La notizia della chiusura del punto nascita al P.O. di Pescia rende ancora più certa la non decisione di lasciare i professionisti nel loro presidio con trasferimento degli stessi, inoltre sottolinea la mancanza di progettazione, più volte richiesta ai tavoli sindacali, di sostituzione a scadenza del personale in pensione o uscente dal sistema sanitario nazionale giungendo alla mancanza di anestesisti, pediatri e ginecologi che non è stata colmata da nuove assunzioni, lasciando che si arrivasse al collasso di un sistema non più tollerabile per i lavoratori.
La carenza di personale grava anche sul pronto soccorso con chiusura dell' OBI da diversi mesi e si aggiunge anche la notizia di chiusura del reparto di Chirurgia.
L' Ospedale non garantisce ai lavoratori un regime di sicurezza con stress lavorativo e di futuro incerto.
Per questo la Uil Fpl chiede chiarimenti in merito al destino dei lavoratori e alle prospettive che l'azienda ha del presidio ospedaliero di Pescia al fine di garantire le norme contrattuali per i lavoratori stessi.
Elisa Gai, responsabile Dirigenza Medica per a Uil Fpl Toscana Centro
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