Ciemmeci Fashion, azienda da oltre 20 anni attiva nel settore delle lavorazioni di alta moda anche per grandi brand del lusso internazionali che dal 2020 fa parte di Gruppo Florence, primo polo produttivo integrato in Italia al servizio del luxury fashion, inaugura oggi la nuova stagione di iniziative artistiche e culturali presso lo Spazio-Arte all’interno della sede centrale di Terrafino in provincia di Firenze.
Dopo due anni di stop obbligato a causa dell’emergenza sanitaria, saranno le sculture in marmo bianco di Carrara di Francesco Cremoni, artista dal profilo internazionale e professore di scultura nella prestigiosa Accademia di Carrara, a riaprire il ciclo di mostre curate dall’associazione Téchne, sostenuta da Ciemmeci. Saranno esposte oltre 60 opere dell’artista insieme ai disegni suggestivi con le idee originali che le hanno ispirate.
L’obiettivo di Ciemmeci, attraverso Téchne, è quello di avvicinare le realtà produttive e industriali al mondo della cultura creando un binomio lavoro-bellezza che racchiude anche un significato sociale e civile perché l’arte e la bellezza sono di tutti e tutti possono e devono usufruirne, dagli operai, agli imprenditori, al management.
Ed ecco che nelle aree della fabbrica il visitatore potrà godere delle forme quasi impalpabili scolpite nel marmo di Cremoni là dove intanto si svolge il lavoro minuzioso della sarta che intreccia e plissetta a mano e delle macchine più all’avanguardia che stampano in digitale o tagliano con marcatura laser, secondo la filosofia dell’azienda che produce abbigliamento di lusso, coniugando tradizione e innovazione.
La scelta di Cremoni non è un caso nel contesto di un saper fare artistico non privo del valore della manualità che trasforma il gesto artigiano in creazione ‘superiore’, attraverso la trasformazione della materia. Cremoni ha un impellente bisogno di andare oltre la realtà per trovare la semplicità dei volumi proprio come nella ideazione del progetto industriale di qualità dove la tecnica non deve mai negare la creatività.
“Nell'editoriale di apertura che compare nel catalogo alla mostra di quest'anno, ci domandiamo se nel 2022 ci sia ancora spazio per la poesia, ovvero per l'arte e la cultura. Domanda che sorge spontanea in questi tempi calamitosi. Ma la domanda è evidentemente e volutamente retorica perché per noi la poesia (ovvero l'arte e la cultura, anche quella scientifica e tecnica) sono dimensioni ineliminabili, connaturate alla vita di ciascuno e a quella di ogni compagine comunitaria. Noi anzi lavoriamo perché non vi sia dissidio tra mondo e bellezza, tra lavoro e arte. È questo l'intendimento di fondo che guida il nostro lavoro con l'associazione Téchne; un lavoro che non consiste soltanto nel proporre, ma nel cercare di coinvolgere e quindi, in senso alto e non didascalico, di educare perché come ebbe a scrivere Kierkegaard la poesia non è solo nelle cose, ma nell'occhio di chi le guarda. È questo un indirizzo che abbiamo seguito anche nella scelta della gran parte degli artisti che sono stati da noi – non fa eccezione quest'anno Francesco Cremoni – tutti “maestri” d'Accademia oltre che artisti. Figure che insegnano alle nuove generazioni, che lasciano una loro impronta nel mondo in più modi e su più piani: da quello della produzione artistica a quello della educazione al bello. Saranno i loro allievi a rilevare in futuro il testimone, saranno loro, forse, sperabilmente, a formare quelle nuove leve creative delle quali potrà giovarsi l'industria italiana, e con essa l'intera comunità”, raccontano i Direttori scientifici di Téchne Roberto Mancini e Paolo De Simonis.
“Abbiamo sempre pensato, sin dal lancio del progetto, che Gruppo Florence, prima che essere una piattaforma produttiva al servizio del luxury fashion, potesse diventare una sorta di hub culturale-artistico, un punto di incontro tra la capacità creativa e l’artigianalità nella moda quale forma d’arte da incentivare e preservare. La creatività deve essere al servizio della produzione e una produzione di alto livello che rispecchi tutta l’eccellenza e l’expertise delle PMI italiane non può prescindere dal connubio tra tecnica e artigianalità. Ciemmeci è l’esempio di come realizzare questa idea che vogliamo ‘replicare’ e ampliare a Milano in futuro”, commenta Attila Kiss, CEO di Gruppo Florence.
Gruppo Florence mira a sviluppare una piattaforma leader anche a livello internazionale nella fornitura di prodotti di alta manifattura per i più importanti brand della moda, facendo leva sulle caratteristiche che da sempre definiscono il successo delle aziende familiari della tradizione artigianale italiana, quali l’alta qualità del prodotto offerto a prezzi competitivi e la capacità di garantire flessibilità nei tempi di consegna e nelle soluzioni impiegate.
La mostra rimarrà aperta dal 27 maggio al 31 dicembre è visitabile tutti i giorni feriali secondo l'orario di fabbrica: dalle 9 alle 13 3 dalle 14 alle 17.30. Il catalogo della mostra Il canto delle pietre. Francesco Cremoni. Sculture e disegni è a cura di Paolo De Simonis e Roberto Mancini si trova in commercio e su Ibs libri è edito da Aska Edizioni di Firenze.
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