Pietro Canovai: la passione per il teatro nasce alla scuola media di Cerreto
Verrà presentato domani 8 Giugno alle ore 18.15, nei pressi del Giardino della Meditazione a Stabbia la conclusione del progetto “La Bambola” realizzato in collaborazione con gli alunni delle primarie dell’IC Cerreto Guidi. Protagonisti saranno 115 bambini e bambine provenienti da tutti i plessi di Cerreto Guidi, Stabbia, Lazzeretto, Bassa.
In questo nuova avventura, Insieme alla compagnia di attori dell’Elanfrantoio, debutta anche il giovane Pietro Canovai (anche lui a suo tempo alunno della primaria di Lazzeretto) diplomatosi in Doppiaggio e deciso a proseguire una carriera artistica in teatro, film e disegno. Pietro aveva fatto parte di uno spettacolo in terza media, Vestire la Vita, diretto da Firenza Guidi. In quell’occasione la regista aveva subito identificato il talento del ragazzo e gli aveva affidato una parte un po’ più cospicua degli altri suoi compagni.
“Avevo già fatto una breve esperienza a teatro” racconta Pietro - ma che non mi aveva lasciato nulla. Il Progetto che ho fatto con Firenza in terza media (la media di Cerreto) è stata la scintilla che ha acceso la mia voglia di recitare, è stato intenso, è stato diverso e mi ha insegnato che il teatro si può fare in infiniti modi diversi, e che sono tutti interessanti. Durante il mio percorso alle scuole superiori, ho capito che quello non era il mio posto. Avevo bisogno di esprimermi creativamente e di vivere esperienze che la scuola pubblica non poteva darmi, e quando mi sono ritrovato a scegliere un percorso alternativo, ho subito ripensato alla scintilla che mi si era accesa pochi anni prima, e che ancora ardeva dentro di me. La scelta di buttarmi nella recitazione è stata la più facile della mia vita.”
Ma perché il titolo La Bambola? Chiediamo alla Guidi. Lo spettacolo si ispira a una bambola, trovata col cadavere della sua padroncina, Maria Franca Gamba, 2 anni, sulla via per il borgo di Coletti a Sant’Anna di Stazzema. Adesso è stesa sotto una teca nel Museo della Resistenza, il capo adagiato su un cuscino bianco. Accanto a lei, riposto con cura come avrebbe fatto la proprietaria, c’è un vestito azzurro. Tessuto millerighe, il bordo in pizzo bianco, è l’abito delle feste che Albertina Mancini, detta Lina, 19 anni, volle mettere al sicuro, nel caso i tedeschi le bruciassero la casa. Lasciò la madre, con cui si stava salvando, e tornò indietro per prenderlo. Trovò i tedeschi, la misero in fila con gli altri e morì al Colle.
Da questo oggetto e molti altri prende ispirazione il progetto e percorso di poesia/scrittura, arte e teatro: bambole di ieri e bambole di oggi, in collaborazione con il Museo di Sant’Anna di Stazzema. Attraverso le testimonianze vere anche dell’Eccidio del Padule, da anni raccolte dalla Guidi, il progetto porta alla luce, attraverso i ragazzi, il delirio degli ultimi attimi, i sentimenti che si offuscano e al tempo stesso le immagini si affollano chiare e limpide. La vita, tutta la breve vita di ciascuno viene letta attraverso la suggestione degli oggetti- il volto di mamma e babbo, le labbra della fidanzata, le corse nei campi e le risate all’alba – come un treno in corsa, la vita passa veloce in un diorama inarrestabile. Poi la scarica e il silenzio.
E la bambola giace inerme accanto a Maria Franca di 2 anni, sul sagrato della chiesa. È diventato ormai fondamentale creare ricordi - vissuti o di seconda mano, in modo che i ricordi di coloro che hanno vissuto i fatti storici che hanno segnato il nostro Novecento possano essere tramandati. È necessario sporcarsi le mani, invischiarsi nel torbo della memoria, costruirne delle fondamenta solide per costruire un percorso di rispetto dei diritti umani, di giustizia e di pace. Far toccare ai ragazzi la storia con le proprie mani è diventato ora più̀ che mai una responsabilità̀ della scuola e non più̀ solo l’aspirazione o il sogno di un insegnante.
La capacità di far uscire dal buio della memoria volti legati a nomi conosciuti e sconosciuti, dando corpo e voce alla storia come se fosse nostra è l’obiettivo fondamentale del progetto. Attraverso il teatro, che rende presente ora, i ragazzi imparano a “ricordare” in prima persona. Importante e fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Gabriella Menichetti anche il viaggio a Sant’Anna di Stazzema: attraverso il viaggio nei luoghi di memoria seguito poi con un percorso laboratoriale fatto di teatro, arti applicate, scrittura creativa, improvvisazione, movimento - la creatività̀ si allea alla memoria storica, per rendere presente ora, ciò̀ che non è più̀.
Il Cast di Elanfrantoio locale, nazionale e internazionale de “La Bambola”
Silvia Bagnoli, Laura Bencini, Pietro Canovai, Giulia Cecchini, Stefano DeLuca, Valérie Doucet, Emanuele Melani, Andrea Miluccio, Dalia Miscio, Elisabetta Santini, Sara Toti
Documentazione Fotografica: Aurelio Cupelli
Documentazione Video: Diego Ruschena
Fonica: Matteo Carrai, Labella
Coordinamento: Giusi Paganelli
Per informazioni su tutte le attività in corso preghiamo di scrivere a info@elanfrantoio.org oppure utilizzando i canali facebook e Instagram.
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