin, la Royal Concertgebouw Orchestra, la Chicago Symphony, la San Francisco Symphony, la Pittsburgh Symphony, la Los Angeles Philharmonic e la New York Philharmonic.

La vasta discografia di Jukka-Pekka Saraste include le sinfonie complete di Sibelius e Nielsen con la Finnish Radio Symphony Orchestra e diverse registrazioni con la Toronto Symphony Orchestra di opere di Bartók, Dutilleux, Mussorgsky e Prokofiev per la Warner Finlandia. I suoi dischi registrati con la WDR Symphony Orchestra per Hänssler gli sono valsi molti elogi dalla critica.

Il Programma:

Hector Berlioz
Roméo et Juliette op. 17, sinfonia drammatica
"Questo lavoro non è un’opera da concerto né una cantata, ma una Sinfonia con cori. Anche se il canto figura sin dall’inizio, esso deve preparare l’animo dell’ascoltatore alla scene drammatiche in cui i sentimenti e le passioni sono espresse dall’orchestra”. Così si esprimeva Hector Berlioz nel 1839 a proposito della sua terza composizione sinfonica Roméo et Juliette op. 17 definendola in partitura una Sinfonia drammatica per soli, coro e orchestra. L’idea di esprimere con mezzi sinfonici i contenuti della tragedia di Shakespeare aveva radici lontane. Nel 1827 il compositore era rimasto folgorato da una rappresentazione teatrale di una compagnia inglese ma dovette pazientare più di un decennio per mettere su pentagramma la sua musica. Fu grazie a un generoso dono in denaro di Paganini, suo grande estimatore, che poté finalmente dedicarsi alla nuova sinfonia, presentata a Parigi nel novembre del 1839. Articolata in sette movimenti, la sinfonia Roméo et Juliette alterna parti vocali, a cui è affidato il compito di narrare la vicenda, ad altre puramente strumentali che intensificano l’azione drammatica. Tra esse un posto di rilievo spetta alla Scène d’amour, pagina prediletta da Berlioz, che si contraddistingue per il fluire melodico appassionato.

Gabriel Fauré
Pelléas et Mélisande, suite dalle musiche di scena op. 80
Nel 1892 Maurice Maeterlinck aveva scritto Pelléas et Mélisande, dramma teatrale simbolista che diventerà fonte d’ispirazione per molti musicisti. A confrontarsi con il testo più rappresentativo del simbolismo vi furono infatti Debussy, con la sua unica e celebre opera che per porta lo stesso titolo, Schoenberg e Sibelius. Ma il primo a cimentarsi con il fortunato soggetto fu Gabriel Fauré, che nel 1898 realizzò le musiche di scena per una rappresentazione del dramma omonimo a Londra. Dalla partitura, che constava di diciannove numeri musicali e prevedeva un organico cameristico, Fauré estrasse in seguito una suite, trascritta per grande orchestra e presentata in concerto nel febbraio del 1901. I quattro brani in cui era articolata - Prélude, Fileuse, Chanson de Mélisande e La Mort de Mélisande - descrivono con la consueta eleganza e raffinatezza di scrittura dell’autore le principali scene del dramma: la foresta misteriosa in cui Golaud incontra la fragile e malinconica Mélisande, il presagio del triste epilogo, la fanciulla all’arcolaio e infine la morte della protagonista accompagnata da una commovente marcia funebre. In seguito, Fauré aggiunse anche una Sicilienne, pagina tra le più note e suggestive dell’opera, che evoca la scena del corteggiamento nei pressi della fontana attraverso il poetico dialogo tra flauto e arpa.

Maurice Ravel
Daphnis et Chloé, suite per orchestra n. 2
Commissionato da Sergej Djagilev per i Balletti Russi, Daphnis et Chloé impegnò Maurice Ravel per quattro lunghi anni, spingendolo alla continua ricerca di un assetto musicale che potesse soddisfare le richieste dell’impresario russo. La mancata affinità di vedute tra compositore e impresario si risolse tuttavia in un debutto accolto senza clamori che segnò la fine di ogni ulteriore rapporto collaborativo tra Ravel e la compagnia di Djagilev. Se da un lato vi erano infatti le esigenze sceniche del coreografo Fokine, desideroso di una pagina che mettesse in risalto la dimensione fisica e marcatamente erotica della vicenda, dall’altro vi erano invece le esigenze artistiche di Ravel, preoccupato piuttosto di rimanere fedele alla propria idea della Grecia quale luogo ideale di bellezza composta ed elegante. Ispirato a un romanzo di Longo Sofista, il balletto in tre quadri narra la storia dell’amore di due giovani pastori che vivono nell’isola di Lesbo, Dafni e Cloe, secondo l’inveterato cliché della separazione forzata e del ricongiungimento finale che giunge solo dopo aver superato numerose peripezie, il tutto immerso in uno scenario pastorale di languida sensualità. Ma Ravel, il cui modello di riferimento era l’Arcadia idealizzata nei dipinti di Fragonard e Watteau, concesse ben poco spazio all’erotismo mediterraneo insito nella trama e creò un balletto dalle sonorità carezzevoli e dalle atmosfere vaporose, sottolineate da impasti timbrici amalgamati con eleganza e leggerezza, un affresco di indiscutibile bellezza musicale che diverrà in seguito una delle sue opere orchestrali più apprezzate.

La locandina:
HECTOR BERLIOZ
da Roméo et Juliette
Sinfonia drammatica, op. 17
Roméo seul / Tristesse / Bruit lointain de bal et de concert / Grande Fête chez Capulet / Scène d’amour

Intervallo
GABRIEL FAURÉ
Pélleas et Mélisande
Suite per orchestra op. 80
Prélude: Quasi adagio / Fileuse: Andantino, quasi allegretto /
Sicilienne: Allegretto molto moderato / La mort de Mélisande: Molto adagio

MAURICE RAVEL
Daphnis et Chloé
Suite n. 2 per orchestra
Leveur du jour / Pantomime / Danse générale

Direttore
Jukka-Pekka Saraste

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Fonte: Ufficio stampa

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