Annunciata dal centro sociale Intifada una manifestazione per venerdì 20 maggio alle 21 a Empoli in piazza Guido Guerra contro le guerre e "la propaganda bellica del Pd e del governo Draghi".
Ecco il comunicato: "Con queste parole d'ordine contesteremo la presenza del ministro della difesa Guerini a Empoli questo venerdì, per gridare la nostra rabbia contro la guerra di Putin e la nostra opposizione alle politiche militariste del governo Draghi che, all'interno dell'attuale strategia NATO a guida USA, non contribuisce ad aprire spiragli di pace ma spinge per una pericolosa scalata del conflitto.
A differenza dei discorsi vuoti e semplicisti che ascoltiamo nelle parole dei politici e nella maggioranza dei media, noi come tanti altri consideriamo il conflitto in Ucraina come una guerra di aggressione di Putin che si inserisce all'interno di un conflitto più ampio tra due imperi, in cui chi ne sta pagando le sue conseguenze più atroci e immediate è in questa congiuntura il paese ucraino e la sua popolazione.
Il sentimento di odio verso le ingiustizie ci porta ad odiare tutti gli imperi e tutte le guerre che portano avanti per consolidare il loro dominio e per stabilire rapporti asimmetrici con le differenti regioni del mondo. Odiamo l'aspirazione imperiale di Putin alimentata da un'ideologia nazionalista e guerrafondaia; così come abbiamo sempre odiato l'imperialismo Usa con le sue basi in paesi stranieri come il nostro e le numerose ingerenze nelle sovranità altrui o le guerre di aggressione ad altri paesi.
Ma ci fanno schifo anche quei governanti che agiscono come servi degli imperi: che invece di pensare agli interessi del proprio paese prendono decisioni pericolose ed eterodirette, come nel caso delle sanzioni con le conseguenze sull'inflazione e il potere d'acquisto dei lavoratori; che invece di promuovere iniziative per la risoluzione del conflitto e fermare l'aggressione, come chiedono la maggioranza degli italiani, si preoccupano di alimentare la guerra e l'economia delle armi, come nel caso degli ingenti finanziamenti per l'invio di armi e le spese militari.
Per questo contesteremo il ministro della difesa Guerini e il partito della guerra, così come ci opporremo alla costruzione della base militare a Coltano. Perché consideriamo che nella guerra non ci sono aggressori ed aggrediti, ma c'è chi ne paga le conseguenze e chi ne trae dei benefici. Quelli che stanno in basso, i lavoratori, sono sempre usati come carne da cannone per gli interessi dei potenti o sono il bersaglio delle bombe e degli abusi".
Fonte: Csa Intifada/Comunità in Resistenza
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