Praticamente azzerato il divario di genere nella dipendenza al fumo di sigaretta. Gli accessi al Centro Antifumo dell’Area pistoiese sono in linea con i dati dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) diffusi in occasione della Giornata Mondiale contro il tabacco che si è svolta lo scorso 31 maggio.
“Ormai –ammette il responsabile del Centro, il dottor Leonardo Marini- il problema è diventato trasversale, non esistono più differenze tra uomini e donne in termini percentuali e riguarda il 24% della popolazione; significa che una persona su quattro fuma. Stiamo assistendo ad un incremento e non avevamo mai avuto un dato così preoccupante dal 2006”.
Smettere di fumare è però possibile rivolgendosi al Centro Antifumo (la sede del servizio è in via Degli Armeni, 10 a Pistoia) che ha garantito gli accessi anche durante l’emergenza pandemica. Per iniziare il percorso di accompagnamento, con le consulenze, il supporto psicologico e l’eventuale terapia farmacologica è necessaria la richiesta del Medico di Famiglia e l’appuntamento al Cup.
Ma qual è il profilo delle persone che vogliono liberarsi dal fumo di sigaretta? “Seguiamo prevalentemente coloro che hanno difficoltà a liberarsi dalla dipendenza dopo la diagnosi di una malattia grave, altri con problemi psicologici. La maggior parte fuma da più di dieci anni e ha più di trent’anni; le probabilità di successo sono intorno al cinquanta per cento: una persona su due che si è rivolta a noi ha smesso di fumare e quindi le percentuali di disassuefazione sono molto positive”, - prosegue Marini.
Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state seguite 34 persone, 18 uomini e 16 donne, e complessivamente dopo il percorso ha smesso di fumare il 60% dei pazienti in carico al Centro. Nel 2021 erano stati seguiti 45 pazienti.
Un capitolo a parte è riservato alla sigaretta elettronica: anch’essa determina dipendenza. “In genere – continua il medico- viene usata da chi tenta di smettere di fumare ma senza ottenere il successo sperato poi torna alle sigarette convenzionali”.
Il fumo da sigaretta continua ad essere la più importante causa di morte evitabile e responsabile nell’85-90% dei casi del tumore al polmone e la broncopneumopatia cronica ostruttiva ha la sua principale causa proprio nel fumo di sigaretta.
“In ragione di questo – sottolinea il responsabile del Centro- è stretta la collaborazione principalmente con le strutture di pneumologia, cardiologia e auspichiamo che questa integrazione possa diventare funzionale al fine di realizzare un approccio multidisciplinare anche per affrontare questa problematica”.
A breve, nel Centro, riprenderanno anche gli incontri di “gruppo” sospesi durante la pandemia perché l’auto-aiuto, in abbinamento ai colloqui personali con gli operatori sanitari e gli psicologi, rafforza la consapevolezza e il percorso di cura.
Il centro Antifumo di Pistoia opera nell’ambito del Ser.D diretto dal dottor Fabrizio Fagni e afferisce all’Area Dipendenze di cui è direttore la dottoressa Antonella Manfredi l'Area è a sua volta collocata nel Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze di cui è direttore il dottor Marco Armellini.
Fonte: Asl Toscana Centro
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