Maxi-truffa in criptovalute, confermate le accuse all'imprenditore: andrà a processo

Andrà a processo l'imprenditore 35enne fiorentino, amministratore di una piattaforma web per criptovalute dove ci sarebbe stata la più grande frode informatica, equivalente a circa 120 milioni di euro. La decisione è avvenuta al termine dell'udienza preliminare, dove sono state confermate tutte le accuse tra cui frode informatica, autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e violazione del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria. L'inchiesta, condotta dalla polizia postale di Firenze, ebbe il supporto dell'Fbi e fu coordinata dalla procura di Firenze. L'imputato è ritenuto al centro di una maxi-truffa, che avrebbe prodotto un 'buco' di 120 milioni in moneta cripto sulla piattaforma informatica 'Bitgrail', con oltre 230mila rispariamtori danneggiati in tutto il mondo.

Le indagini partirono dopo un esposto dello stesso imprenditore che, nel 2018, denunciò il furto da parte di hacker, ma dagli accertamenti investigativi è emerso che le illeciti sottrazioni di denaro dai conti in criptovaluta sarebbero iniziate già nel 2017. Secondo gli inquirenti, l'amministratore ne sarebbe stato consapevole, omettendo di implementare la sicurezza della piattaforma e accettando il rischio di altri attacchi, che ci furono, determinando così frode e bancarotta della società. Ipotizzati dalla procura reati sotto il profilo del dolo individuale, in concorso con ignoti.

Gli avvocati difensori negano che il 35enne si sia accorto degli ammanchi se non nel 2018, quando ha denunciato il furto, sottolineando che la bancarotta della società è stato un danno economico per l'imputato perché con il tempo avrebbe ottenuto più guadagni dalle commissioni, invece che partecipando alla maxi-truffa come sostenuto dall'accusa.

Sempre dalle ricostruzioni dell'accusa, l'amministratore che aveva denunciato attacchi di pirati del web, avrebbe continuato a percepire profitti delle commissioni dei clienti a cui avrebbe nascosto la situazione reale. Nuovi sviluppi dell'indagine avrebbero inoltre portato alla scoperta di un programma-fantasma cancellato, che l'imputato avrebbe usato per correggere le operazioni in modo che i clienti vedessero i conti in ordine mentre non sarebbe stato così. Il processo, prima udienza fissata per il 13 settembre, si svolgerà con rito ordinario.

Notizie correlate



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

torna a inizio pagina