Dare una visione coerente alla pianificazione sul territorio di Empoli ponendo al primo posto il verde pubblico, cercando di vedere anche i benefici delle nuove piantumazioni invece che i meri costi, raccogliendo le buone pratiche in un unico blocco di linee guida.
Serve a questo il Patto per il Verde siglato quest'oggi a Empoli dall'amministrazione comunale, alla presenza di Stefano Mancuso, professore di etologia vegetale e arboricoltura generale presso l’Università di Firenze e direttore del laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, di Cristiana Favretto e Elisa Azzarello, rispettivamente architetto e agronoma co-fondatrici della Società PNAT.
Oltre alle visioni d'insieme il professor Mancuso, dietro anche all'operazione Unicoop Firenze del nuovo bosco di Varramista all'uscita Fi-Pi-Li di Montopoli, ha portato concreti suggerimenti al sindaco Brenda Barnini, al vice Fabio Barsottini e all'assessore all'ambiente Massimo Marconcini.
Alberi nelle scuole e negli ospedali
"Gli alberi sono la tecnologia migliore per mantenere un pianeta vivibile per le future generazioni - spiega Mancuso, tra le cariche anche direttore della Fondazione per il futuro delle città -. Ogni anno peggioriamo nel produrre anidride carbonica, andiamo allora a lavorare dall'altro lato dell'equazione. Se non possiamo diminuire la produzione dobbiamo assorbire anidride carbonica. Lo possiamo fare all'aperto e al chiuso. Perché non riempire le scuole e gli ospedali con alberi? Perché non avere alberi anche nel nuovo teatro che state per costruire? Uno studio in Norvegia ha mostrato che i ragazzi con alberi nelle loro scuole si ammalano di meno e hanno una media di voti migliore".
Ancora Mancuso: "Empoli nel 2070 avrà il clima di una città del Nordafrica, ma non è costruita per esserla. Questo è un problema enorme, servirà un adattamento in tempo brevissimo. Le piante ci aiutano ma sono straordinarie alleate per migliorare la salute".
La transizione ecologica, parola sulla bocca di tutti ma ancora ferma alle intenzioni in molti casi, per Empoli potrebbe essere un percorso già in buona parte compiuto. Questo grazie ai progetti Carbon Neutral e Forestazione urbana che, grazie a fondi interni e dal Ministero dell'Ambiente, porteranno un numero di alberi mai così alto tra quelli piantati finora.
Facendo il punto, su Empoli Carbon Neutral ad autunno sono previsti gli innesti così da chiudere i lavori a primavera 2023. Per il progetto di Forestazione Urbana al Terrafino (per la parte di Empoli, è coinvolta anche Montelupo Fiorentino), proseguiranno i lavori a ottobre. La manutenzione per i primi anni di questi nuovi alberi è in carico alle ditte che si sono aggiudicate i lavori.
Dal piantare al tagliare alberi, e viceversa
L'assessore Marconcini ha riportato l'inizio del percorso: "Ci siamo trovati costretti a tagliare degli alberi dopo delle valutazioni dei periti. Abbiamo imparato dalle sane osservazioni sul taglio degli alberi, siamo stati accusati ma in realtà abbiamo fatto qualcosa di diverso. Abbiamo rimesso ogni singolo albero che siamo stati costretti a rimuovere. Con questo Patto per il Verde siamo a un epilogo e a un inizio. In città è una 'gara' a voler piantare gli alberi, è cambiata la mentalità e abbiamo piantato in maniera intelligente per la futura manutenzione".
Recentemente le polemiche si sono spostate sul taglio di alberi alla stazione di Empoli, nei pressi di quello che era una dimora per i ferrovieri decenni fa e ora è un immobile sfitto. Se è vero che non c'è differenza tra alberi pubblici e del privato, perché entrambi contribuiscono a diminuire l'anidride carbonica, bisogna che entri in gioco una nuova mentalità di mantenimento del verde salvo urgenze indifferibili e una comunicazione adeguata di quanto fatto. E soprattutto, un conto a somma sempre positiva degli alberi presenti in città.
Elia Billero
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