Piscina privatizzata? Una deviazione da scongiurare a Empoli secondo i lavoratori

(foto gonews.it)

Una nuova protesta sotto gli uffici comunali di via del Papa a Empoli per la piscina comunale di Serravalle, gestita da Aquatempra e chiusa fino al 1 giugno. La Slc-Cgil ha indetto uno sciopero oggi per tutti i lavoratori Aquatempra (non solo Empoli, dove sono in cassa integrazione, ma anche Fucecchio, Certaldo e San Gimignano).

Il motivo dello sciopero riguarda il voto della maggioranza per la mozione del Centrodestra-FdI sulla privatizzazione della piscina, ma un altro tema è in mano ai sindacati. La cassa integrazione di maggio nei piani di Aquatempra dovrebbe essere pagata con l'Inps e non con fondi propri, causando un ritardo di svariati mesi perché dovrà attingere ai fondi Inps. La questione è sul tavolo e dovrà essere risolta.

Tornando alla privatizzazione, ecco cosa afferma Samuele Falossi della Cgil. "Gli impianti con un mix di privato e pubblico non esistono e quelli privatizzati penalizzano il lavoro. Questo perché mantenere una piscina costa, solo la manutenzione è un costo importante. Anche se subentrassero associazioni sportive come a Firenze, vedremmo un declino perché la gestione non è mai redditizia".

Allora cosa proporre? "Noi diciamo che fino al 2019 la gestione di Aquatempra è stata ottimale, c'erano le file per fare i corsi di nuoto, un esempio per le altre realtà, vorremmo esportare la partecipazione anche ad altre piscine vicine (si parla di Castelfranco, che però ha già detto che in caso di cambio gestione di Aquatempra penserà a una gestione associata con Fucecchio, NdR). Negli anni della pandemia ci sono stati diversi errori di gestione ma non è tutto da buttare". Se Empoli dovesse uscire da Aquatempra infatti il rischio è che la società

La riflessione dei lavoratori in questi mesi si è concentrata anche su altri aspetti. "Certaldo ha attinto ai fondi Pnrr per la piscina e diverrà la più importante della Toscana - continua Falossi -, Empoli ha preferito fare altre scelte. Ma un ragionamento per avere pannelli solari non dico su tutto il tetto ma almeno su una parte del prato servirebbe per abbattere i costi dell'energia".

Infine due questioni irrisolte che infastidiscono i lavoratori: "Ci è stato detto dall'Ad Manetti che servono 130mila euro solo per tenere l'impianto chiuso, noi abbiamo visto i conti pubblici e fatto dei calcoli adeguuati. Per loro serviranno 400mila euro per tenere aperta la stagione estiva, dai nostri calcoli per farlo tutto l'anno. Parliamo del 300% di differenza. Secondo i contabili Aquatempra le bollette hanno avuto un 175% di aumento del costo della materia prima, secondo le nostre stime del 130%. Abbiamo sottoposto questo documento all'amministrazione, non ci hanno mai voluto rispondere".

In un documento del marzo 2022 i lavoratori e il sindacato aveva già tirato fuori molte proposte per rimettere il bilancio in sesto con lo stesso lavoro dei dipendenti: centri estivi e compleanni per i ragazzi, coinvolgere le scuole con delle convenzioni, corsi di fitness dedicati, attività per neonati e anziani, attività sanitarie assieme all'Asl. E poi tra i sogni nel cassetto avere campi per altri sport, dal calcio al tennis o al padel.

La seconda questione ancora sul banco è che per effettuare delle pulizie della piscina, visto che erano assenti dei dispositivi di protezione individuale (le mascherine) per utilizzare dei prodotti chimici adeguati, il lavoro propedeutico per il ritorno in vasca è stato interrotto ed è stata ripristinata la cassa integrazione per tali lavoratori. Una scelta incomprensibile secondo i lavoratori.

Elia Billero

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